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Gentile Giulia,
come ha detto qualche altro mio collega, lei ci dice troppo poco. E' importante specificare se per "irruenza" è da intendere una iperattività nelle interazioni di gioco con gli altri bambini oppure degli atteggiamenti aggressivi e se questi comportamenti scompaiono in ambienti diversi dalla scuola materna. E' anche importante valutare le interazioni in ambito familiare e se vi sono situazioni particolari che elicitano questi comportamenti.
Le consiglio di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta dell'età evolutiva per una valutazione diagnostica ed eventuale proposta terapeutica.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)
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8 Risposte
Gentile Giulia,
per poterle dare una risposta più precisa diventa importante sapere in che tipo di relazione è con il bambino.
Ad ogni modo è possibile dire che per i bambini alcune situazioni sono difficili da comprendere in autonomia, senza un adulto che può spiegarle, possono così provare paura, insicurezza, minaccia o altre emozioni che li portano a diventare aggressivi o irruenti. I bambini facilmente tendono a tradurre in azione i loro sentimenti.
Ha già provato a parlarne con il bambino? Ad ascoltarlo?
Cordiali saluti
Dott.ssa Monica Salvadore
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Buongiorno Giulia, da quel poco che ci racconta, sembrerebbe trattarsi di un bambino coercitivo attivo, dunque che obbliga attivamente gli altri bambini a fare o dargli tutto ciò che vuole. Ricordando che siamo sempre nel campo delle ipotesi, se fosse un bambino come descritto, egli fa molti test, più o meno consapevoli, (dipende dall'età) relazionali. Dunque, non è tanto il giocattolo che cerca, ma la risposta dell'altro bambino. In genere, sembra che il giocattolo lui lo estorca e l'altro bambino lo lascia perdere o si mette a piangere o va via, etc. Queste, sono le "solite" risposte che lui riceve quando attua una condotta del genere. E questo gli conferma che è (ed è percepito come) un bambino, forte, che può ottenere tutto, indipendente ed autonomo, etc.Tuttavia se trovasse un bambino che lo sorprendesse nella risposta, è molto probabile che anche lui cambierebbe, almeno un pochino, il suo atteggiamento, in quanto vede concretamente una alternativa di comportamento e potrebbe integrarla all'interno del suo sistema (ma non è detto). In ogni caso, credo che il parametro da prendere in maggiore considerazione sia il tempo. Se questo comportamento è reiterato da molto o da sempre, allora credo sia indispensabile l'inclusione, accanto alla famiglia ed alla Scuola, di uno psicoterapeuta dell'età evolutiva che faccia entrare nel sistema bambino-Scuola-terapeuta, anche la famiglia e cercare di capire meglio il bambino e l'ambiente che lo circonda.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta Costruttivista Postrazionalista-Roma
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Cara Giulia,
ci racconti qualcosa in più così potremo aiutarla. Lei chi è? una maestra? la mamma? una conoscente? Ci sono vari modi per poterlo aiutare, ci dica in che rapporti è con il bambino e magari ci racconti qualche episodio in cui è venuta fuori la sua irruenza con gli altri bambini.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione
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Gent. Giulia,
nella mia esperienza ho avuto modo di osservare bambini "irruenti" dell'età in questione. Spesso si verificava in funzione del posseso di un giocattolo o qualche attività o per avere l'attenzione di un amichetto. Così capitava che il bambino per avere il giocattolo lo starppasse di mano agli altri o li spingesse per allontanarli. Se è il caso suo credo si possa lavorare su molteplici livelli: educativo (con il bambino) per spiegargli come relazionarsi con gli amichetti, famigliare per provare a capire qualcosa delle dinamiche della famiglia in un senso di maggiore equilibrio. Di cio il bambino può molto beneficiare. Si tratta di un lavoro importante e non così complesso o costoso.
Cordialita
dott Mazzoleni (lecco)
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Cara Giulia,
in che relazione e con il bambino? E' la sua mamma, una parente, una maestra?
In base al ruolo ci sono modi diversi e contesti diversi per monitorare i comportamenti del piccolo e modularli.
Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella
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Gentile Giulia,
Nonostante le pochissime informazioni fornite, come hanno sottolineato giustamente anche i colleghi, a volte i bambini per dar sfogo alla collera, diventano aggressivi, irruenti, aspetti che spesso sono l'altra faccia della paura. I bambini piccoli, specialmente, tendono a tradurre in azione i loro sentimenti. Quando sono spaventati, o si sentono minacciati, perché sono stati rimproverati o perché non sanno fare ciò che viene loro richiesto, o ancora perché sono vittime della violenza di altri bambini, diventano aggressivi. Anche il nuovo ambiente (la scuola materna), la separazione, i nuovi amici possono essere fattori da considerare.
Ha provato a parlare con le insegnanti della scuola materna? E con il bambino?
Cordialmente
Dott.ssa Martina Fabbrizzi
(Firenze-Empoli)
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Buonasera Giulia,
concordo con la mia collega, vi sono veramente pochi dati per poter rispondere e dare un consiglio.
Sarebbe necessario avere maggiori informazioni rispetto alla situazione specifica: il bambino si comporta così solo alla materna o anche a casa, ci sono momenti specifici in cui si comporta in tal modo o sempre durante la giornata mentre è alla materna, lo fa con tutti o solo con alcune persone.
La ringrazio,
Dott. Guido D'Acuti
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Cara Giulia,
per poter dare una risposta il più possibile completa sarebbe necessario avere maggiori informazioni sia riguardo al comportamento del bambino in altri contesti sia su cosa effettivamente fa per essere definito "irruento" (ha un comportamento particolarmente vivace o sfocia anche in aggressività).
Quello che le posso consigliare è cercare di capire da cosa possa dipendere tale comportamento: l'ingresso alla scuola materna, il confronto con il gruppo di pari..Il bambino sta comunicando qualcosa con i mezzi di cui dispone in questa fascia di età, sta a noi adulti cercare di comprendere quello che ci vuole dire. Provi ad osservarlo, se ne ha occasione, nel momento del gioco con i suoi coetanei alla scuola materna, per capire, dove possibile ,quali sono le situazioni che maggiormente attivano questo atteggiamento. Lo faccia sentire il più possibile accolto e compreso, dandogli l'opportunità di conoscere modalità alternative per interagire con gli altri bambini.
Spero di esserle stata d'aiuto e le faccio i migliori auguri.
Dott.ssa Francesca Vecchione (Trieste)
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