Come posso aiutare mio figlio che è introverso?
Mio figlio ha 13 anni, è timido, un po' pauroso, riservato e serio. Le maestre della scuola lo hanno definito come un debole incapace. Como posso aiutarlo? Ho bisogno di portarlo dallo psicologo?
Mio figlio ha 13 anni, è timido, un po' pauroso, riservato e serio. Le maestre della scuola lo hanno definito come un debole incapace. Como posso aiutarlo? Ho bisogno di portarlo dallo psicologo?
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Gentile Mery,
la definizione di "debole incapace" che è stata data a suo figlio non è chiara nel suo significato anche perchè non specifica se è rivolta ai tratti caratteriali e alla condotta in classe oppure a risultati scadenti che riguardano il profitto.
Lei però, da madre, lo definisce timido e riservato.E' probabile perciò che lui abbia delle carenze riguardo alle abilità sociali richieste per la sua età che potrebbero compromettere lo sviluppo di una adeguata autostima che a sua volta potrebbe ripercuotersi anche sulle performances scolastiche.
In ragione di ciò l'idea di una consulenza psicologica per approfondire e valutare la personalità in formazione del ragazzo non è sbagliata ed apre la strada a possibili interventi terapeutici migliorativi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
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Buongiorno, dalla sua mail emerge la preoccupazione e l'ansia per la situazione di suo figlio, e, nello stesso tempo, anche l'affetto e il rispetto che lei nutre per lui: "riservato e serio". Non conoscendo la sua situazione, ma percependo la sua preoccupazione e la responsabilità che come genitore lei sente di avere, penso sarebbe utile un confronto con lei, ed eventualmente con l'altro genitore, per approfondire insieme la situazione così da inquadrarla nel suo significato (difficoltà evolutiva o presenza di una problematica più specifica) e scegliere la via più opportuna per un aiuto efficace.
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Buongiorno Mery, lei definisce suo figlio introverso, questo giudizio è stato il risultato di un qualcosa in particolare che nel passato lo ha portato ad assumere questo atteggiamento o questa timidezza è sempre esistita in lui fin quando era piccolo? Le sue maestre lo giudicano un incapace però non spiega il perchè di tutto questo. Spesso le etichette che ci provengono da altre persone possono non trovare nessun fondamento sopratutto se dietro non c'è un diagnosi psicologica adeguata che può arrivare a chiarire il tipo di disturbo che può avere suo figlio. Una collaborazione che coinvolga famiglia, insegnanti e psicologo può essere utile per comprendere meglio se realmente esistono tali difficoltà o se è solo frutto di un periodo magari stressante che suo figlio sta attraversando. Infatti le ricordo che i 13 anni sono l'inizio dell'età adolescenziale, nel quale si è alla ricerca di un proprio spazio nel mondo, di una propria identità, esperienze che per noi possono non essere così negative, per un ragazzo di quell'età possono diventare insormontabili a tal punto da condizionare il suo risultato scolastico e relazionale. Lei può aiutarlo standogli vicino, coinvolgerlo nella sua vita, facendogli esternare le proprie emozioni, non condannandolo, non criticandolo ma comprendendo..lui deve sentire che lei è una persona con cui confidarsi e fidarsi.
Mi faccia sapere
Cari saluti
Dr.ssa Godioli
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Cara Mery,
come si sono permesse le maestre di definire suo figlio: "un debole incapace"?
Mi sembra una cosa piuttosto grave.
Il fatto che lui sia " timido, un pò pauroso, riservato e serio" non significa affatto che sia un debole incapace ... ma vogliamo scherzare?
Intanto molti studi hanno dimostrato che le persone timide sono spesso notevolmente intelligenti. Hanno bisogno di osservare e comprendere la realtà in cui si muovono e, pertanto, in un primo momento interagiscono meno (questo forse li fa sembrare lenti).
Queste maestre non mi sembrano molto preparate nella comprensione della psicologia dell'età con cui hanno a che fare.
Bisognerà riparlare con loro e metterle un po' " a posto"!
Come può il ragazzo sentirsi in grado di esprimersi avvertendo un giudizio tanto negativo nei suoi confronti?
Suo figlio ha bisogno di avvertire molta fiducia nelle proprie capacità.
Prima dovrete essere voi genitori ad averla e a trasmetterla a vostro figlio.
A quel punto potrete far comprendere alle maestre che lui vale!
Per il momento, cara Mery lei mi sembra più propensa a credere a questi pareri demolitori che al ragazzo stesso e alle sue qualità.
Se lui deve andare dallo psicologo? Bèh...potrebbe aiutarlo, questo sì.
Comunque lo psicologo potrebbe aiutare molto anche le maestre, questo è certo!
Un caro saluto
Dott Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.
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Gentile Mary, il suo ragazzo si sta affacciando all'adolescenza ed è proprio questo il momento in cui è giusto chiedersi chi è mio figlio? Che persona sarà? Come posso fare per aiutarlo ad essere la persona che è, ma che ancora non ha mostrato agli altri. mi sembra di cogliere tra le sue semplici parole una grande angoscia sostenuta dal timore inconscio che questo ragazzo possa non avere la forza di manifestarsi in tutto se stesso. Segua questo suo suggerimento interiore e si rivolga lei personalmente ad un esperto, oppure lasci che sia suo figlio a iniziare autonomamente un percorso per cercare se stesso. Le faccio molti auguri perchè passa superare questi delicati momenti che tutte noi mamme attraversiamo. Dr.ssa Chiara Corradino
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Cara Mery,
la prima domanda che mi sorge è: di chi è il problema? delle insegnanti che lo definiscono debole incapace e forse preferiscono le persone forti ed estroverse, suo di mamma che non sa che farsene di questa etichetta o che forse vorrebbe un figlio diverso o di suo figlio? E poi suo figlio cosa pensa e come la vive questa etichetta? Essere timido, introverso riservato o serio non è un difetto, è un modo di essere come ce ne possono essere altri e ogni differenza va rispettata. Come si è sentita lei quando le insegnanti hanno definito suo figlio un "debole incapace".
Provi a riflettere su queste domande.
un caro saluto
Dott.ssa Monica Salvadore
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Cara Mery,
la domanda che mi sorge è: suo figlio come vive questa "etichetta"? Essere introverso e poco espansivo non è un difetto e non capisco perchè gli insegnanti si permettano di definire suo figlio come un "debole incapace". L'altra domanda, invece, è: come vorrebbe che fosse suo figlio? Provi a rifletterci e provi anche a comprendere che non è giusto modificare il modo di essere altrui solo perchè noi riteniamo che sia migliore o peggiore rispetto all'idea che ci siamo fatta noi. Ogni persona è diversa dall'altra e la diversità va rispettata. Non è scritto in nessun posto che chi è estroverso sia più intelligente o avrà più possibilità nella vita.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione
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Carissima Mary,
un figlio introverso e riservato, serio...non mi sembra che siano caratteristiche negative, sempre che non ledano le possibilità soggettive del ragazzo. Ogni soggetto ha le proprie particolarità che lo rendono unico. Il problema nasce quando queste particolarità determinano un'estrema solitudine e difficoltà alla socializzazione ma non sembra questo ciò che riporti.
Il giudizio delle insegnanti è stato formulato con quelle stesse parole? Per quanto un ragazzo possa avere difficoltà non dovrebbero essere emessi giudizi, affermare che un ragazzo sia un incapace non aiuta. Ciò che gli adulti pensano viene captato dai ragazzi, si dovrebbe invece aiutarlo ad aprirsi, a vincere le sue paure, sostenerlo nelle difficoltà.
Se la situazione la preoccupa può prendere Lei un appuntamento da un professionista e spiegare la situazione, a volte basta un chiarimento per rimettere in gioco il desiderio.
Le consiglio un analista lacaniano.
A disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Fornari Daniela
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Buongiorno Mery,
un temperamento introverso non è necessariamente un elemento negativo, a patto che si impari a coglierne i punti di forza e a massimizzarli. Certamente, data l'età di suo figlio, potrebbe sembrare svantaggiosa la timidezza e reticenza a partecipare alle attività e alle interazioni sociali che i compagni e gli amici, ad esempio, potrebbero non manifestare. Sarebbe anche utile per un momento separare le abilità, le competenze personali, l'autostima, la capacità di realizzare i propri obiettivi dal contrasto "introverso" versus "estroverso", che secondo alcuni messaggi mediati dalla società, pare vedere quest'ultimo come unico modello a cui aspirare. Sono moltissimi gli esempi di persone prevalentemente introverse con ottime capacità di lavorare in gruppo, con una facilità all'introspezione, con un mondo interiore ricco e variegato sebbene forse meno osservabile in superficie. Il giudizio dato dagli insegnanti di suo figlio, se espresso con le testuali parole che ci riporta, mi sembra avventato e giudicante e non contiene in sé nessun elemento utile per migliorare il benessere del ragazzo (e indirettamente della famiglia). Un intervento con uno psicologo potrebbe (il condizionale è d'obbligo!) favorire l'espressione di migliori competenze sociali, di una valutazione di sé meno negativa, di una maggiore tranquillità nell'esporsi e portare avanti i propri obiettivi con decisione, ma certamente non può (e non deve) avere come fine ultimo una completa trasformazione delle caratteristiche di base di una persona, che a mio avviso dovrebbero essere valorizzate anziché giudicate. Per concludere, mi sento di rassicurarla sul fatto che un temperamento introverso non pregiudica la serenità e il successo personale, ma deve essere considerato come elemento di base sul quale agire a favore, eventualmente anche con il supporto di uno psicologo che si occupi di età evolutiva e adolescenziale.
Un saluto
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