Come posso accettare la mania dell'accumulo di un familiare?
Ho quasi 19 anni e convivo con un familiare che ha la mania dell'accumulo, ovvero mio padre. Premetto che lui non si è mai sottoposto ad una visita psichiatrica, di conseguenza non so se sia giusto definire la sua mania una vera e propria disposofobia, ma dalle ricerche che ho fatto direi che si tratta di questo o comunque di un qualcosa di simile. Voglio chiarire che mio padre non accumula ogni sorta di oggetto, anche se spesso tende a impiegare molto tempo a buttare cose vecchie e non più necessarie, ma in generale è una persona ordinata e pulita; la sua mania è in primo luogo quella di registrare programmi televisivi, soprattutto partite di calcio, su dischetti che vengono poi imbustati e messi uno sopra l'altro su delle pile. Da quello che ho potuto constatare anche dai ricordi di mia madre, questa sua mania dovrebbe essere iniziata più o meno vent'anni fa con l'accumulo delle cassette, per poi passare ai dvd un po' di anni dopo (fortunatamente, perché occupano meno spazio). Una prima conseguenza di questa fissazione è la "monopolizzazione" della tv in sala da pranzo (in quanto spende quasi la maggior parte del suo tempo libero a registrare) e della maggior parte dello spazio nella sala stessa in quanto accumula quantità di dvd quasi industriali; questo significa che con gli anni ha riempito tre mobili di cui metà di un armadio a muro, due mobili bassi con le ante e i rispettivi ripiani di questi mobili, oltre che tantissime scatole conservate nella veranda della casa. Appena si entra nel salone (prima stanza che si vede quando si entra in casa dalla porta principale) ciò che si nota subito sono queste pile altissime di dischetti messi uno sopra l'altro, cosa che desta ovviamente domande curiose o sguardi confusi. Oltre a questo, mio padre conserva anche giornali, tra cui quotidiani sportivi e non, riviste, fumetti, tantissimi dischi di ogni tipo e gadget vari in quanto è anche fan e collezionista di un cantante. Tutto questo suo materiale viene tenuto principalmente nella sala da pranzo e nella veranda, che è piena zeppa di scatoloni di ogni tipo e dove c'è anche un altro armadio pieno di queste sue cose, ma anche in una cantina e in un box. Inutile dire che la mania di mio padre mi crea problemi, che sono emersi soprattutto con l'adolescenza e nel momento in cui mi sono davvero resa conto di questa sua (se si può definire) malattia. Con questo non voglio dire che mio padre sia una cattiva persona: lavora, porta uno stipendio a casa, non ha mai fatto mancare nulla a me e a mio fratello, non è violento e/o anaffettivo, ci supporta e ci segue come fanno tutti i normali padri, nonostante ciò la sua mania di accumulare mi crea problemi innanzitutto perché mi rendo conto che è frutto di un disagio interiore, che non è comunque normale perché le sue cose vanno ad occupare spazi che normalmente verrebbero adibiti ad altro in una casa (per esempio, ha occupato metà di un armadio a muro all'ingresso dove teniamo i cappotti e di conseguenza lo spazio per questi ultimi è limitato, oppure ha occupato i mobili nella sala da pranzo dove si dovrebbero tenere altri oggetti come libri ecc., lo spazio della veranda stessa ci servirebbe per altre cose ma è appunto impossibile utilizzarlo perché è occupato dai suoi scatoloni pieni di sue cose) e questo causa stress a me, mia madre e mio fratello, nonostante viviamo in una casa abbastanza spaziosa, perché veniamo limitati e non siamo liberi di utilizzare tutti gli spazi della nostra casa. In secondo luogo, mi mette estremamente a disagio invitare le persone a casa, soprattutto i miei amici, e ora che ho quasi 19 anni mi rendo conto di aver sempre provato questo disagio anche quando ero piccola in quanto preferivo sempre andare a casa degli altri piuttosto che invitarli a casa mia; come ho già detto, la sala da pranzo è la prima stanza che si vede quando si entra nella casa, di conseguenza a meno che qualcuno non sia particolarmente distratto, nota subito le pile di dvd sui mobili del salone. I più discreti non fanno domande, guardano solo incuriositi e confusi, ma spesso capita che degli sconosciuti facciano domande e chiedano spiegazioni. Tutto ciò mi mette appunto a disagio e ultimamente ha generato quasi una sorta di malessere perché negli ultimi mesi ho pensato molto alla cosa, arrivando anche a piangere e a rimanere sveglia la notte perché non riesco ad accettarlo. Penso spesso che vorrei un padre "normale", con altri hobby e passatempi, senza la mania dell'accumulo che mette tutti noi a disagio e spesso ci rende nervosi, oltre che a impedirci di usufruire di tanti spazi della casa, penso che vorrei essere libera di invitare i miei amici a casa e farli sedere sul divano nel nostro salone (perché a parte tutto, è un salone molto grande e può accogliere molte persone), mentre invece quando invito qualcuno li dirigo subito in altre stanze della casa. In generale, passo molto poco tempo nel salone perché la vista dei dvd accumulati mi mette a disagio e non riesco a pensare ad altro se mi trovo lì, preferendo quindi stare chiusa nella mia stanza o in altre stanze. Un altro pensiero negativo che deriva da tutto ciò è che anche io diventi così un giorno, visto che mio padre ha manifestato questa mania a partire dai 30 anni più o meno, o che semmai avrò dei figli, loro erediteranno questo tratto. Voglio specificare che mia nonna paterna aveva la mania di accumulare oggetti di ogni tipo dentro casa e penso proprio che l'abbia trasmessa a mio padre anche se appunto, come già ho specificato, mio padre non accumula ogni sorta di oggetti, non so se per sua natura o perché mia madre, seppur con difficoltà, tenta di ostacolarlo e lo spinge a buttare gli oggetti di cui non ha più bisogno. In ogni caso, non è mai riuscita a convincerlo a smettere almeno di registrare e accumulare dvd, oggetti inutili di cui non avrà mai bisogno e che non rivedrà mai (perché appunto, sono talmente tanti che ci vorrebbe una vita intera per rivedere ogni singolo dvd). Per poter fare spazio e non essere letteralmente sommersi dai dvd (non è un'esagerazione, sono seria) mia madre negli anni ha buttato scatoloni interi senza che mio padre se ne accorgesse perché appunto ha talmente tanta roba che prima o poi lo spazio finisce e bisogna necessariamente buttare qualcosa. Dico ciò per far capire che quello di mio padre non è un semplice hobby, è una malattia in quanto non si rende nemmeno conto di quante siano le cose che accumula e non si accorge nemmeno quando molte cose vengono buttate. Ho veramente poche speranze riguardo ad una sua "guarigione", ovvero all'ipotesi che possa smettere di registrare e quindi accumulare dvd, anche perché discutiamo molte volte riguardo questo argomento ma lui sembra non rendersi proprio conto della cosa, di conseguenza non riconosce di avere una malattia e non prende in considerazione l'idea di doversi curare. Inoltre, non ho assolutamente voglia di passare il mio tempo a litigarci di continuo e lottare affinché cambi, mia madre nel corso degli anni ci ha provato ma non ci è riuscita ed è finita inevitabilmente con l'accettare la cosa per poter vivere in un minimo di serenità. Vorrei solo trovare un modo per accettare anche io questa cosa, vivere più serenamente dentro casa, non sentirmi così a disagio sia quando sono sola ma soprattutto quando invito i miei amici; arrivo ad avere l'ansia quando so che deve salire qualcuno su casa e vorrei davvero trovare un modo per risolvere questa cosa e imparare a fregarmene. Non sono fidanzata ma spesso penso che semmai dovessi portare un ragazzo a casa mi sentirei doppiamente a disagio di come ci si sente normalmente. Mi sento anche in colpa a pensare di volere un papà diverso, a provare comunque una sorta di rabbia e frustrazione nei suoi confronti, perché come ho già detto, a parte questa sua incontrollabile mania, è un padre buono e premuroso nei miei confronti e in quelli di mio fratello. Vorrei imparare a non avere pensieri brutti riguardo tutto ciò, pensieri che si presentano soprattutto quando sto per molto tempo dentro casa e non ho nulla da fare. Come posso fare per risolvere questo problema? E' il caso che prenoti un colloquio da uno psicologo? Grazie mille in anticipo a chi leggerà questo lunghissimo post e a chi risponderà.