Come non essere un ostacolo a se stessi a causa della perfezione?

Inviata da marte · 9 apr 2021

Non riesco mai a portare niente a termine, che sia qualcosa di piacevole (disegnare, scrivere), o qualcosa di cui devo prendermi la responsabilità (in generale, lo studio, la pulizia). Quando sono in procinto di finire mi blocco: o mi arrabbio e inizio a pensare di fare schifo, nonostante sia una reazione eccessiva vista la piccolezza delle cose che devo portare a termine, o inizio a piangere e inizio a pensare di essere un fallimento che non porterà mai niente a termine nella vita (sono ancora giovane eh, calma). L'ansia a volte è tale da farmi stare male fisicamente attraverso dolori muscolari, nausea, mal di testa. Ovviamente poi giungono la cara vecchia procrastinazione e il "lo farò domani". Mi arrendo dinanzi al fatto che "tanto non riesco a fare quella cosa", anche se una parte di me non sopporti che questo sia il mio ragionamento. Riconosco di avere questo problema a causa della paura di non fare abbastanza bene o perché ciò che sto facendo non è eseguito alla perfezione (anche i primi tentativi, il che è ridicolo) e perché a tutt'un tratto non ho più la volontà di fare nulla. Però questo è un circolo vizioso; come posso mai migliorare e diventare brava se mi bastono sempre così tanto da non provare più a far nulla? Non si può. Quindi, come faccio ad uscire da questo loop? (non ditemi che non sono Dio e non posso raggiungere la perfezione per quello perché lo so, vorrei solo essere in grado di mandare una mail o fare uno scarabocchio innocente senza pensare di essere lo schifo della Terra che non si merita nulla)

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Miglior risposta 10 APR 2021

Cara Marte,
dalle sue parole mi sembra molto consapevole di ciò che pensa e prova. La rabbia, l’ansia e la tristezza che riporta sono la diretta conseguenza di tutti quei pensieri come “sono un fallimento”, “tanto non ci riesco” che si dice nel momento in cui sta eseguendo le attività.
La procrastinazione, l’evitamento, la rinuncia sono tutti comportamenti che derivano da queste autovalutazioni severe nate dal timore dell’errore: avrò fatto tutto perfetto? Andrà sufficientemente bene? La tendenza al perfezionismo può portare a precisione, impegno, ma se aumenta diventa controproducente portando al blocco descritto.
Ha ragione Marte quando dice che è un circolo vizioso, non solo perché le impedisce di migliorare, ma non le consente mettere in discussione tutte le credenze che ha rispetto alle sue attività. Esempio: Se le piace disegnare e non lo fa perché prima di iniziare compaiono tutti i pensieri critici e severi, non avrà la possibilità di osservare quelle che sono le sue competenze e non potrà avere un rimando da qualcuno sul suo lavoro. In più questa situazione di blocco le impedisce di svolgere attività piacevoli, che la arricchiscono, anche solo per il semplice gusto di farle. Limita la scoperta, l’intraprendenza e la ricerca di novità.
Naturalmente andrebbe indagata meglio la situazione, ma da quello che ha scritto un percorso psicologico la potrebbe aiutare lavorando su queste credenze che ha su di sé, per riprendere a fare ciò che le piace senza giudizi e ritrovare un po’ di benessere. Dal percorso ne trarrà benefici anche rispetto all’ansia e alla sintomatologia fisica che ha riportato legata ad essa.
La consapevolezza che possiede le sarà di grande aiuto. E le sarà di aiuto anche quella parte di lei che emerge nelle parentesi di quanto ha scritto e che sta protestando contro questi pensieri taglienti: lei stessa scrive che non si può essere tanto severi ai primi tentativi di una nuova attività e che è ingiusto pensarsi un fallimento che non farà nulla nella vita. Ciò mi fa pensare che lei stessa sia stanca della situazione e pronta a mettere in discussione tutte le convinzioni che la stanno bloccando. In bocca al lupo Marte!
Un caro saluto
Irene Pifferi

Dott.ssa Irene Pifferi Psicologo a Faenza

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12 APR 2021

Carissima, purtroppo i suoi pensieri negativi su se stessa "appesantiscono" la sua mente, al punto tale da bloccarla in qualunque cosa si mette a fare. Le suggerirei di iniziare un percorso terapeutico che le dia la possibilità di capire perché sono presenti tali pensieri negativi, come affrontarli ed eliminarli, sostituendoli con pensieri più utili, più funzionali che la sostengano invece di buttarla giù. La sua mente è ciò che la blocca deve imparare a gestirla in merito do più corretto. Io sono a sua disposizione quando vuole, anche on line.
Cari saluti.
Dottoressa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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10 APR 2021

Cara Marte,
da quello che scrivi si nota uno spirito iper-critico che rinforzi da sola.
Sicuramente non dirò quello che anche per te è ovvio, quello su cui si può certamente lavorare è andare a capire questa tua "doppia identità" e come fa una a fomentare l'altra.
Certamente hai tanto da dare e sei ancora in divenire (la tua frase "sono ancora giovane eh, calma") e c'è un ampio margine di lavoro per capire come funzioni e magari aiutarti fa fare pace con te stessa.
Un abbraccio
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)

Dottoressa Stefania Barbaro Psicologo a Milano

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10 APR 2021

Buongiorno gentile Marte. Ciò che condivide con noi è molto interessante e ci tengo a condividere con lei il mio parere professionale. Mi vengono i mente due considerazioni. La prima è pensare che il disagio che sta vivendo possa inquadrarsi in una sorta di "perfezionismo clinico", ovvero una condizione di eccessiva dipendenza dalla valutazione di sè dal raggiungimento di standard personali esigenti con conseguente svalutazione e stallo quando si crede di non essere all'altezza del raggiungimento di questi, anche in assenza di prove evidenti in merito alla presunta "incapacità". Altra considerazione che mi viene in mente è quella di pensare che invece alla base ci sia più che altro un senso di inadeguatezza e svautazione personale che la porta a non iniziare o portare a termine degli obiettivi (anche minimi) per paura dell'errore. Entambe le considerazioni potrebbero essere presenti e sicuramente influenzarsi a vicenda nel sorreggere il suo disagio. Tutto questo quadro che presenta porta sicuramente uno stato di ansia che, come lei giustamente dice, si autoalimenta in un circolo vizioso. Che fare allora? Il mio consiglio è quello di affidarsi ad un professionista e intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere gli elementi che sorregono i suo circolo vizioso, ovvero pensieri, emozioni, credenze e comportamenti di risposta, cosi da trovare le modalità adatte e pratiche per disinnescarli, dando ovviamente prima loro un senso che si basa sulla comprensione di alcune credenze disfunzionali che possano aver innescato il suo funziomento e che lo mantengono. Consideri anche la possibilità di intraprendere un percorso online che in questo periodo viene molto utilizzato e può risultare maggiormente comodo. Rimango a disposizione in privato se dovesse averne bisogno. Buona giornata, Dott.ssa Laura Paniccià

Dott.ssa. Laura Paniccià Psicologo a Porto Sant'Elpidio

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9 APR 2021

Cara Marte
Provi a mettere le cose che ha da fare in ordine di importanza, non tutto va portato necessariamente fino in fondo, si dia delle priorità così da decidere su cosa concentrare le sue energie senza autosabotaggi dovuti al perfezionismo. Se dovesse aver bisogno di aiuto nella definizione di un obiettivo legato allo studio o al lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto
Dott.ssa Mariagrazia Stabile (Salerno e online)

Anonimo-181915 Psicologo a Salerno

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9 APR 2021

Carissima, penso sia importante andare ad analizzare il Suo stile di vita, le Sue mete nonché l'immagine che ha di sé stessa, per darsi la possibilità di lavorare, elaborare e modificare quelle parti che non Le consentono di definirsi e realizzarsi raggiungendo il Suo benessere, in linea con la realtà. Per cui, Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per orientarsi positivamente a sé stessa e all'ambiente esterno.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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