Come muovermi?

Buongiorno Paolo,

mi sembra che questa situazione sia per te spiacevole: prima ti vedevi come più attivo, mentre ora ti sembra di buttare le giornate e ti sembra di non essere più quello di prima.

So che può sembrare una domanda strana, ma quello che mi verrebbe da chiederti è: "se fossi di nuovo "un ragazzo normale", cosa faresti di diverso rispetto a ciò che fai ora?".

Non so se sia la tua situazione, ma a volte ci imponiamo degli obiettivi molto alti, tipo essere sempre attivi, studiare e leggere tantissimo, svegliarci presto, fare esercizio fisico e meditare ecc.

Ora, in un periodo dove questo è necessario, perché ad esempio hai esami da dare e vuoi mantenerti un po'; riuscire a fare queste cose è meraviglioso. Ma quando non ve ne è urgenza, ha davvero senso fustigarti perché non fai queste cose o è solo che non riesci a stare dietro a questo standard che ti sei imposto su te stesso dove devi essere al top?

Quali sarebbero le conseguenze di prenderti un periodo dove ti svegli tardi e stai al telefono su internet? Cosa ti stai davvero perdendo?

Spero che queste domande possano esserti utili.


Resto a tua disposizione, lavoro online.
Buona fortuna,

Paolo Perez

Gentile Paolo,

partirei con il domandare cosa intende lei per "normale" poichè oggigiorno la normalità viene descritta da variegate prospettive.

La condizione che lei descrive capita a molte persone, più di quanto non possa immaginare, a volte sono sintomo di qualcosa di importante talvolta sono fasi transitorie della nostra vita.

Quanto la preoccupa da 1 a 10 questo suo non aver voglia di far nulla?

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente


Dott.ssa Paola Cirillo

Carissimo Paolo, buongiorno! capisco la preoccupazione e la fatica che stai vivendo, e anche che non sia cosa facile rivolgersi ad un terapeuta. Forse il primo contatto è proprio una delle cose più difficili da fare. Il consiglio che mi sento di darti è di provarci, forse ora già rivolgendoti al nostro servizio hai maturato una maggiore consapevolezza del tuo bisogno, potrebbe essere davvero il momento buono per cominciare!
rimango a disposizione
AV

Ciao Paolo,
Credo che dopo anni così complessi sia ‘normale’ sentirsi destabilizzati. Attraverso le informazioni che hai lasciato ti chiederei di provare a riflettere su come fosse quella che definisci ‘cita normale’: cosa facevi per stare bene e cosa ti rendeva felice? Potrebbe essere utile per te un percorso di orientamento che ti aiuti a identificare potenzialità, talenti e passioni per costruire un nuovo significato di vita. Non avere paura di chiedere aiuto, il primo passo lo hai già fatto. Continua così.
Buona giornata
Federica Cantrigliani

Buongiorno Paolo,
mi dispiace per la situazione che sta vivendo.
Cosa non la aiuta più a fare la vita di prima?
È successo un evento esterno critico per lei?
Lo psicologo aiuta a comprendersi e capire cosa sta succedendo in noi.
Deve dire solo cosa pensa, come si sente e non verrà giudicato ma guidato e supportato in questo.
Hai fatto bene a scrivere in questo portale.
Potresti avere un abbassamento del toni dell'umore, tocca valutare l'intensità e capire il tipo di aiuto, se vorrai, da offrire.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Buongiorno Paolo, un percorso con una psicologa o una psicoterapeuta ti aiuterebbe a dare un nome a ciò che intravedi e che senti in questo momento, il prendere contatto con qualcuno sarebbe un primo bellissimo passo verso la conoscenza di te e verso un cambiamento; la situazione che descrivi non sembra esserti tanto comoda, quindi inizia il tuo viaggio...
Non c'è qualcosa di giusto o sbagliato da dire, nulla che puoi scrivere a tavolino ... le parole, i silenzi, il tuo non verbale ... guideranno la tua terapia e avrai accanto un* professionista che saprà condurti nella via delle risposte che tanto cerchi.
Ti auguro di trovare chi saprà accoglierti, mettiti in cammino.
Un caro saluto, dott.ssa Debora Calci

Caro Paolo,

sarebbe molto importante approfondire quali eventi significativi hanno contribuito a questo drastico cambio di rotta che ha fatto incagliare la sua nave, che un tempo aveva una direzione e uno scopo.
Peraltro, ha già cominciato piuttosto bene ad esprimere la sua voce, quindi non si preoccupi di cosa deve dire e come deve dirlo.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi richiesta di informazione, anche online.


Dott.ssa Francesca Orefice.

Ciao Paolo. Non esiste qualcosa che "devi dire" in caso in cui tu decida di contattare uno psicologo. Ciò che hai espresso è già un buon canale di partenza per approfondire e comprendere meglio la tua condizione di sofferenza. Intanto riuscire a contattare uno di noi è già un passo verso il tuo benessere. Non posso dirti che il percorso sarà tutto rose e fiori, ma che ci vorrà impegno da entrambe le parti per far si che tu raggiunga lo star bene. Sarei felice di accogliere la tua richiesta di aiuto.
Resto a disposizione.
Maria Giovanna

Salve Paolo,
sono dispiaciuta per ciò che descrivi, per il tuo non sentirti “normale”. Piuttosto vorrei chiederti se è successo qualcosa, un qualcosa che ha innescato l’apatia o la chiusura. Studiavi molto e facevi lavoretti, in che ciclo di vita ti trovi? Hai concluso la scuola o l’hai “sospesa”?… Come avrai capito, da un indagare ci sarebbe molto per poter sciogliere quel filo che ora ti sembra ingrovigliato Se senti la necessità di ricevere una guida per questo percorso di elaborazione, ne comprendo il timore, ma chiediti anche “come ti senti” “di cosa hai bisogno” e forse potresti risponderti che hai bisogno di un tuo spazio d’ascolto in quanto in questo momento non ti senti bene con te stesso, trovando quindi il coraggio. Se lo desideri potremmo parlarne.
Un caro saluto
Dott.ssa Myria Laghi

Paolo buongiorno, se fossi di fronte a me ti chiederei cosa è cambiato da quando ti sentivi un ragazzo "normale" ad oggi che non hai più voglia e forza di fare nulla? E' sicuramente successo qualcosa dentro di te, e questo cambiamento può avere diverse origini che sono tutte da esplorare insieme a un/una terapeuta: che periodo è della tua vita, come vanno gli studi? Quanti anni hai? Vivi a casa con i tuoi nella tua città di origine o ti sei trasferito? Hai una rete di amicizie significative? Hai un legame affettivo? E' probabile che nel rapporto con il tuo contesto lavorativo, di studio e forse anche relazionale, qualcosa sia fallito. Ciò che prima funzionava adesso non funziona - non ti esprimi riguardo alla tua soddisfazione, ti limiti a dire che ti sentivi normale e per questo non posso dire che eri soddisfatto della tua vita passata -.
Il coraggio di rivolgerti a una terapeuta (vedo che hai già fatto la scelta sul fatto che debba essere di sesso femminile) lo hai già dimostrato scrivendo qui, è un passo non da poco, sei quasi arrivato, ma sta a te non mollare. Sul cosa dire alla psicoterapeuta non preoccuparti, le parole arriveranno, è più facile di quello che pensi. Nel caso non arrivassero subito, anche qui non pensarci più di tanto, siamo una comunità professionale ben allenata all'attesa.

Buongiorno Paolo e benvenuto in questa community,
direi che il coraggio lo ha già messo in moto scrivendo queste righe, ed è già un primo passo importante. Del suo messaggio mi colpisce il ricorrere del verbo "Dovere" in netto contrasto con quel passare il tempo sul divano che descrive. A volte il dover fare, soprattutto quando le aspettative creano un sovraccarico enorme, diventa un imperativo così grande che può produrre l'effetto esattamente contrario: spingere in basso e immobilizzare. Vorrei chiederle in che rapporti è con il piacere nella sua vita?
Ecco, queste sono poche e semplici riflessioni che potrebbero nascere in un primo incontro di terapia a partire da quello che lei ha scritto. Uno sguardo curioso e professionale potrebbe aiutarla ad orientarsi in questo periodo di smarrimento e fatica.
Un caro saluto.

Buongiorno Paolo,
dalle poche informazioni che emergono è difficile esprimere un parere, c'è stato un cambiamento nella sua vita ma bisognerebbe approfondire gli aspetti che lo hanno determinato, la sua attuale quotidianità e la rete sociale, ma soprattutto le eventuali ricadute a livello psicologico.
Sicuramente con l'aiuto di uno psicologo/a può lavorare su queste tematiche e affrontare eventuali criticità, comprendo la difficoltà nel contattarlo/a ma si focalizzi sugli obiettivi e sulla sua volontà di affrontare questa situazione ormai bloccata da tempo.
Resto a disposizione per un approfondimento, cordiali saluti
Alessandra Voltolini

Buongiorno Paolo,
Un cambiamento comportamentale significativo è sempre preceduto da un evento che può essere di varia natura. Va identificato e risolto.
Lo stato di apatia che descrive e che rivela innanzitutto un’assenza di desideri andrebbe indagato.
Le consiglio di investire su di sé e di intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa aiutarla in questo.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi