Buongiorno, da più di un anno sto seguendo una psicoterapia di gruppo per un disturbo d'ansia legato in particolare alla fobia di parlare in pubblico. Credo di aver fatto un bel percorso, che mi ha portato a capire meglio le radici del mio problema, però gli effetti sul sintomo per adesso non ci sono, e anzi per certi versi trovo che il sintomo sia peggiorato. Naturalmente ne ho parlato con lo psicologo, che continua a invitarmi a guardare i passi avanti che sto facendo e a dirmi che per avere l'effetto sul sintomo ho bisogno di più tempo, io ho fiducia in lui, ma a volte mi sento un po' scoraggiato: soprattutto perchè fra un paio di settimane devo affrontare una situazione in cui dovrò parlare in pubblico, e sento che l'ansia e la paura stanno salendo. Per questo volevo avere un vostro parere per sapere se la strada che ho intrapreso può essere quella giusta per risolvere il mio problema, e quanto tempo ancora può richiedere.
Mi scuso per la lunghezza della domanda e vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
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7 NOV 2016
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Gentile Emanuele,
la mia risposta non può che essere parziale, poiché non conosco il tipo di percorso che ha svolto finora, né l'approccio usato dal suo psicologo. Tuttavia, mi premeva dirle alcune cose.
Intraprendere percorsi di tipo psicologico o psicoterapico comporta una dose di coraggio, il coraggio di guardarsi dentro e mettere in discussione schemi e modelli che, fino a oggi, ci sono stati utili. Tutto ciò rende difficile il cambiamento.
Lei ha già fatto un pezzo di percorso e molto probabilmente adesso conoscerà meglio la sua ansia e avrà appreso delle strategie per gestirla. Adesso si sta avvicinando a un evento "caldo" che teme in qualche modo, che una parte di sé vive come pericoloso. In queste situazioni è facile mettere in atto i vecchi schemi, poiché sono vissuti come più sicuri. Quindi potrebbe essere per questo che la sua ansia sta aumentando in vista dell'evento.
Questo non significa che il lavoro svolto finora con il suo psicologo non sia stato efficace. Probabilmente significa che adesso dovrà metterlo alla prova, sul campo. Le potrebbe quindi essere utile parlarne con il suo psicologo, per individuare le risorse che ha a disposizione adesso per affrontare questo evento "caldo" e ciò che può essere protettivo per lei, al fine di non utilizzare questo evento per dimostrarsi che tutto il suo lavoro svolto finora non è valso a niente (e confermare quindi che la sua ansia non può essere gestita).
Lavorare su un sintomo è una cosa, individuare le cause che lo sostengono e intervenire su esse, per disinnescare gli schemi che creano malessere, richiede un lavoro più lungo e approfondito.
Le faccio un augurio per il suo percorso. Un caro saluto.
3 APR 2017
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Gentile Emanuele,
In generale le fobie sono tra i disturbi psicologici la cui cura del sintomo e conseguente remissione può risultare in molti casi rapida, se trattate con un intervento specifico.
Un possibile percorso prevede un aiuto a gestire le proprie reazioni psicologiche e fisiologiche attraverso tecniche di rilassamento e un intervento che si basi sull’esposizione allo stimolo fobico per favorire una conseguente desensibilizzazione.
In particolare, l'intervento da me proposto si basa sull'utilizzo di tali tecniche, potenziate dall'ausilio di nuove tecnologie come la Realtà Virtuale.
Se vuole approfondire rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
5 NOV 2016
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Buonasera Emanuele,
dopo un anno di terapia e visti i risultati che ha ottenuto credo che sia arrivato il momento di iniziare una terapia focalizzata sulla sua difficoltà a parlare in pubblico. Ci sono diverse tecniche che potrebbero darle subito dei buoni risultati.
A volte conoscere le cause di un problema non ci aiuta poi a superarlo...
4 NOV 2016
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Buongiorno Emanuele, per quello che riguarda i tempi dovrebbe affrontare il tema con il suo psicologo. In generale i tempi di una terapia dipendono dalla gravità del problema (più è strutturato e più richiede tempo) e dal tipo di approccio che viene utilizzato dal terapeuta.
Ci chiede se la strada che ha intrapreso potrebbe essere quella giusta. È molto difficile dirlo dal momento che non si conosce nel dettaglio la situazione e ci sarebbero tante tematiche da approfondire, in relazione soprattutto ai suoi obiettivi e alle sue aspettative.
Mi sembra soddisfatto del percorso che ha fatto ed ha fiducia nel suo terapeuta e questi sono aspetti molto importanti e testimoniano che il lavoro fatto le è stato utile. Da quello che riporta, però, mi sembra che la sua priorità attuale sia quella di ridurre ed eliminare i sintomi. Molte terapie agiscono direttamente su questo aspetto e consentono di affrontare e di risolvere il problema abbastanza velocemente. Ovviamente, però, si tratta di scelte personali quindi sta a lei scegliere cosa ritiene più opportuno per sé.