Mi spiego meglio, quando discuto con qualcuno, mi viene detto qualcosa su di me, uno sbaglio fatto o un atteggiamento sbagliato ,subito mi rattristisco e piango. Inoltre, non riesco a parlare e ad esporre le mie ragioni, mentre piango mi sento davvero male (mi manca il respiro e sento una pressione sul petto, tremo,sento freddo e sento formicolii e debolezza generale nel corpo). Non capisco come poter gestire queste situazioni, mi capita spesso, e mi innervosisco ad ogni parola che mi sembra sbagliata, piangendo più volte ,anche se le cose mi vengono dette molto pacificamente. Inoltre questo succede solo con le persone più care, ovvero il mio fidanzato .
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5 SET 2014
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Buongiorno gentile Sara,
piangendo lei esprime il suo bisogno di poter essere considerata e accettata oltre i fatti e le situazioni contingenti. Le parole convincenti che vorrebbe esprimere trovano spazio nelle lacrime e in tutta la gamma di esasperazioni fisiche che prova al momento. Dunque, il lavoro importante su se stessa dovrebbe includere la "traduzione" che parte dal pianto e giunge alla parola. La sua è una richiesta di aiuto che andrebbe accolta in modo sensibile all'interno di un percorso di psicoterapia ad impostazione psicodinamica che le darebbe la motivazione giusta per imparare ad esprimersi in modo adeguato alle situazioni. Se lo desidera, resto a sua disposizione sui suggerimenti accennati.
Cordiali saluti
9 SET 2014
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Cara Sara,
questa tua accentuata vulnerabilità che ti rende così incapace e disarmata di fronte alle critiche degli altri (e non sappiamo se siano critiche costruttive o distruttive) deve essere considerata attentamente attraverso un "lavoro" da fare insieme a te per rafforzarti e renderti un più forte. Il lavoro potrà essere con un bravo Psicoterapeuta che piano piano ti aiuti a mettere a fuoco in modo certo il tuo valore e le tue qualità.
Penso infatti che molto della tua emotività sia dovuta ad una incerta e fragile autoconoscenza, dove tu, non sapendo quali sono i tuoi punti forti sei messa Ko quando ti vengono fatti notare dei punti deboli.
Fermo restando il fatto che nessuno è perfetto e che anche difetti possono essere in qualche modo interessanti (se gestiti bene all'interno di un'ottica globale positiva di miglioramento), tu devi saper "Reggere" la tua personalità in modo più deciso e forte. Dovresti creare in te stessa delle basi da cui partire, dei valori certi ed importanti come: onestà, pazienza, fiducia (in te stessa), interesse ad un autosviluppo, senso dell'altruismo e dell'amicizia.
Questi valori che ti indico sebbene, spesso giudicati "fuori moda",possono aiutarti a costruire un Ambiente Psicologico sano, all'interno del quale piccoli difetti non avranno nessun impatto distruttivo.
Se svilupperai, in un percorso importante, qualità solide, basate su principi solidi, non piangerai più quando ti verranno fatte critiche, anzi mostrerai sicurezza e competenza nel rispondere perché saprai riconoscere e mostrare agli altri quello che realmente vali al di fuori e al di là di Filosofie modaiole e utilitaristiche .
Il mio augurio per te Sara, che immagino come una giovane donna, è quello di diventare realmente forte e quando avrai chiaro in mente il senso della vita e i giusti comportamenti a cui applicarsi, fidati che niente e nessuno potrà demolirti con tanta facilità.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna.
5 SET 2014
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Cara Sara,
da quanto scrivi soffri di un disturbo legato alla sfera dell'autostima e alla relazione con gli altri e come sintomo hai crisi depressive, d'ansia e attacchi di panico. Capisco il tuo disagio e le tue difficoltà, ma non hai altro rimedio che rivolgerti ad un professionista della tua zona: vedrai che le cose miglioreranno e anche la relazione con i tuoi cari e il tuo fidanzato. Un caldo saluto Dott.sa Paola Madesani
5 SET 2014
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Buongiorno Sara,
evidentemente alla scarica attraverso il pianto si aggancia qualcosa di emotivamente sospeso che andrebbe indagato, secondo la mia esperienza (che si basa prevalentemente sulle emozioni) a livello psicodinamico. Si tratta fondamentalmente di riuscire a liquidare quel 'residuo' che ti impedisce di trovare l'adeguato sollievo con il pianto che di per sé avrebbe una funzione positiva e catartica. La scarica emotiva si chiama 'abreazione',Rimango a tua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
5 SET 2014
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Gentile Sara,
come i colleghi la invito a consultare uno psicoterapeuta per identificare la o le probabili paure di cui non ha piena consapevolezza e che presumibilmente si celano dietro questi fenomeni ansiosi, accompagnati anche da pianto.
Una così forte sensibilità le crea evidentemente qualche disagio ed è auspicabile che la sua personalità si rafforzi per affrontare al meglio le sfide della vita; lo psicoterapeuta è il professionista più indicato per aiutarla in questo percorso. Cordiali saluti
4 SET 2014
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Gentile Sara,
quanto scrive rientra tra le problematiche psicopatologiche pertinenti allo psicoterapeuta, nel suo caso specifico (non solo "ansia" ma anche pianto) potrebbe essere utile una specifica formazione in neuropsicologica (oltre ovviamente la quadriennale specializzazione in psicoterapia)
dr Paolo G. Zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale e cognitivo in Friuli Venezia Giulia
4 SET 2014
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Cara Sara,
capisco quanto debba essere difficile gestire questa valanga di emozioni che la travolgono. Sento che il consiglio migliore che posso darle, per cercare di fare chiarezza sui meccanismi in gioco durante questi suoi "attacchi" di pianto, è quello di contattare un professionista che possa dedicarle il tempo necessario e di cui ha bisogno per essere aiutata e che di certo merita.
Un caloroso saluto
Dott.ssa Panerai
4 SET 2014
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Gentile Sara,
potrebbe provare a focalizzare meglio, ripensando a uno specifico episodio, qual era il momento in cui le è salita la voglia di piangere. Qual è stata la frase che l'ha colpita di più? Cosa l'ha colpita di quella frase? Cosa ha pensato di se stessa in quel momento? Queste domande potrebbero aiutarla perlomeno a mettere maggiormente a fuoco i suoi vissuti in quei momenti. Qualora dovesse ritenere opportuno parlarne con uno specialista, il lavoro sulle emozioni, sui pensieri e sulla gestione dei propri vissuti che si effettua con i colloqui psicologici non potrebbe che aiutarla.