Obiettivi raggiunti, benessere ritrovato e la terapeuta mi dice che potremmo iniziare tra un po a vederci ogni due settimane, io annuisco. Ritorno la settimana successiva e di punto in bianco dopo mezzora di chiacchiera mi dice basta, terapia finita ci vediamo tra un mese e poi tra sei. Li per li ho detto ok. Tornata a casa ho iniziato a pensare che forse è troppo, troppo un distacco così drastico. Voi che dite?Sapendo che io comunque le sono molto legata, non avrebbe dovuto tener conto di ciò, non avrebbe dovuto in qualche modo usare del tempo per attuare un distacco? Le ho detto, come mesi fa che a me piacerebbe vedertela fuori da li, una conoscenza. Mesi fa mi rispose che non mi stava rifiutando e che al momento giusto avrebbe visto che cosa voleva fare. Ora mi è sembrata spiazzata, come se questa cose mi dovesse essere passata, e invece no. Dice che ci pensa, ci deve pensare. Lei mi piace, non si tratta di transfert ma il desiderio senza molte pretese di poterci un po conoscere fuori da li, può nascere un amicizia o anche no, vorrei solo questa opportunità.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
3 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile utente,
se lei è consapevole che gli obbiettivi terapeutici prefigurati sono stati raggiunti non dovrebbe avere problemi particolari ad accettare la chiusura della terapia suggerita dalla sua terapeuta.
Se invece ha difficoltà a separarsi non dalla terapia ma dalla persona farebbe meglio a parlargliene ed ascoltare le sue considerazioni.
A volte, per preparare certi pazienti alla chiusura di una terapia è preferibile proporre un periodo di "svezzamento" con sedute progressivamente distanziate nel tempo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
4 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Happy
nel leggerla provo due impressioni.
La prima è che la sua terapeuta sia stata un poco incoerente con quanto aveva detto prima e la proposta più corretta era quella di vedersi ogni 15 giorni.
Questa proposta doveva essere mantenuta ma qualcosa, emerso nella seduta, credo che abbia fatto cambiare idea alla terapeuta che, in questo modo di fare, mi sembra un poco impaurita.
La seconda impressione è che ci sia in lei della confusione sul fatto di voler continuare la terapia in quanto non si comprende bene se questo sia un modo per rimanere in contatto con la terapeuta o una reale esigenza.
Inoltre la storia di vedersi alla fine della terapia, pure non è chiara ed è collegata alle altre due considerazioni.
Insomma troppe cose devono essere ancora chiarite, ci vorranno di certo altri incontri.
D'altronde lo stesso Freud parlò in un saggio di "psicoterapia terminabile o interminabile?"
Sono questioni complesse.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
1 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Happy,
la fine di una terapia è frutto di una scelta condivisa e comunicata tra terapeuta e paziente; si esaurisocno i motivi per cui si è chiesto un aiuto, gli obiettivi si sono raggiunti, è possibile proseguire soli ora, più ricchi di risorse e più consapevoli di sè.
Espliciti le Sue paure alla collega e i Suoi desideri; poi vedrà, con il tempo penserà alla terapia non più con nostalgia.
In bocca al lupo
Dott.ssa Cristina Fumi
Psicologa Psicoterapeuta
Milano
1 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Buongiorno Happy,
questa sua richiesta di vedere la sua terapeuta anche al di fuori del setting mi da come l'impressione che lei abbia difficoltà a separarsene. Ne parli con la sua terapeuta. Non ci sono modalità definite a priori per l'interruzione della terapia, ma normalmente è un accordo condiviso.
Nel caso in cui la sua terapeuta non desideri una relazione al di fuori del campo lavorativo, deve essere in grado di rispettare questa scelta.
Un caro saluto
dott.ssa Miolì Chiung
Studio di Psicologia Salem
Milano - Agrate - San Donato M.se