Buonasera, sono la mamma di un bimbo di quasi sette anni che ha cominciato a frequentare la seconda elementare.Nel primo anno scolastico mio figlio non è mai riuscito a tornare a casa senza aver disturbato la classe, tutti ii giorni mi fermavo a parlare con le maestre dicendomi ogni volta che ha scarabochiato ii quaderni degli altri, oppure che spezzava ii colori (sempre degli altri) , qualche volta sputava nell piato dei compagni , tirava ii calci, le spinte ..... Non riuscivano a lavorare, lui trattava le maestre con superiorità,le sfidava .... È stato messo in disparte già dalla prima settimana .noi abbiamo pensato che questo messo in disparte e statto il motivo di queste sue azioni. Adesso abbiamo cambiato scuola... Li stessi problemi. Non sappiamo cosa fare . Ci tengo a precisare che il bambino e molto intelligente (forse il più bravo dalla classe) e apprende subito. Il suo lavoretto lo fa veloce e senza nessun aiuto . Proprio oggi mi stavano dicendo le maestre che forse lui è superdotato e che ciò che loro fanno a scuola per lui non basta . Per che lui fa casino ogni volta che finisce il suo compito in classe . Essendo il primo che finisce e deve aspettare tanto lì altri "per noia " fa casino.... Mi potrete aiutare in qualche modo? Grazie
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24 NOV 2014
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Non sono uno psicologo, ma solo un padre con un bimbo di otto anni che ha un quoziente intellettuale alto, finisce presto i lavori ed è elemento di disturbo, anche se molto meno di quanto da lei descritto. Comunque sono evidenti le difficoltà relazionali, specialmente nei contesti sociali. Intorno ai 4 anni si ipotizzava un disturbo oppositivo provocatorio, lo scorso anno si è compreso finalmente che la sua problematica rientra nella Sindrome di Asperger. Su alcuni elementi di difficoltà abbiamo dunque potuto cominciare ad agire con più consapevolezza e in modo più efficace. Non so se tuo figlio ha queste problematiche, ma certo dovreste cominciare dalla vostra ASL per tentare di comprendere a fondo la situazione. In bocca al lupo
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7 Risposte
29 SET 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Stefania,
il comportamento del suo bambino può dipendere da molti fattori e solo attraverso una consulenza e una valutazione specialistica è possibile individuarne i motivi. Dalla sua descrizione emerge chiaramente il fatto che il bambo non si sente parte del gruppo e non riesce a vivere il contesto scolastico con piacere e interesse. Sebbene i casi siano esigui, credo che sia molto importante non sottovalutare l’ipotesi delle maestre circa la superiorità intellettiva di suo figlio. Se una valutazione cognitiva effettuata da uno psicologo o da un neuropsichiatra infantile presso il Servizio Sanitario Nazionale o un centro privato dovesse confermare questa ipotesi, sarebbe possibile adottare specifiche modalità didattiche e strategie educative per stimolare adeguatamente il bambino sul versante cognitivo, per potenziare la sua motivazione e la sua autostima, contrastare i suoi comportamenti aggressivi e disturbanti e per rendere la sua permanenza a scuola più interessante e costruttiva.
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvia Roberta Villa
29 SET 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Stefania, sarebbe interessante capire se il bambino persegue con questi atteggiamenti in casa e con i coetanei anche in altri contesti, come ad esempio un gruppo di sport o parrocchiale. Un terapeuta potrebbe aiutarla a capire se è un problema psicoeducativo (il bambino potrebbe avere difficoltà a tollerare la frustrazione delle attese, regole e no), un problema di socializzazione oppure sta attirando la vostra attenzione come genitori.
29 SET 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Stefania,
per capire da cosa dipenda questo fenomeno di disadattamento è necessario l'intervento di un/a Collega specialista in Psicologia dell'Età Evolutiva (di persona), non ci avevate ancora pensato? Solitamente, secondo la mia esperienza, sono gli insegnanti stessi a dare le adeguate indicazioni. Resto a tua disposizione per ulteriori comunicazioni.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicterapeuta
29 SET 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile signora Stefania,
parlare personalmente con uno psicoterapeuta dell'età evolutiva porterà non solo alle spiegazioni che lei cerca on line, ma anche ad una completa soluzione del problema dopo aver analizzato assieme a lei le situazioni di cui lei si lamenta
dr paolo zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine
29 SET 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Stefania, ha provato a portare il bambino da un collega per un riconoscimento delle dinamiche che scatenano in lui queste reazioni? I bambini molto dotati a volte lo sono verso una direzione di competenze rigida. Inoltre lo sviluppo delle capacità di analisi della situazione in bambini dotati, se molto sviluppata rispetto l'età, comporta una esposizione a stimoli emotivamente eccessivamente stimolanti.
Suggerisco di affrontare professionalmente il problema del bambino prima dell'entrata nella pubertà. Ricordatevi inoltre che è lo stesso bambino sia a casa che a scuola e che è lui che "sceglie" i suoi comportamenti in base ai vantaggi che possono portargli.
Non andrebbe quindi trattato come "buono" a casa e "cattivo"a scuola.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti
Dott.re Lorenzetto Claudio
psicologo psicoterapeuta, Ferrara
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29 SET 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Stefania,
Un altro aspetto fondamentale da considerare e' anche il contesto che ruota attorno al bambino. Per esempio, e' successo qualcosa in quest'ultimo periodo che ha portato il bambino a dover richiedere l'attenzione in questo modo? Per esempio, qualche malattia in famiglia, lutto, trasferimento, ecc.?
Oppure consideri anche l'ipotesi che lei e le maestre avete fatto: se suo figlio e' un bambino superdotato le insegnanti devono considerarlo un bisogno educativo speciale e preparare per lui attività integrative. Questo si può facilmente sperimentare con la collaborazione delle maestre e vedere se cambia qualcosa.
Se così non fosse può essere importante il consulto con uno psicologo scolastico qualora sia presente a scuola oppure con un terapeuta esperto.
Dr.ssa Valeria Pitzalis
26 SET 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Stefania,
la prima cosa sarebbe comunicare apertamente con suo figlio e provare ad avere direttamente da lui qualche risposta. Ha provato a chiedergli perché pensa di venir punito e messo in disparte? Alcune volte il bambino potrebbe già aver frainteso il motivo di questa punizione. Secondo passo, se consapevole dei suoi comportamenti, come mai agisce così? Si annoia? …I bambini vengono influenzati da moltissimi fattori della vita quotidiana, e non sempre il loro comportamento nell’ambiente scolastico riflette un problema strettamente inerente quell'ambiente.. forse esprime a scuola un disagio che proviene da altro, come per ottenere attenzioni e considerazione. Ma queste sono tutte ipotesi, e ve ne possono essere tante altre.
Avete pensato di consultare un terapeuta esperto in età evolutiva e disagio scolastico per aiutarvi a districare meglio la situazione? Alcuni colloqui di persona potrebbero essere utili per inquadrare meglio la problematica e per darvi strumenti per agire nella maniera più opportuna, per il benessere di tutto il nucleo familiare.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi