Come faccio ad iniziare la tesi?

Cara Fabrizia,
Posso solo immaginare il suo dolore e non deve essere facile. Da come lo descrive ho avuto la percezione che stia vivendo un conflitto interiore che la porta ad avere un “blocco” su un’area della sua vita su cui ha puntato tutto, anche il suo valore. Sarebbe importante lavorare su questo per regalarle nuove prospettive di benessere. Ha diverse situazioni in ballo e sarebbe importante che venisse guidata in questi cambiamenti che possono spaventare ma che, se ben gestiti possono regalarle grandi opportunità di crescita. Se ha persone fidate si confidi con loro. Ed eventualmente Valuti l’idea di fare qualcosa di nuovo ma soprattutto qualcosa per lei, come rivolgersi ad un professionista che possa ascoltarla e aiutarla in questo momento della sua vita.
Resto a disposizione e le auguro il meglio

Gentile utente,
Il momento finale per percorso accademico può risultare fortemente destabillizzante per cui il vissuto che descrive è assolutamente comprensibile.
Che cosa rappresenta per lei la fine di questo percorso?
Cordialmente
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia Simeoli

Buongiorno Fabrizia.
La stesura della tesi è di per se un momento di gran significato e segna un passaggio importante per la vita di un persona.
Sento quanto sia per lei un punto di cambiamento e di rappresentazione del suo percorso.
Tra le righe che ci ha dedicato, leggo diversi aspetti personali che forse proprio questa fase della sua vita, è andata a toccare: la relazione con i suoi genitori e la paura di deluderli, il rifiuto ricevuto dai docenti, il timore di ritrovarsi a scrivere qualcosa per l'altro più che per sé ,il crollo dell'immagine di sé legata alla sfera intellettiva.
Dato che si è accorta che questa scrittura le sta causando molte emozioni e affaticamento, potrebbe, se le va, rivolgersi ad uno psicologo che la possa aiutare a trovare i significati del suo malessere. Potrebbe esserle utile.
Mi dispiace che non stia bene.
Resto a disposizione.
Dottoressa Francesca Vecchiotti

un antico pezzo di poesia recita "la meta è partire" così devi fare tu, sicuramente andando a cercare supporto e sostegno non solo in dei professionisti ma in chiunque possa essere di sostegno in queste situazioni.
Sicuramente va lavorato anche il tuo modo di vederti, al di fuori del campo accademico ma sono dei percorsi che possono andare in parallelo, lavorando sulla fortificazione di uno poi si arriva a lavorare nell'insieme.
saluti

Carissima Fabrizia,
molto spesso, purtroppo, i percorsi di tesi sono stranamente contorti. È chiaro che questo ti ha creato un grave disagio e un crollo del morale.
Purtroppo questa è la vita, non sempre le cose vanno esattamente come dovrebbero e sta a noi accettarle e mettere in atto delle strategie per modificarle.
Da quanto scrivi sei una brava studentessa e una brava ragazza, la tesi di laurea, per quanto importante, è soltanto un passaggio nella tua carriera, sia universitaria che, successivamente, lavorativa. Devi stringere i denti, e non mollare. Se analizzi bene il percorso vedrai che non hai colpe, pertanto non vedo perché dovrebbe calare la stima per te stessa. Adesso con calma, rinboccati le maniche e riparti. Vedrai che alla fine sarà un successo.
Un grande in bocca al lupo
dott. Rodolfo Vittori

Cara Fabrizia,
grazie per le sue parole. Spesso è comune che proprio il periodo della tesi rappresenti una condizione di forte stress e ansia, durante il quale è facile mettere tutto in discussione e rivivere duramente le proprie vulnerabilità. Nonostante ciò, dalle sue parole si nota una forte curiosità e interesse per ciò che studia, racchiuso forse proprio nella sua determinazione (nonostante ad es. Le difficoltà con i prof). Forse potrebbe essere utile prenderci un respiro, come in montagna e piano piano riprendere il cammino, magari concedendoci un possibile supporto psicologico per ampliare la propria cassetta degli attrezzi da usare nelle diverse fasi della vita
Grazie dott.ssa Laura Zagarese

Cara Fabrizia,
grazie per le sue parole, purtroppo il periodo della tesi rappresenta per molti un periodo di forte stress e frustrazione. É molto comune, infatti che queste fasi di vita rappresentino dei fattori scatenanti per notare e sentire nuovamente le nostre sensibilità e vulnerabilità, aumentando le nostre sofferenze. Dalle sue parole comunque si nota un forte interesse e la sua preparazione, probabilmente frutto proprio di questa sua tenacia che l'ha caratterizzata fino ad oggi, nonostante i possibili imprevisti (ad esempio con i professori). Proviamo a darci tempo, così come in montagna per riprendere il respiro, proviamo a riprendere la scalata un passo alla volta riflessioni e concediamoci la possibilità di affrontare un supporto psicologico così da amplificare la nostra cassetta degli attrezzi da utilizzare nelle diverse fasi della vita.

Gentile Fabrizia,
da ciò che scrive si percepisce che sei una persona molto preparata e capace. Hai purtroppo trovato degli insegnanti pocodisponibili. Oltre a questo hai una forte ansia di prestazione; non vuoi deludere i genitori né a se stessa, che voleva coronare il tuo percorso con il massimo dei voti. Suggerisco do accettare qualche imperfezione e contrattempo, non mollare e pensare che per scalare una montagna e necessario pazienza. Come iniziare la tesi? Facendo un piccolo primo passo consapevole delle tue capacità. È fondamentale mantenere la buona stima di sé senza sentirsi una fallita che alla fine è una visione parziale e ingiusta riguardo sé stessa. Forza!
Un saluto e una buona giornata.

Salve Fabrizia, la tesi è un momento importante nel percorso di studi e si percepisce la sua attuale sofferenza per l’allungamento dei tempi. Non è la sola a trovarsi in difficoltà, capita a molti studenti. Innanzitutto il successo scolastico non la definisce come persona, è solo un ambito di interesse. Quello che mi pare di capire è che di fronte ad un ostacolo lei tende a evitarlo, presa dallo sconforto (rimandare , prendersi delle pause). Inoltre mi sembra di capire che non ha chiesto aiuto a nessuno prima di oggi: non ha parlato delle sue difficoltà, né col relatore né in famiglia. Potrebbe essere opportuno parlarne apertamente, non c’è niente di male a mostrare le proprie difficoltà e sofferenze, anzi è il primo passo per ricevere sostegno e affetto.
Al di là di quanto detto rimaniamo a disposizione nel caso fosse necessario approfondire ulteriori Aspetti e significati di questa sua sofferenza.
Saluti,
Dr Mariano Casella

Fabrizia buongiorno, posso immaginare quanto sia frustrante e stressante la situazione che ha descritto. Ma credo che sia molto duro da parte sua definirsi una fallita, dietro la tesi spesso ci sono dei significati più profondi connessi alla propria individuazione, allo svincolo e alla realizzazione. Comprendere insieme che senso profondo ha la scrittura e la discussione per lei può essere un mezzo per superare questo blocco e sentirsi libera di scegliere di agire. Le auguro una buona giornata e la aspetto qualora volesse lavorare su questo aspetto

Gentile Fabrizia,
La tesi di laurea non è indice della sua bravura accademica e tantomeno del suo valore come persona.
Molti studenti, anche i più brillanti, possono trovarsi smarriti davanti all'elaborazione di una tesi in cui il materiale è tanto e la modalità di organizzarlo non è subito chiara.
Il mio consiglio è di rivolgere le sue difficoltà al tutor o a qualcuno che possa darle aiuto e indicazioni concrete per la stesura della tesi.
Forse questa situazione le sta solo mostrando quanto è importante saper chiedere aiuto anche lì dove ci sentiamo esperti, senza essere troppo duri con noi stessi e pretendere la perfezione.
Spero le sia stata utile,
Dott.ssa Romano Romina

Buongiorno Fabrizia,
comprendo il disagio che prova in questa situazione di incertezza. Certamente le varie difficoltà che ha incontrato nell'identificare un docente come relatore per la sua tesi non ha agevolato questo percorso. La stesura della relazione finale porta con sé numerosi vissuti, che a volte possono essere anche un ostacolo per la realizzazione di un percorso. Andrebbe visto che cosa significa questo per lei. Credo che possa esserle utile rivolgersi ad un professionista, in uno spazio a lei dedicato in assenza di giudizio, dove poter esplorare le sue emozioni.
Rimango a disposizione anche per una consulenza online.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Chiuselli

Gentile Fabrizia,

comprendo lo smarrimento e il dolore che le causa il ritrovarsi in una situazione che sembra farla sentire impotente e frustrata. Dal suo racconto appare chiaro che alla base delle sue difficoltà ci sono anche le inefficienze di docenti irreperibili o distratti, ma, d'altronde, con questi aspetti della realtà dovrà fare i conti per tutta la sua vita da adulta.

Quello su cui è possibile lavorare è la sua reale motivazione nel compiere questo lavoro. Dalle sue parole sembra trasparire più un'aspettativa di successo da mostrare alla sua famiglia e all'immagine di studentessa "perfetta" che corona tutti i suoi anni di studi che non una propensione a realizzare una tesi che chiuda un ciclo di studi e le apra le porte della vita adulta.

La paura di non riuscire ad aderire a questa "Fabrizia ideale" pare le impedisca di essere resiliente rispetto alle oggettive difficoltà del lavoro che sta svolgendo e all'accogliere con benevolenza le debolezze e le frustrazioni davanti alle quali questa prova la pone.

Credo che lavorandoci in ambito psicoterapeutico sia possibile ristabilire il giusto equilibrio tra motivazione e aspettative personali.

Un caro saluto

Massimo Reale

Car Fabrizia,
Mi fai ricordare quando anche io dovevo fare la tesi. Ti assicuro che il momento della tesi e' un vero ostacolo per tutti. Durante gli studi non ci preparano a realizzare una cosa del genere. Ma la buona notizia e' che passato questo momento di sconforto e disperazione si ritrova la strada per uscire dal tunnel.
Ora come si fa ad uscire dal tunnel? Chiedi aiuto. Chiedi aiuto ai tuoi compagni di corso, a chi si e' laureato prima, alla tua relatrice. E' come quando ci si trova dentro un bosco non si sa in che direzione andare e ci basterebbe anche sentire la voce di qualcuno per capire dove muovere i passi. Se la tua scaletta non va chiedi alla tua relatrice dove non va e come la puoi migliorare.
Stai incontrando un ostacolo nel tuo cammino ma non vuol dire che tutta la strada percorsa e' sbagliata.
Forza!

Un abbraccio
Dott'ssa Emanuela Tornabene

Salve Fabrizia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL