Salve, è da quasi tre anni che vado da una psicoterapeuta e mi trovo bene. Con lei mi sono aperta un pochino (faccio molta fatica ad aprirmi e a dire cosa provo) ma vorrei riuscire ad essere più sincera perché so che quello che le riporto in realtà è il male minore, oppure perché lo vuole mia mamma. Io vorrei tanto sedermi e iniziare a dirle tutto, tutto quello che provo e mi fa stare male senza vergogna, ma a dire la verità non sono capace di farlo e poi ho paura che se mi apro lei dopo scopre che sono una brutta persona e non mi vuole più vedere. Ho come la sensazione che lei mi odi e questo mi fa stare ancora peggio perché io non voglio che mi ascolti solo perché la pago ma voglio una persona che lo faccia perché un po' ci tenga a me perché io ci tengo a lei (la stimo come persona per quel poco che la conosco). Cosa posso fare? Come faccio ad aprirmi? Come faccio a essere me stessa se non so nemmeno chi sono e quel poco che so di me lo odio fortemente. Mi sento inutile e incapace a fare tutto, sono talmente stupida che quando mi sento agitata mangio una quantità di cibo fino a stare male perché non riesco a dire quello che provo. Non mi sopporto, non voglio essere quella che sono ma non riesco nemmeno a cambiare. Scusatemi per il mio sfogo e grazie per il vostro tempo
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9 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Cara Cami
dai fai questo salto una volta per tutte e realizza l'idea che ci comunichi e che cioè:
" vorrei tanto sedermi e iniziare a dirle tutto, tutto quello che provo e mi fa stare male senza vergogna, ma a dire la verità".
La prossima volta che ci vai, buttati sulla poltrona e fai un bel respirone e inizia.
Devi riuscire tu a fare questo passaggio ad un livello di "incontro superiore" (in quanto più profondo) e convincerti da sola che non ci sarà alcun giudizio.
Finché saremo noi a dirtelo non ci sarà progresso, devi essere tu, e solo tu, a sentire che puoi fidarti, meglio, puoi rischiare di fidarti di lei.
Io penso che tu sei pronta per farlo Cami...forse da noi cerchi una piccola spinta, ho cercato di dartela!
Un caro saluto cara.
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta.
9 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Cami,
tu dici che non riesci a cambiare ma il punto più importante è " vuoi davvero cambiare?"
Quando qualcuno veramente vuole fare qualcosa, prima o poi, il modo per farla lo trova!
Innanzitutto devi capire che a noi psicoterapeuti non interessa emettere giudizi ma piuttosto aiutare le persone a superare i loro problemi che sono causa di sofferenza.
Le omissioni da parte del paziente che è in psicoterapia sono frequenti, tuttavia un bravo terapeuta può fare delle corrette deduzioni, induzioni e previsioni finchè il puzzle verrà comunque ricomposto correttamente ma è chiaro che se il paziente non fa omissioni in forza di un rapporto di fiducia consolidato, si guadagna del tempo prezioso sul percorso di terapia.
La psicoterapia è un lavoro fatto in tandem poiché paziente e terapeuta devono fare ognuno la loro parte per raggiungere l'obbiettivo terapeutico concordato : il paziente deve affidarsi e raccontarsi senza barare mentre il terapeuta deve usare empatia e congruenza applicando le tecniche più adatte per accompagnare il paziente al di fuori della patologia.
Devi convincerti che dopo 3 anni di psicoterapia, specie se questa è stata continuativa, non puoi pensare di custodire ancora segreti patogeni.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
8 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Cami,
la tua paura ad aprirti verso la tua terapeuta pare essere fortemente legata al giudizio ("se mi apro lei scopre che sono una brutta persona"). La sensazione che lei ti odi proviene proprio da questo timore. Sai, la paura ci fa vedere il mondo in maniera diversa, come una lente che distorce la realtà e cambia le percezioni. Anche questo potrebbe essere il motivo per cui ti viene da pensare che lei ti ascolti solo perchè la paghi.
Sai, ciò che realmente serve ad aprirci è il rischio. Rischiare di aprirci, trovare il coraggio di affidarci indipendentemente da quello che potrebbe accadere è la soluzione migliore. Certo, trova il modo per farlo poco per volta, spesso la nostra mente funziona per abitudine e ciò che serve è semplicemente allenarla ad uscire dagli schemi.
Sono certa che un percorso terapeutico ti aiuterà a ritrovare quelle risorse che non sai ancora di avere e che ti faranno scoprire la persona meravigliosa che sei. Anche se tu non lo sai ancora.
8 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Cami,
utilizzi le stesse parole che ha utilizzato con noi, spieghi il suo desiderio di apririsi, le sue perplessità e i suoi timori.
Insieme troverete il modo per aiutarla.
Può valutare, anche, l'opportunità di scrivere qualche frase in un foglio, che possiate leggere insieme e che permettano di rompere il ghiaccio.
8 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Cami, dille semplicemente, come stai facendo qui, che fai fatica ad aprirti. Su questo forum hai spiegato tutto molto bene e quello che provi è proprio una delle dinamiche che si instaura tra terapeuta e paziente.
In bocca al lupo
Dott.ssa Damia Simona Bragalini
Psicologo Psicoterapeuta Gruppoanalista Milano