Salve, sono sposato da quasi due anni e stiamo insieme da quasi 9 anni, di cui gli ultimi 5 sono stati di piena convivenza. Da fine 2019 mia moglie ha deciso di diventare mamma ed è da allora che ci proviamo anche se io ho molta paura, paura che con il passare del tempo è andata scemando. Ora anche a me piacerebbe diventare padre ma il mio corpo non la pensa allo stesso modo. Infatti nel periodo più fertile faccio cilecca(sarà capitato 8-9 volte in 6 mesi). Questa situazione sta minando il rapporto con mia moglie, che già di suo è molto irritabile, figuratevi in questo periodo! Ho provato a parlarle ma lei mi ha detto che è un problema mio e me la devo sbrigare io... ovviamente ho cercato di dirle che, se magari anche lei mi dava una mano a superare il periodo brutto sarebbe stato più facile, ma purtroppo nulla da fare... aiutatemi per favore!
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6 GIU 2020
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Caro Gabri, Lei ha provato quello che solitamente è il primo consiglio utile, ovvero, parlare apertamente della Sua difficoltà con la partner e coinvolgerla in un percorso volto a migliorare la situazione. Anche nei percorsi professionali si chiede, se la partner è disponibile, una partecipazione attiva. Nel Suo caso non è così, pertanto dovrà iniziare un percorso individualmente, eventualmente coinvolgendo la partner con l'aiuto del terapeuta. Ad ogni modo un primo passaggio individuale è necessario: è frequente che avvenga una situazione come quella da Lei descritta, ed è importante comprendere in che modo la paternità assuma per Lei significati che sono tali da inibire la funzionalità erettile. In questi casi si chiede un preliminare passaggio dal medico per assicurarsi che non siano intervenute condizioni organiche, anche se nel Suo caso il timing rispetto alla storia esistenziale sembra chiaro e lascia pochi dubbi. Anche l'atteggiamento della Sua compagna, che riferisce il problema esclusivamente a Lei, purtroppo peggiora la possibilità di avere e mantenere un'erezione (per meccanismi fisiologici che Le verranno spiegati dal professionista). Contatti un terapeuta che abbia conoscenze di sessualità e consulenza sessuologica, potrà iniziare un percorso che darà un senso a questa ambivalenza che Lei percepisce tra i Suoi desideri e la Sua "capacità" fisiologica. Resto a disposizione, cordialità. DP
12 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Gabri,
Quello che racconta mi fa riflettere perché pone l’accento sul desiderio di sua moglie di avere un bambino...mentre non pone molto l’accento su ciò che desidera lei in quanto compagno. Scrive di essere preoccupato all’idea di diventare padre ed il suo corpo non obbedisce a ciò che lei gli comanda di fare perché lei interiormente ancora non ha risolto le sue preoccupazioni in merito. Merita di ricevere ascolto in proposito ma in primis è necessario che sia lei stesso ad auto-ascoltarsi. Ignorare i segnali del nostro corpo non è mai produttivo. È importante anche utilizzare il dialogo con il partner per fare comprendere l’importanza paritetica del proprio mondo interiore.. se questa comprensione non avviene dall’altro lato è perché ci sono delle rigidità di prospettiva. Potrebbe essere utile coinvolgere sua moglie in un percorso di Coppia.
Cordialmente,
Dott.ssa Comi
