Come faccio a farmi rispettare di più da mio padre?

Inviata da Caterina · 9 dic 2020

Buongiorno. Vi scrivo per chiedervi un consiglio in merito al rapporto che ho con mio padre. Praticamente appena apro bocca segue una sua presa in giro nei miei confronti o una discussione. Non accetta che io possa avere ragione e lui torto e o mi prende in giro per farmi perdere la pazienza e sferrarmi il colpo finale con frasi del tipo “sei una povera demente che non sa stare al mondo” oppure salta direttamente la fase della presa in giro e passa direttamente agli insulti. Ogni giorno ci sarà sempre un pretesto per prendermi in giro non appena apro bocca o per trattarmi da stupida. E io devo stare zitta e muta altrimenti mi sento arrivare addosso i peggio insulti (tipo “eh lo sappiamo che qui abbiamo la perfezione incarnata, peccato che starà sempre da sola perché nessuno vorrebbe stare con una persona così”) mentre i miei fratelli possono fare quello che vogliono, anche se con quello più piccolo lui è un po’ più “severo” perché ha la scuola a cui badare. Se per esempio non posso andare subito ad apparecchiare la tavola perché magari sto finendo di schematizzare o ripetere un paragrafo per lui non è vero è che in realtà sto parlando al telefono. E non c’è verso di dirgli che non è vero, per lui stavo parlando al telefono e la sua supposizione è l’unica esatta.
In ogni discussione non accetta di avere torto. La sua è l’unica ed assoluta verità e pur di non darmela vinta è capace di sparare le peggio fesserie.
Io ormai ho esaurito la pazienza. Sono stanca di stare male per qualcosa che lui mi ha detto perché non sa come argomentare e allora “ma si, insultiamola, tanto chissenefrega se poi lei soffre per quello che ho detto”. L’ultima volta ha detto a mia madre “dì a tutta figlia di venire a mangiare” e questa è stata come una coltellata (perché lui non è il mio padre biologico ma mi ha cresciuta da quando ero praticamente una neonata e io lo sento veramente mio padre. I miei fratelli invece sono nati da lui e mamma).
Non so proprio più che fare. A questo punto faccio prima a non parlargli più e a mordermi la lingua ogni volta che dice qualcosa che potrebbe suscitare una reazione mia e parlargli solo per le cose necessarie. Non voglio più sentirmi una povera stupida ogni volta che parlo perché non voglio minare ulteriormente la mia autostima già bassa e questa mi sembra l’unica cosa sensata da fare.

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Miglior risposta 10 DIC 2020

Cara Caterina,
sembra un obiettivo irrealizzabile quello di farsi dare ragione da suo padre con i ragionamenti. Più ci prova, meno ci riesce, aumentando la delusione. E' più forte chi vince con i ragionamenti, o chi non ha bisogno di ingaggiare una lite verbale? Forse il guadagno non è molto in queste dispute. Forse scoprendo che la nostra forza non sta nel vincere nei ragionamenti, andremo a riscoprire la forza nelle nostre risorse da dedicare a obiettivi di crescita diversi.
La situazione familiare non è semplice, e la sofferenza da lei esplicitata è comprensibile. Può essere consigliabile consultare un professionista per lavorare su di sé, gestire l'emotività e le relazioni familiari, ritrovare la consapevolezza nei suoi punti di forza, perché come tutti ne ha, per riposizionare più in alto l'asticella dell'autostima.
Un cordiale saluto.
Dott. Giovanni Iacoviello

Dott. Giovanni Iacoviello Psicologo a Bergamo

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10 DIC 2020

Buongiorno Caterina,
dalle sue parole traspare sofferenza rispetto a questa situazione. Il rapporto con il padre è una questione enorme e fondante. Il padre è la fonte del pensiero.
Innanzitutto è fondamentale che lei non si senta più umiliata e presa in giro. Sarebbe utile provare a parlarne con suo padre, liberamente, cercando un confronto sereno.
Penso che un percorso di analisi potrebbe esserle d'aiuto per lavorare su di sé e sulla sua storia.
Rimango a disposizione.
Un cordiale saluto.
Dott. G. Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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10 DIC 2020

Cara Caterina, spesso capita che quando i figli crescono , cambiano le modalità di rapportarsi tra i membri di una famiglia e purtroppo non esiste " un manuale" valido per tutti. Ogni famiglia " trova i suoi equilibri". In questo caso però a rendere più difficile l' adattamento è il fatto che la sua è una " famiglia ricostituita" dove c' è lei con la sua mamma e la mamma con papà e figli maschi, quindi ci possono essere diversi fraintendimenti se prima non ci di è chiariti di molti aspetti. Per es cosa pensa sia mamma di quello che percepisce lei rispetto a sua mamma ? Come ha vissuto Caterina l: arrivo dei fratellini? Tutte cose che probabilmente potrebbe affrontare prima con i suoi genitori e se ciò risultasse " complicato" rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
In bocca al lupo

Dott.ssa Attrice Maria Grazia Psicologo a Ravenna

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10 DIC 2020

Cara Caterina,
mi spiace, sembra che tu viva una situazione familiare complessa e faticosa.
Tuo padre è sempre stato così severo e giudicante nei suoi confronti? O ha adottato questi atteggiamenti da un certo lasso di tempo (magari in concomitanza con un tuo cambiamento che lo portano a provare così tanta frustrazione)?
Immagino la stanchezza provata, essere costantemente osservati e giudicati è un'esperienza difficile.
Ma ricorda che non c'è nulla di sbagliato in te e le situazioni di vita, a volte, sfuggono interamente al nostro controllo.
Ti consiglio di rivolgerti ad un professionista per approfondire questi aspetti familiari, lavorando sulla tua autostima (che descrivi come "già bassa") e sulle tue risorse.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Beglini

Dott.ssa Federica Beglini Psicologo a Milano

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