Come convivere con un genitore che ti odia?

Inviata da Ilaria · 21 gen 2022 Terapia familiare

Sono Ilaria, ho 27 anni (ahimè) e sono tornata un anno e mezzo fa a vivere con i miei. Ho convissuto con il mio ex per 5 anni e quando ci siamo lasciati sono tornata a vivere a casa dei miei perché non riesco a mantenermi da sola (lavoro nell’azienda di famiglia e percepisco meno di mille euro al mese).
Dopo la rottura mi sono iscritta all’università per avere la possibilità di cambiare lavoro e migliorare il mio futuro. I primi tempi sono stati duri e soffrivo di ansia e attacchi di panico ma, piano piano, le cose iniziavano a ingranare… poi è successo il peggio.
Un paio di giorni fa stavo dormendo (erano le 9 del mattino) e mio padre é entrando come furia urlando (e lo cito testualmente): “*bestemmia che non scriverò*, sei una fallita, ti sbatto fuori di casa e non mi interessa se sarai costretta a prostituirti per vivere” e poi ha ribadito più volte che non vuole lasciarmi nulla in eredità. Non so cosa l’abbia fatto scattare perché ultimamente sto studiando un sacco e sto passando gli esami. Sono così stressata che sono due mesi che dormo male, quindi non riesco ad addormentarmi e alla fine al mattino sono stanca e prima delle 9 non riesco ad alzarmi.
Il rapporto tra di noi è sempre stato pessimo perché da parte sua si è creato astio nei miei confronti già da quando ero adolescente (e non sono mai stata una ragazza problematica). Non mi ha mai mostrato empatia o affetto e ogni occasione è buona per denigrarmi e dire che le cose che mi piacciono sono inutili. Ho smesso di disegnare e scrivere quando ero piccola perché mi diceva che era tempo sprecato; poi una volta mi ha detto che ero enorme e grassa e sono entrata nell’ anoressia (ora ne sono uscita).
Non capisco perché mi odia così tanto. Dall’episodio che ho raccontato sopra, non mi parla più e fa come se io non esistessi e ci sto veramente male. Fino a quando non troverò un lavoro che mi permetta di vivere da sola però non so cosa fare.
Vi prego, non so come comportarmi e ho ripreso ad avere l’ansia e gli attacchi di panico. Ogni volta che sento dei passi o una porta che si apre, scatto perché ho paura che sia lui è tremo tutto il giorno perché ho paura che torni e mi urli di nuovo contro

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Miglior risposta 22 GEN 2022

Gentile Ilaria,
le informazioni che fornisce sono insufficienti e occorrerebbe avere maggiori dettagli per darle una risposta più completa.
Tuttavia, pur essendo molto probabile che suo padre abbia un brutto carattere (come lei stessa conferma) ha sicuramente anche accumulato molta frustrazione e rabbia nei suoi confronti perchè forse avrà visto disattese negli anni le aspettative e i progetti che aveva per lei.
Penso che sia superfluo chiederle se suo padre approvasse la sua convivenza con l'ex e comunque, dopo la rottura, l'ha accolta e le ha dato un lavoro. Suppongo che lei conosca bene i motivi della rabbia di suo padre ma tende a colpevolizzarlo totalmente e a deresponsabilizzarsi oppure è poco consapevole della sua parte di responsabilità nella genesi di questo pessimo rapporto.
Nella situazione attuale il suggerimento è di intraprendere un percorso di psicoterapia per migliorare questa scarsa consapevolezza, risolvere i suoi attacchi di ansia ed acquisire le strategie necessarie per modificare in meglio il rapporto con suo padre.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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24 GEN 2022

Salve Ilaria, immagino la sua difficoltà e le dico che anche scrivendo in chat ha permesso a se stessa a mettersi allo specchio e potersi davvero guardare. Un percorso con indirizzo sistemico familiare le permette di vedere i sistemi della sua famiglia come anche i miti e i mandati familiare che potrebbero spiegare il comportamento di suo padre ma anche il suo. Ci comportiamo in un modo perché non riusciamo a fare diversamente ma fare un percorso permette di prendere uno spazio emotivo e fisico.
Resto a disposizione sia online che in presenza ( non so di dov'è, ma laddove avesse bisogno di informazioni sulla sua zona provo ad aiutarla)
Le auguro il meglio
Dott.ssa Fabiana Marra

Dott.ssa Fabiana Marra Psicologo a Lecce

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24 GEN 2022

Salve Ilaria, deve sentirsi veramente smarrita e spaventata in questo momento, purtroppo è impossibile dare una ricetta o un consiglio su come comportarsi con suo padre, quello che però può esserle d'aiuto è provare a farsi aiutare in modo da riuscire a entrare in contatto con quello che sta provando e provare a gestirlo, questo processo la potrebbe aiutare a vivere in maniera consapevole e presente i suoi problemi e le sue sofferenze, cercando soluzioni e strategie adatte e utili per lei.
Un saluto
Dott.ssa Claudia Fabbrini

Dott.ssa Claudia Fabbrini Psicologo a Viareggio

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24 GEN 2022

Buongiorno Ilaria,
dal suo racconto sembra che abbia cercato abbastanza presto una via di fuga da un contesto familiare che ha sempre sentito come fonte di sofferenza (senza peraltro capirne nemmeno bene le motivazioni), andando a vivere altrove, con il suo ex fidanzato. Tornare indietro probabilmente non è stato solamente un tornare a 5 anni prima, ma trovarsi con relazioni ulteriormente degradate e a cui non era più abituata. La difficoltà dell'università penso sia dovuta più a questo che non allo studio in sé.
Sapere di doversi svegliare ogni giorno, con il rischio di sentirsi attaccata dal proprio padre in modi simili, è comprensibile che sembri un compito estenuante. Non ho ben capito se al momento stia ancora lavorando presso l'azienda di famiglia, ma se così fosse, deve davvero impegnare una gran quantità di energie mentali per riuscire a gestire la sensazione di poter essere costantemente giudicata o attaccata.
Al momento sembra che stia vivendo come in guerra, sempre col pensiero che un nemico possa tenderle un agguato e minacciare la sua sicurezza, per cui deve stare sempre all'erta, senza dormire e con l'orecchio teso ad ogni rumore.
Credo che un aiuto professionale le sia necessario per capire meglio cosa sta succedendo. Se sente di non riuscire a sostenere la spesa, si rivolga a un Consultorio della sua zona, o cerchi se qualche centro fornisca un certo numero di colloqui gratuiti o a prezzi calmierati; potrebbero non essere sufficienti come numero a risolvere completamente il problema, ma la aiuterebbero quantomeno ad inquadrarlo meglio.

Un saluto,
Dott. Luca Bacchiega

Dr. Luca Bacchiega Psicologo a Gallarate

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23 GEN 2022

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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22 GEN 2022

Buonasera,
resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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22 GEN 2022

Gentile Ilaria, a mio modo di vedere chiedersi quali siano i motivi del comportamento di suo padre è del tutto inutile e non fa che peggiorare e prolungare il suo malessere. Credo sia importante consapevolizzare che purtroppo lei è vittima di una grave forma di violenza psicologica, che sta minando la sua salute mentale e che ha raggiunto nel passato un livello piuttosto grave, visto che ha modificato anche il suo stile alimentare a causa dei commenti inopportuni di suo padre sul suo corpo.
D'altro canto, da quello che scrive, lei vive con entrambi i genitori eppure non cita minimamente come si pone sua madre rispetto alle sfuriate e ai maltrattamenti psicologici che suo padre mette in atto nei suoi confronti. Immagino che ciò significhi che rimane passiva e che probabilmente anche lei subisce il comportamento autoritario e violento di suo padre.
Penso che in questo momento la sua unica priorità dovrebbe essere quella di cambiare abitazione e lavoro. La sua è una situazione troppo invischiata in un contesto familiare maltrattante (sia a lavoro che a casa ha a che fare con suo padre). Ritengo che sarebbe opportuno, anche sospendere lo studio e concentrarsi solo sulla ricerca del lavoro e di un'abitazione. Come ho detto a rischio c'è la sua salute mentale e tutto il resto è secondario. Le consiglio di verificare fra i suoi amici, parenti o conoscenti se c'è qualcuno che la può ospitare gratuitamente o con una piccola contribuzione. Sarebbe opportuno anche consultare un centro antiviolenza per avere un riscontro circa la gravità della situazione, in quanto a mio modo di vedere il rischio forte è quello di ricercare un adattamento con la sua famiglia sottovalutando quanto sia malsano rimanere in quel contesto per lei. Può esserle anche utile per avere dei consigli pratici e legali su questo tema da parte di esperti, anche per dare un segnale a suo padre di non essere la sua vittima sacrificale. Ad ogni modo, un passo importante lo ha già fatto: rompere il silenzio circa la violenza che subisce. E' importante che continui su questa strada.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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22 GEN 2022

Salve Ilaria, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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