Come aiutare mia sorella?
Buongiorno,
mia sorella (34 anni) ha di recente effettuato una prima visita in un CPS; tale visita si è svolta con un'infermiera che, dopo averle rivolto alcune domande per capire quali fossero le problematiche riportate, le ha "assegnato" un codice verde dicendole che l'avrebbe ricontattata per fissare un colloquio con lo psichiatra della struttura e che presumibilmente il colloquio sarebbe avvenuto entro due settimane.
L'hanno ricontattata in questi giorni fissandole un appuntamento per il 29 settembre.
Io capisco che il servizio pubblico sia in sovraccarico, ma una visita a 3 mesi di distanza mi sembra eccessivo.
Le mie preoccupazioni sono relative ad un possibile aggravamento dei sintomi oppure ad un calo motivazionale che possa portarla a tirarsi indietro ora di settembre (essendo comunque stata difficile l'accettazione di una consultazione psichiatrica).
Io vorrei contattare direttamente il CPS per chiedere se vi sia la possibilità di stringere i tempi (spiegando le mie preoccupazioni), ma ho il grande timore di poter in qualche modo violare la privacy di mia sorella e risultare troppo invadente (nel caso in cui lei dovesse venirne a conoscenza). Cosa ne pensate?
Mi è stato consigliato di spingerla ad iniziare, nel frattempo, un percorso privatamente, ma purtroppo attualmente non ha un lavoro che le consenta di sostenerlo.
Come posso aiutarla?
Vi ringrazio anticipatamente,
Tiziana