Come aiutare amica confusa dal nostro rapporto?
Buonasera,
vi riassumo in breve la mia situazione, sperando di trovare qualche risposta che mi suggerisca il miglior modo di comportarmi in una ingarbugliata situazione nella quale mi trovo da qualche mese.
Mi chiamo Anna , ho 43 anni e sono di Udine.
Da qualche mese ho stretto una forte amicizia con una donna più grande di me di 12 anni, che è anche una collega, una persona eterosessuale con un compagno recente, con una storia di fragilità nascoste da una facciata dura e formale.
E' stato da subito un vero e proprio amore (io sono gay serenamente e da sempre), che però malgrado l'evidenza lei rifiuta di accettare non volendo "pensarci".
Da qualche tempo il nostro rapporto da lei impostato così a metà e da me accettato (anche se a fatica) l’ha però letteralmente mandata in tilt, tirandole fuori veri e propri attacchi di panico notturni che lei fatica a associare a una causa scatenante precisa che probabilmente ha paura di prendere in considerazione.
Naturalmente il suo benessere per me viene prima di una eventuale nostra storia, e mi preoccupa essere indirettamente il sassolino che è andato nel suo meccanismo mandando in tilt tutto il suo sistema di vita e valori.
Come amica sono molto preoccupata, anche perchè lei non ha altri punti di riferimento sinceri che la spingano a un aiuto professionale.
Tengo anche in considerazione che non è più una ragazzina e non è come avere queste rivelazioni a 20 anni..
Si dichiara d’accordo a un colloquio preliminare con uno psicoterapeuta, ma ha bisogno che io filtri per lei la persona giusta, non essendo lei pronta a saper discernere un professionista veramente preparato e senza pregiudizi sull’argomento, che invece di farle schiarire le sue paure le acuisca allontanandola da questo nascente suo nuovo bisogno di nuovo benessere con se stessa.
Naturalmente a me non interessa in che modo si evolverà questo suo percorso, nel quale lei mi ha ammessa a chiare lettere chiedendo il mio aiuto dopo un brutto episodio di crisi. Mi interessa solo che possa parlare con qualcuno che le insegni a guardarsi dentro senza tutta quest'angoscia, visto che con me può farlo relativamente, essendo direttamente coinvolta.
A Udine o regione c’è qualche psicoterapeuta, preferibilmente una donna, che sia preparata a un ascolto più approfondito tenendo conto di una confusione che sta avendo conseguente preoccupanti?
Sarei molto interessata a qualche vostro nominativo per poter fare un colloquio preliminare e esporre i miei dubbi di comportamento, e cosa posso fare senza sbagliare per aiutare sinceramente questa persona importante per me.
E' corretto questo? Cosa posso fare per non sbagliare e fare il bene di questa persona a cui tengo tanto?
Lei si è aperta moltissimo con me su tanti aspetti della sua vita e non è un evento comune per lei, per questo non credo che altre persone la possano aiutare.
Ringrazio per la vostra attenzione, spero di ricevere qualche idea e informazione!
Anna