salve, il mio ragazzo ha gravi problemi comportamentali e psicologici. ormai stiamo insieme da piu di un anno ma solo negli ultimi 6 mesi mi sono resa conto di questi suoi atteggiamenti e comportamenti. cerco di riassumerlo nel miglior modo possibile.
Lui quando sbaglia nei miei confronti e iniziamo a litigare perde le staffe, diventa violento inizia a rompere le cose a urlare e perde completamene il controllo. ha seri problemi con la sua persona xke ogni volta che ha compiuto la sua "scena" di sclerata si ricchiude in se stesso e inizia ad incolparsi e offendere se stesso dire che è una nullità e che vorebbe morire solo l'ultima volta quando è successo è uscito in macchina e ha incidentato volontariamente la sua macchina contro un albero e tornato è entrato nella sua camera a piangersi adosso e autodifendersi. Solo ieri sera è successo un'altro episodio in cui abbiamo avuto un disaccordo e mi ha urlato adosso davanti ai suoi amici e io mi sono difesa urlandogli pure adosso e lui ha perso di nuovo le staffe e ha sistrutto mezza casa includendo anche il fatto di farsi male tirando un pugno contro il vetro di un quadro e contro un armadio. In piu non ama stare in mezzo alle persone inizia subito ad innervosirsi al punto di piangere quasi per potersene andare via. lui quando perde le staffe urla e distrugge tutto cio che ha accanto autolesionandosi pure. sono ormai quasi due mesi che va da una psicologa ma non vedo risultati e parlandone con la dott.sa mi ha detto che lui li dice quello che gli pare senza dirli ciò che veramente prova. e lui mi ha confessato che alcune volte lo fa perche non gli va di parlare con lei perche dice che tanto non puo essere aiutato. sono veramente arrivata al limite non so piu come reagire e cosa fare ieri sera ho avuto paura mi ha urlato adosso e distruggeva tutto uralndomi adosso che non voleva piu vvedermi è il movente era sempre che non voleva andare in un locale pieno di gente e che gli avevo risposto davanti ai suoi amici. vi prego datemi un consiglio
floriana
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
buona sera Dott.ssa Mostacci
scusi mi sono spiegata male è stato il padre del mio ragazzo che mi ha confessato ciò che la psicologa ha detto a lui riguardo alle sedute. lei quindi consiglia che sia meglio continuare le sedute e vedere se ci saranno miglioramenti?
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
14 Risposte
14 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Floriana,
Non e' possibile aiutare qualcuno che non vuole essere aiutato. Altra cosa, perche' lei parla direttamente con la collega Psicologa? C e' un po' di confusione di ruoli mi pare. Ci vuole tempo, fiducia e forza oltre ad una forte alleanza per avere dei risultati in terapia.cordiali saluti.
13 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Floriana,
il fatto che il suo ragazzo abbia in qualche modo deciso o accettato di essre seguito da una psicoterapeuta è già un buon primo asso. E' chiaro che dovete avere pazienza per vedere dei miglioramenti anche se capisco l'urgenza di stare meglio da parte di chi soffre e di chi gli è vicino. Anche la relazione terapeutica ha bisogno dei suoi tempi (soggettivi) per essere consolidata e non escludo che pian piano il suo ragazzo riuscirà a fidarsi, ad esternare le cose come realmente sono, capendo che non ha senso fare diversamente. Inoltre mi viene da dirle che sebbene lo psicologo non sia un "detective" molto spesso si rende conto di quando un paziente non riporta il vero o mezze verità e ha sicuramente le sue tecnice per utilizzare anche questa sensazione per lavorare terapeuticamente. Cordiali saluti, Dott.ssa Francesca Zoppi.
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Floriana,
rispondo alla sua replica a me indirizzata: ha fatto bene a specificare che le notizie date dalla Psicologa le sono state riferite da padre del suo fidanzato. Questo mi conferma che il ragazzo è seguito da una professionista diligente. Il fatto che il padre abbia parlato con la Psicologa mi porta a pensare che il ragazzo non stia passando solo un momento disagevole ma che si tratti di qualcosa più strutturato.Ma queste sono solo ipotesi con i limiti di un consulto orientativo on line. Senz'altro il giovane deve continuare la terapia e non per breve tempo, questo è bene che lei lo sappia. Floriana,
se ritiene di aver bisogno di un supporto psicologico per alleviare la sua pazienza e i suoi dubbi non esiti a contattarmi tramite il form di contatto.
Cordialmente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
gent.le Floriana,
c'è un pò di confusione in questa situazione si (non risottolineo attente osservazioni precedenti fatte dai colleghi..). Tante "incursioni" o "presenze" che si attivano: fidanzato, amici, padre, psicologa, lei, noi..! Il disagio del suo fidanzato ha stimolato parecchie risposte.
Credo sia piuttosto faticoso però mantenere questo tipo di "tensione" nella relazione. Provi a riflettere "silenziosamente", un pò in disparte, sul bisogno che la spinge a mantenere questa relazione così adrenalinica e difficile . Le relazioni si instaurano in due, si mantengono e si modellano (eventualmente) in due.
La psicologa che ha in trattamento il suo fidanzato deciderà se richiedere appoggio di altro specialista e farmaci, se utile allargare terapia con altro famigliare o lei, per avere quadro piu reale della situazione in divenire.
Pensi anche alla sua serenità (se stessa!): può trovare nel frattempo anche lei un collega che la sostenga e faccia un pò di chiarezza.
un caro augurio
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
immagino sia molto difficile poter relazionarsi con una persona con questi comportamenti. In primo luogo, ritengo che sia importante prendere consapevolezza della situazione e capire che il suo ragazzo ha dei comportamenti che vanno trattati con opportuna terapia anche farmacologica. In questi casi di manifestazioni violente verso gli altri e verso se stesso, è necessaria anche una visita psichiatrica, tanto più che non collabora pienamente alla psicoterapia.
Inoltre, è opportuno che anche lei si chieda qual è il suo ruolo in questa relazione e se è quello che sta effettivamente cercando in un rapporto.
Saluti,
dott.ssa Silvia Guglielmetti
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Sig.na affrontare un percorso psicologico è un percorso impegnativo che richiede tempo prima di avere risultati. E' importante farlo se volete risolvere i vostri conflitti e difficoltà. una psicoterapia di coppia potrebbe fare al caso vostro, oppure un percorso individuale per il suo ragazzo potrebbe essere utile, visto il comportamento impulsivo e aggressivo che mostra.
Buona giornata
Dott.ssa C. DI Blasio
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno cara Floriana. Concordo pienamente con quanto riferitole dalla collega Esposito; effettivamente credo anch'io che debba essere affiancata una terapia farmacologica a quella psicologica.Ne parli con la terapeuta del suo ragazzo se crede o con il suo medico di famiglia. Molto probabilmente lo invieranno da uno psichiatra (lo psicologo non può prescrivere farmaci) . Deve sapere che in certi casi il disturbo è così coinvolgente ed invalidante da non permettere ad un intervento psicologico di essere efficace. E lei Floriana, si interroghi... le farà bene. Un saluto affettuoso. Dott.ssa Sabina Orlandini
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Floriana,
come già segnalato dalla collega, due mesi non sono nulla in un percorso terapeutico; inoltre c'è molta confusione nella situazione che ci descrive. Ad ogni modo, é interessante che il suo ragazzo le racconti ciò che dice o meno alla terapeuta e che quest'ultima parli con lei. Forse il suo bisogno di supportare, aiutare, accudire questo ragazzo é un elemento che mantiene viva la situazione. Provi a prenderne le distanze.
Saluti.
J. Gagliardo
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Floriana
la situazione è molto delicata e fortemente problematica.
Sicuramente il suo compagno non stà bene e questo comunque non è assolutamente risolvibile da un intervento di lei, per quanto possa amarlo.
é fondamentale la buona riuscita del percorso che stà facendo con la collega. Lì lei può collaborare ed essergli di sostegno.
Valuti, se lei dovesse aver paura di simili reazioni prolungate di tornare dai suoi genitori pur rimanendo insieme con efidanzati.
certo è che il suo ragazo ha necessità di sostegno
Cari saluti
Dottoressa Barbara Camilli
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
buona sera dottoressa Montacci mi sono spiegata male il padre del mio ragazzo mi ha confessato ciò che gli ha detto la psicologa.
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
12 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Floriana,
dalle sue parole emerge chiaramente la sua preoccupazione e la sua paura.
Il suggerimento che mi sento di darle è di fidarsi del percorso terapeutico che il suo ragazzo sta affrontando, cercando però di evitare comunicazione extra- seduta con la psicologa dl suo ragazzo, in quanto, per la privacy, lei non dovrebbe riferirle i contenuti degli incontri.
Nel caso invece fosse il suo stesso ragazzo a desiderare che lei faccia parte degli incontri, allora potreste valutare anche la possibilità di una terapia parallela di coppia.
Ragionate con la psicologa sulla fattibilità e funzionalità di tale proposta.
Un caro augurio.
Dott.ssa Mrianna Vallone. Roma
11 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Floriana, la situazione che ci descrive mi sembra veramente difficile. Come può aiutarlo? Non può! Come vede la terapia che sta seguendo non porta risultati perché lui non ci crede e non è sufficientemente motivato a guarire. Forse in questa prima fase sarebbe opportuno affiancare una terapia farmacologica, le reazioni sono troppo esasperate ed il rischio è quello che possa pare male anche alle altre persone oltre che a se stesso.
Cosa può fare allora? Cerchi di aiutare se stessa, è sicura di volere stare con una persona così violenta? Perchè vuole fare la crocerossina a tutti i costi? La vostra relazione non è partita con il piede giusto se solo dopo 6 mesi sono iniziate le violenze psicologiche e fisiche. Come lei dice è arrivata al limite, cerchi di non oltrepassare tale limite, cerchi di tirarsi fuori al più presto. Cerchi per lei un aiuto, mi auguro che possa uscire presto da questa situazione.
Dott.ssa Lorico Psicologa Psicoterapeuta Piacenza
11 GIU 2012
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno gentile Signorina,
se il suo ragazzo è seguito da una Psicologa da così poco tempo è bene che sappiate che ci vuole del tempo superiore prima di poter vedere dei giovamenti. Ma anche lei svolge delle sedute insieme al suo ragazzo? E' una terapia di coppia? Come mai - se no - la Psicologa parla anche con lei che non è un parente stretto del ragazzo? Credo ci sia un pò di confusione...
Cordialmente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta