Chiedo aiuto per gestire il mio stato di depressione

Inviata da Alocin49 · 21 gen 2022 Depressione

Buonasera Signori,
la mia situazione è la seguente: sono un ragazzo di 27 e sto per conseguire la mia laurea triennale in Marketing e Business Comunication.
Dopo il diploma in ragioniere e tecnico programmatore ho subito cercato lavoro per ottenere la fatidica "indipendenza" a cui in molti aspiriamo e non avevo intenzione di proseguire gli studi. Dopo due anni di esperienze lavorative poco gratificanti ed un infortunio sul lavoro (di lieve entità) decisi di iscrivermi al suddetto corso di laurea per ambire, in futuro, ad una posizione lavorativa superiore e cercare un riscatto.
Seppur in ritardo, a novembre 2016 , inoltrai la mia iscrizione e ai primi appelli di gennaio superai i miei primi esami di diritto privato ed economia politica. Il mio ritmo era abbastanza sostenuto e riscontravo sempre più propensione alle discipline scientifiche quali economia ,statistica e matematica contro quelle che erano le mie aspettative.
Il problema che oggi mi porta a vivere questo stato di infelicità permanente, si presenta quando inizio a studiare per il primo esame di Marketing di primo livello.
Il professore era poco diligente, non ci forniva il materiale adeguato al superamento dell'esame che, rispetto ai tanti esami già sostenuti, era di bassa difficoltà.
Per mesi ho reperito e accumulato materiale da associazioni e studenti per superare l'esame ma le bocciature erano inesorabili. Venivo respinto sempre con un voto al di sotto della soglia minima.
La situazione iniziò a destarmi preoccupazioni e nervosismo. Parlavo alla mia famiglia di questo problema e suggerivo loro di rivolgerci ad un legale, richiesta mai presa in considerazione.
Durante le prime fasi della pandemia ebbi la possibilità di sostenere l'esame a distanza ed essendo arrivato alla nona volta, decisi di ricorrere a metodi più estremi e mai utilizzati in precedenza. Copiai interamente l'esame dagli svolgimenti del professore.
Anche questa volta vengo bocciato in ugual modo come le precedenti ma questa volta con un elaborato Eccellente.
Prendo in mano la situazione, denuncio tutti gli accadimenti al MIUR ma senza ricevere risposte.
A questo punto decisi di rivolgermi personalmente ad un legale a cui ho fatto visionare tutta la mia corrispondenza scritta con il docente, nella quale si riscontrava sempre moto poco rispetto ed educazione da parte sua, e decisi anche di far visionare l'elaborato a dei professionisti i quali ritennero buono il mio svolgimento e si stupirono nel sentire che era la nona volta che sostenevo questo esame viste le mie capacità, la mia dialettica e il mio impegno. Il mio legale mi consigliò di inviare una email al professore in questione. In questa email innanzitutto invitavo il Professore a seguire un comportamento più diligente ovvero a fornirmi gli strumenti di studio che per mesi avevo richiesto e soprattutto lo esortavo a rendersi conto della mia situazione, in particolar modo gli facevo presente che all'esame di Marketing di terzo livello (del Terzo anno), tenuto da altri docenti, avevo conseguito una valutazione pari a 30/30. Infine sotto suggerimento del mio legale, invitavo il professore a consegnarmi una copia dell'elaborato corretto per poterlo far valutare eventualmente da altri esperti/professionisti.
In seguito a questa email il professore iniziava a rispondermi finalmente in maniera rispettosa e anche più, con appellativi quali "egregio studente". Inoltre partecipai ad un ricevimento telematico in cui il professore diceva di aver smarrito o addirittura gettato il mio elaborato nonostante non fosse passato neanche un mese!!! Mi invitò a sostenere l'esame all'appello successivo e così feci. Finalmente alla DECIMA volta riuscì a superare lo scritto ed accedere all'orale. In questa occasione il professore non mancò di mettermi in imbarazzo difronte ad altri 200 studenti connessi per l'esame, rivolgendomi frasi del tipo "avvolto in quella luce sembra un angelo, con quegli occhi azzurri e biondi capelli", "non sembra l'attore di quel film..?" chiedeva al suo assistente. Mi feci forza,feci finta di niente, risposi alle domande che mi furono poste e superai finalmente quell'esame.
Non mi sono sentito felice o gratificato ma semplicemente liberato da questo peso. Oggi patisco ancora gli effetti di questa brutta esperienza perchè purtroppo sono al secondo anno fuori corso e nell'ultimo anno a causa di tristezza, frustrazione, mancanza di aspettative, non ho dato il massimo del mio impegno. Anche la situazione familiare non mi aiuta, non mi sono sentito sostenuto dalla mia famiglia in quei brutti momenti e oggi "quasi mi rimproverano " del mio ritardo negli studi. Ho poche ambizioni oggi, non sopporto più queste materie di Marketing e forse mi pento di aver poco creduto in me e non aver scelto di studiare Ingegneria vista la forte passione che mi lega alle automobili. Mi informo quotidianamente sull'attualità,politica, studio storia autonomamente e spesso anche lingua inglese. Penso ad oggi di aver vissuto una vita al di sotto delle mie capacità e possibilità e ora mi chiedo cos'è la vita? Qual è il mio scopo nella mia vita e nella società? Tutte queste vicende si riflettono anche nel quotidiano in contesti di relazioni sociali.
Sto diventando passivo,pessimista,menefreghista,eccessivamente critico, evasivo,sconfortato e tanto altro. Non mi piaccio più e sono molto scontento di me stesso. Dentro di me so di essermi impegnato molto e sono anche consapevole che il professore mi abbia messo i bastoni fra le ruote. Evidentemente era turbato dal fatto che il suo interesse nel miei confronti non era minimamente da me percepito. Dico questo in quanto ogni volta che mi sono recato a ricevimento per avere chiarimenti sull'esame, il professore mi rivolgeva battute poco consone al contesto e mi guardava sempre con un certo interesse. Questo purtroppo, a differenza di tutto quanto già detto precedentemente, non è comprovabile. Sono sempre stato molto furbo nel conservare meticolosamente tutta la corrispondenza telematica tenuta col prof. nella quale si evincono tutte le sue negligenze e spero un giorno di poter almeno ricevere delle scuse, quantomeno fuori sede.
Tutte le persone che ascoltano questa storia rimangono basite dal fatto che per ben 9 volte non mi sia mai arreso fino ad arrivare alla decima.
E si sa, la vita è bella...questo professore ora sarà anche il mio relatore, la mia laurea è prevista per marzo e non voglio neanche festeggiare, voglio che sia un giorno come un altro perchè credo che questo percorso a fronte di tanti insegnamenti morali, abbia decretato ad oggi il mio più grande fallimento.
Vorrei iniziare a vivere sul serio e per quanto sia stato forte in passato, nel presente non nascondo di aver pensato al suicidio e questo è molto grave. Sono anche molto molto molto deluso dai miei genitori, io per mio figlio avrei portato quel professore in tribunale.
Grazie per la lettura, vorrei avere dei suggerimenti per andare avanti, per capire dove ho sbagliato. Dovrei studiare per il mio ultimo esame e per la tesi, ma la mente è da tutt'altra parte e riesco di rado a trovare la giusta concentrazione.

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Miglior risposta 23 GEN 2022

Buongiorno A., la tua storia mi riporta ai miei tempi universitari, c'erano esami che molti studenti non riuscivano a passare "mai", ricordo che ad un esame entrò il professore buttando le sedie per aria, rimasi sconvolta! All'esame di stato fui bocciata alla prima sessione (come la metà dei partecipanti, a secco)! Una grande delusione che mi portò via tempo e ulteriori risorse economiche.
Per fortuna c'erano poi molti professori equilibrati e gratificanti.
Inoltre ricordo esperienze simili alla tua da parte di amici che hanno faticato non poco per arrivare alla laurea, alcuni cambiando persino università.
Posso solo dirti che oggi siamo tutti realizzati nelle nostre professioni e ricordiamo il periodo universitario come un periodo più o meno ingarbugliato ed emotivamente frustrante.

Ci può stare che dopo una fatica immensa noi ci sentiamo prosciugati e dobbiamo attendere un po' per riprendere energie, le esperienze negative capiteranno sempre, ma quelle che "non passano" sono sempre ancorate a delle nostre dinamiche interne più profonde, come grandi aspettative che poi vengono deluse, oppure il non sentirsi sostenuti da chi vorremmo.

Avere la flessibilità di poter passare oltre alle brutture della vita è una capacità indispensabile, altrimenti si rischia di vederle ovunque e avere uno sguardo troppo contaminato circa se stessi, il mondo e gli altri.

Mi colpisce molto che questo professore sia poi il tuo relatore, come mai? Non hai avuto altra possibilità di scelta?
Intanto ti faccio i miei migliori auguri per l'esame di laurea e la tua futura carriera professionale.
Cari saluti
Dott.ssa Aniela Corsini



Dott.ssa Aniela Corsini Psicologo a San Benedetto del Tronto

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24 GEN 2022

Buongiorno, ci sono aspetti del suo racconto che non hanno trovato riscontro da parte di altre persone: né dai suoi genitori, né da parte del legale. Inoltre, l'atteggiamento perfezionista, l'accumulo di materiale per svolgere un esame, alcuni passaggi in cui cita ambizione, grandi capacità, progetti come quello di laurearsi in ingegneria solo sulla base della passione per le auto, nonché il supposto interesse sentimentale/sessuale nei suoi confronti da parte del professore, alternati agli stati in cui si sente pessimista, menefreghista, eccessivamente critico, evasivo e sconfortato, lasciano ipotizzare un esordio di disturbo bipolare. Dispiace constatare dal suo racconto che né i suoi genitori, né il professore abbiano pensato a questa possibilità e che non abbiano compreso che ha bisogno di aiuto, non certo di essere rimproverato o preso in giro con battutacce. Tuttavia, per il suo bene le suggerisco di prendere prontamente appuntamento con un professionista per una valutazione diagnostica allo scopo di verificare questa ipotesi e, eventualmente fosse confermata, iniziare subito un percorso di psicoterapia e valutare un parallelo supporto farmacologico.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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23 GEN 2022

Salve,
In base a quanto lei ha esposto, le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista, al fine di migliorare la sua qualità di vita.

Sono disponibile per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Marilena Minei

Dott.ssa Marilena Minei Psicologo a Casalecchio di Reno

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23 GEN 2022

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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22 GEN 2022

Buonasera,
resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto per gestire al meglio questa situazione.
Cordiali saluti.


Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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