Ciao a tutti. Spero di riuscire a spiegarmi dato che le mie abilità nel farlo sono limitate.
Fin da quando ero bambino sono stato sempre molto timido con le persone e chiuso in me stesso. Quando andavo a scuola avevo giusto 2/3 "amici" e lo metto tra virgolette perché ci vedevamo solo a scuola e finiva tutto li. Ora sono all'università (fuori sede) da circa un anno e mezzo. Non ho amici, tutte le persone che ho conosciuto ad inizio università ho smesso di frequentarle perché non mi sono mai sentito parte di un gruppo con loro o neanche che volessero essere miei amici. Quindi semplicemente mi sono allontanato.
Ora sono completamente solo (non scambio due parole neanche con il mio coinquilino, ma proprio zero). Vado a lezione ritorno a casa mangio studio suono un po' la chitarra, guardo un po' di video su YT e vado a dormire. Tutto questo ripetuto per tutto l'anno accademico. Le uniche persone che sento ogni tanto sono i miei genitori, i miei nonni e ogni tanto, ma proprio sporadicamente un tizio di un altro corso universitario rispetto al mio che ho conosciuto all'università. Ma la situazione non cambia per niente. E neanche con loro riesco ad avere una conversazione bella/interessante. Ad esempio i miei genitori, sembra quasi che mi chiamino solo perché faccio parte della loro famiglia (ad esempio quando ci parlo la conversazione è del tipo "ciao come stai?...come va con l'università?...tutto bene...) e sembra anche che non gliene freghi nulla di me. Mia madre quando mi chiama pare addirittura scocciata e infatti poi la conversazione finisce in neanche 5 minuti.
La verità è che non riesco ad avere amici perché non so parlare e relazionarmi con le altre persone. Quando parlo con una persona che non conosco non riesco a mettere in croce due frasi di senso compiuto da quanto sono agitato.
E ovviamente i miei genitori pensano che io sia super felice, tranquillo, con un gruppo di amici anche se piccolo...invece no.
E magari fosse solo questo il problema...magari.
Come se non bastasse provo un profondo disagio verso il futuro. Non so se il lavoro che andrò a fare un domani mi darà veramente soddisfazioni. Non so ancora se l'università che sto facendo è stata la scelta giusta. Forse avrei dovuto perseguire la mia passione più forte, che è quella per la musica, andando al conservatorio invece che perseguire qualcosa che pensavo mi potesse piacere (e darmi più possibilità nel mondo del lavoro) ma che ancora adesso non so se apprezzerò del tutto? Ancora adesso, non lo so.
Sono confuso, la mia vita è confusa. Non so neanche perché stia continuando a fare tutto questo. Ogni tanto penso a quanta tranquillità avrei se potessi essere un sasso in una foresta. Ho un palo della luce. Veramente.
Nonostante tutto, mi sforzo nel trovare/dare un senso alla mia vita ma non ci riesco. Ed in più non ho neanche una vita sociale, sono noioso, non ho proprio un autostima, mi sento stupido, provo un forte disagio nel non comprendere certe volte concetti semplici "al volo".
Un NPC in un videogioco sarebbe sicuramente "migliore" di me in almeno qualche aspetto.
Dopo tutto questo, che valore ho per gli altri? ZERO o forse meno. A volte penso che se non fossi mai esistito, la vita di tutti i membri della mia famiglia sarebbe molto migliore in questo momento, ma tanto meglio. Povera la mia famiglia: i miei genitori, i miei nonni, i miei zii, tutti molto uniti, intelligenti, con uno scopo nella vita ecc.... E poi ci sono io, che invece di migliorare peggioro...che invece di incrementare e rafforzare i miei rapporti interpersonali li distruggo e mi chiudo sempre di più.
Nonostante sia tutto uno schifo, non voglio smettere di credere di poter uscire da questa situazione.
Ma più vado avanti più mi sembra di non poterne uscire, più aumentano questi episodi di "riflessione" sulla mia vita che mi fanno stare in uno stato emotivo nel quale non riesco a fare nulla che non sia camminare o restare sdraiato sul letto a fissare il vuoto. Ormai tutte le settimane.
Vorrei vedere ancora uno spiraglio di luce infondo al tunnel, ma non lo vedo.
Scusatemi per il messaggio lungo e palloso ma sentivo di doverlo scrivere da qualche parte.
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11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Non devi scusarti per aver scritto tutto questo, anzi. È importante che tu abbia trovato lo spazio per esprimere quello che senti. Da quello che racconti, sembra che tu stia attraversando un periodo di grande solitudine e incertezza, e questo può far sembrare tutto più difficile, come se fossi bloccato in un tunnel senza via d'uscita. Ma il fatto che tu voglia ancora credere di poter uscire da questa situazione è già un segnale importante: una parte di te sta cercando una strada, una possibilità di cambiamento.
Non sei solo in quello che provi. Tante persone si trovano in momenti della vita in cui si sentono perse, senza un senso chiaro, con la paura di aver sbagliato scelte importanti o di non essere abbastanza per gli altri. Ma queste sensazioni non definiscono il tuo valore. Non sei “zero”, e soprattutto non sei un peso per la tua famiglia. Sei una persona che sta vivendo un periodo difficile, e come tutti, meriti supporto e comprensione.
Se ti senti bloccato, possiamo parlarne insieme in un colloquio (anche online). Potrebbe essere un primo passo per dare un senso a queste emozioni, per trovare modi concreti per affrontare la solitudine e le insicurezze, e per costruire un futuro in cui tu possa sentirti più sereno e soddisfatto.
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Grazie per aver condiviso la sua storia. Mi sembra stia vivendo una profonda solitudine e frustrazione interiore. Le sue difficoltà relazionali e il senso di inadeguatezza sembrano amplificati dalla mancanza di una direzione chiara nella vita, in particolare riguardo al futuro e alle sue scelte. Il fatto che si senta distaccato sia dalla sua famiglia che dai suoi coetanei accentua ulteriormente il suo disagio. La sensazione di essere "zero" e il pensiero che la sua esistenza non apporti valore agli altri sono segni di un autocommiserazione che spesso accompagna una bassa autostima e una visione pessimistica della propria vita.
È evidente che sta attraversando un periodo emotivo molto difficile, dove sembra mancare un senso di scopo o connessione. Ma, sebbene la sua descrizione della vita possa sembrare cupa, l'ultimo passaggio in cui esprime il desiderio di vedere uno spiraglio di luce suggerisce che, nonostante tutto, dentro di sé conserva ancora una piccola speranza di cambiamento.
Queste esperienze di solitudine e di incertezze riguardo al futuro sono comuni, soprattutto in momenti di transizione come l'università, dove si cerca di comprendere chi si è veramente e dove si vuole andare. Quello che può fare, oltre a scrivere e riflettere, è cercare di affrontare questi pensieri con l'aiuto di un professionista, che potrebbe aiutarlo a esplorare le sue emozioni in modo più strutturato. Spesso, la solitudine e il disagio interiore sono segnali di un bisogno di cambiamento e di crescita, ma affrontarli da soli può risultare opprimente.
Se questa persona sta cercando supporto, potrebbe essere utile avvalersi di un terapeuta che possa guidarlo nel riconoscere e affrontare le sue paure, la sua solitudine e la mancanza di autostima, aiutandolo a esplorare le sue passioni e i suoi valori più profondi.
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Per una corretta comprensione, la situazione descritta necessita di essere approfondita.
Le abilità relazionali si possono a prendere e migliorare.
È importante capire come avvengano le relazioni e le dinamiche lo stile di pensiero e comportamentale che lei adotta nelle relazioni.
Per instaurare nuove amicizie è molto importante non chiudersi in se stessi non chiudersi in casa uscire frequentare luoghi, trovando su hobby coltivando una passione può essere molto utile sia scaricare lo stress sia a trovare nuove amicizie.
Stesso discorso vale per le relazioni all’interno della sua famiglia necessario indagare nel concreto le loro dinamiche per andare a modificare quei pensieri e comportamento disfunzionali in stile di pensiero e comportamento più funzionali.
Per uscire da un circuito chiuso da una situazione disfunzionale bisogna cambiare. Per cambiare bisogna cambiare.
Cambiare qualcosa nella nostra routine, nei nostri obiettivi nel nostro stile di pensiero e comportamento
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere meglio la sua situazione ed ad affrontarla
Per ulteriori informazioni, mi contatti le risponderò con piacere
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Anto, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gent.mo Anto,
il suo messaggio non è lungo e "palloso", racconta di se e della sua difficoltà lasciando intravedere possibili dinamiche ma soprattutto una parte di quella difficoltà relazionale che vive.
Leggendo il suo racconto mi viene da chiedere, "è nato prima l'uovo o la gallina?". E' la sua difficoltà ad esprimersi che le rende difficile avere amicizie o siccome non ha mai avuto amicizie non ha mai imparato a relazionarsi con gli altri?
E' paura o mancanza di interesse? Quanto questo "stile" è famigliare o quanto i suoi rapporti con la famiglia sono stati trasformati così da lei?
Ogni relazione è bidirezionale. Se lei esprime interesse per il prossimo (amico, parente, collega) il prossimo ricambia e a sua volta esprime interesse per lei, raccontandosi e ascoltando il racconto di altri si crea la relazione, ma alla base c'è una domanda che deve rivelare l'interesse ad ascoltare il prossimo. Non possiamo aspettare e basta e lamentarci che nessuno si avvicina e magari quando si avvicinano rendersi indisponibili.
Si faccia aiutare da uno psicologo per scoprire cosa è nato prima e anche per farsi "insegnare a parlare" o meglio ad essere curioso per la vita.
AG
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Anto, Mi dispiace tanto per come ti senti. Quello che stai vivendo è profondamente doloroso e so che ci vuole molta forza per riuscire a esprimere tutto questo a parole. Sei stato incredibilmente coraggioso a farlo.
Da quello che racconti, mi sembra che tu stia portando sulle tue spalle un peso molto più grande di quanto sarebbe giusto per chiunque. La solitudine, il dubbio su chi sei e cosa vuoi davvero fare, il senso di inadeguatezza... Sono tutti pensieri che possono diventare schiaccianti quando ci si sente già isolati e incompresi.
Il fatto che tu ti senta così distante dalle persone intorno a te non significa che tu sia “sbagliato” o “meno interessante” degli altri. Essere timidi e introversi può far sembrare ogni interazione come un’impresa impossibile, ma non significa che non si possa trovare un modo autentico e spontaneo per connettersi con gli altri. A volte, trovare persone che condividano davvero i tuoi interessi o che abbiano una sensibilità simile alla tua richiede tempo e pazienza. La tua passione per la musica, per esempio, potrebbe essere un ponte per incontrare persone con cui ti senti più a tuo agio. Hai mai pensato di provare a entrare in qualche gruppo musicale, anche solo per divertimento?
Spesso chi ci sta intorno, anche se ci vuole bene, può non comprendere veramente quello che proviamo. A volte è una questione di mentalità, altre volte di semplice disattenzione. Non significa che tu sia meno importante o che non meriti affetto. Ma capisco quanto possa far male non sentirsi davvero ascoltati.
È normale sentirsi persi rispetto al proprio futuro, soprattutto se senti di aver fatto delle scelte non del tutto tue. Non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco o provare a trovare un equilibrio tra il percorso che hai intrapreso e quello che senti davvero tuo. La musica sembra essere una parte importante della tua vita: c’è un modo per darle più spazio? Potrebbe aiutarti a trovare più soddisfazione e magari anche nuove amicizie.
Ti sei descritto in modo molto duro e ingiusto. Pensi di essere "noioso", "stupido", di valere "zero", ma da come scrivi, da come descrivi il tuo mondo interiore, è evidente che hai un’intelligenza emotiva profonda e una grande sensibilità. Non è facile vederlo quando la tua mente ti ripete il contrario, ma se riesci a darti una possibilità e a non spegnere quella voglia di uscire da questa situazione, puoi davvero cominciare a risalire.
Quello che stai vivendo è pesante, e sarebbe importante non affrontarlo da solo. Parlare con qualcuno che possa aiutarti a vedere le cose da una prospettiva diversa può fare la differenza. Un professionista con cui parlare, un terapeuta, potrebbe aiutarti a mettere ordine nel caos dei pensieri e a trovare un po’ di sollievo.
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Anto, hai descritto molto vividamente quelli che sono i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti, non c’è alcuna parte “noiosa e pallosa” (usando le tue parole) in una persona che esprime quello che prova. E nonostante le difficoltà che racconti, emerge anche tutta la tua voglia di fare qualcosa per cambiare le situazioni che ti affliggono. Sicuramente questi aspetti possono essere trattati in terapia: una terapia cognitivo comportamentale ti potrebbe aiutare molto!
Resto a disposizione, per eventuali chiarimenti.
Cortesemente
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Anto, innanzitutto grazie per la tua condivisione che credo non sia stata semplice ma è sicuramente un primo passo per volersi bene. Emerge tanta sofferenza, che è possibile affrontare con l' aiuto di un professionista e un percorso psicologico potrebbe aiutarti a riordinare i tuoi pensieri e ad approfondire le tue emozioni. Se vorrai, io rimango disponibile anche online. Cordiali saluti. Dottoressa Patrizia Buffoni
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Anto
Ho letto quello che hai scritto, non devi scusarti del tuo racconto, da quello che riporti si evince una profonda sofferenza interiore, hai fatto molto bene ad esternare il tuo stato d'animo e le tue emozioni, sarebbe opportuno confrontarsi in un colloquio più approfondito per superare questo tuo malessere e arrivare a un benessere psicologico, se vuoi io resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott.sa Martelli
11 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Quello che stai vivendo è estremamente pesante e doloroso, e il fatto che tu abbia trovato la forza di scriverlo è già un segnale che dentro di te c'è ancora una parte che vuole trovare una via d'uscita. La solitudine che descrivi non è solo fisica, ma emotiva, una sensazione di disconnessione dagli altri che ti fa sentire sempre più isolato e distante, come se non ci fosse un posto per te nel mondo. Il problema non è solo la difficoltà nel relazionarti con gli altri, ma il modo in cui interpreti questa difficoltà, il fatto che lo vivi come un fallimento personale, come se fosse qualcosa di sbagliato in te piuttosto che una sfida che in qualche modo puoi affrontare. Ti vedi come un peso per la tua famiglia, come qualcuno che non ha valore, ma queste sono percezioni influenzate dal dolore e dalla solitudine che stai attraversando, non la realtà oggettiva. Il modo in cui parli con te stesso è durissimo, spietato, come se il tuo valore fosse legato solo alla tua capacità di essere brillante, sicuro di te, sociale, come se non ci fosse spazio per la tua fragilità e il tuo percorso di crescita. Ti sembra di essere l’unico a sentirsi così, ma in realtà moltissime persone, soprattutto in momenti di cambiamento come l’università, si trovano a mettere in discussione tutto, a sentirsi fuori posto, persi, senza sapere se stanno facendo la scelta giusta. Il problema non è non avere tutte le risposte, ma il fatto che ti stai punendo per questo. La tua mente sta cercando disperatamente di dare un senso a tutto, ma nel farlo si chiude in una spirale di pensieri negativi che ti fanno sentire ancora più bloccato. Non è vero che non hai valore, non è vero che se non esistessi la tua famiglia starebbe meglio, queste sono bugie che la tua mente ti racconta quando il dolore diventa troppo forte. Non devi farcela da solo, nessuno dovrebbe. Se la solitudine e il senso di vuoto stanno diventando così schiaccianti, potrebbe essere davvero utile chiedere aiuto a un professionista, qualcuno che possa camminare con te dentro questa nebbia e aiutarti a vedere che esistono altre possibilità, anche se adesso non le riesci a scorgere. Non devi risolvere tutto oggi, ma devi iniziare a trattarti con più gentilezza, a darti la possibilità di non avere tutte le risposte, a smettere di credere che il tuo valore dipenda solo dal modo in cui ti relazioni agli altri o dal fatto che tu abbia già chiaro il tuo futuro. Anche se ora non lo vedi, non sei solo e non sei condannato a stare così per sempre.