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Inviata da Silvia · 6 nov 2020

Salve.. Ho 21 anni e fin da bambina sono sempre stata dentro la bolla di cristallo di mia madre.
Sono cresciuta a sua immagine e somiglianza anche se lei, ad oggi, cerca sempre un pretesto per farmi del male; sono certa di non essere la figlia che ha sempre desiderato.
Certe volte mi sento dire “se potessi tornare indietro ci ripenserei nel farti nascere”.
Sono fidanzata con una persona ormai da 6 mesi, assurdo da dire ma sono completamente innamorata e cerco di vivermela ogni giorno che posso... ma questo comporta a non stare a casa.
Mia madre si è divorziata da mio padre ormai 15 anni fa e ad oggi non ha nessun compagno, praticamente passa le sue giornate dentro casa da sola e a me questa situazione mi fa spezzare il cuore.
Vorrei tanto vederla felice una volta nella vita...
per questo motivo mia madre dice sempre di dovermi lasciare con questa persona, che ormai vivo solo per lei, che non ci sto più a casa; ma ovviamente tutte queste parole devo sentirmele dire con un tono aggressivo e molto alto di voce... Non faccio altro che piangere non sapendo come gestire tutto questo.

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Miglior risposta 6 NOV 2020

Cara Silvia,

in lei c'è tanta consapevolezza e tanto dolore. Forse la mamma sta proiettando su di lei delle sue paure e frustrazioni interiori. Forse nel tentativo di proteggerla da una situazione che sua mamma ha vissuta, le dice certe cose in maniera non proprio funzionale.
Leggo "sono certa di non essere la figlia che ha sempre desiderato", a volte noi ci costruiamo dei pensieri e crediamo a questi senza disconfermarli. Io mi permetto di suggerirle un percorso che la aiuta a far uscire la vera Silvia, con tutta la sua personalità, un percorso che la aiuti a volersi bene e che le faccia capire che lei è una persona amabile e che vale.

Un caro saluto
Dr.ssa Manuello Maria Cristina

Dottoressa Maria Cristina Manuello Psicologo a Bolzano

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8 NOV 2020

Salve Silvia. Comprensibile la sofferenza nel sentirsi "non abbastanza" come figlia. Forse sarebbe da mettere a tema di chi è questa narrativa: sua o della mamma? E i modi di sentirsi più/meno valida come, quando e in quali relazioni accadono e si modificano? Come sta con il compagno? Di chi è la responsabilità della Sua vita e del Suo futuro? Queste e altre domande possono essere utilizzate per orientarsi e, laddove fatichi, iniziare un percorso professionale. È evidente che c'è una proprietà della Sua vita e della Sua progettualità che deve essere assunta, forse per la prima volta. In bocca al lupo, cordialità, DP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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7 NOV 2020

Gentile Silvia, comprendo il suo disagio e le sono vicina. Il rapporto che c'è tra lei e sua madre è tipico delle situazioni in cui c'è un "inversione di ruolo", nel senso che si sente responsabile ed in colpa se cerca di comportarsi in maniera consona alla sua età. E' importante che si renda conto che lei ha il sacrosanto diritto di fare la sua vita e non può, né deve, fare ciò che sua madre in modo più o meno "ricattatorio" le chiede. Il comportamento di sua madre sicuramente mostra una grande fragilità, ma non è una cosa che lei, Silvia cara, può risolvere. Sarebbe bene che la mamma intraprendesse un percorso psicologico per lavorare sul suo disagio e poter riprendere in mano la propria vita. Non so se sia intenzionata a farlo; credo però che anche a lei farebbe bene farsi aiutare a capire come muoversi nella relazione con sua madre, in modo da svincolarsi senza sentirsi in colpa e mettere i giusti confini. Le suggerisco pertanto un percorso psicoterapeutico ad orientamento sistemico relazionale. Rimango a disposizione per ulteriori consigli e chiarimenti.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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7 NOV 2020

Gentile Silvia,
spesso le cattiverie vengono dette dalle persone nei momenti di frustrazione e di rabbia, e non dovremmo permettere che ci lascino un'immagine di noi lucida e definitiva.
Da una parte potrebbe domandarsi se, dietro altre lamentele di sua madre, ci sia qualcosa di plausibile, anche se nei modi comunicativi sbagliati (tono aggressivo e alto di voce), come il contributo sulle faccende di casa, o il fatto di sentirsi sola. In quel caso potrebbe valutare se ricalibrare le sue uscite dedicando un po' di tempo in più a sua madre, senza certamente rinunciare alla sua vita sentimentale e relazionale. Nell'altra direzione, potrebbe essere utile lavorare sulla gestione della comunicazione aggressiva altrui, dandole meno peso nelle situazioni in cui questa è ingiustificata. Per questo ci vuole un po' di allenamento. Valuti un supporto per gestire le critiche, i vissuti emotivi e gli aspetti relazionali.
Le faccio tanti auguri
dott. Giovanni Iacoviello

Dott. Giovanni Iacoviello Psicologo a Bergamo

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6 NOV 2020

Carissima Silvia, é importante che nella Sua vita realizzi se stessa in tutti i campi, anche in quello relazionale. Le affermazioni di Sua madre impattano negativamente sulla Sua crescita e sul modo in cui vive questa situazione. Mi sembra di capire che sia una persona molto sofferente, e centrata sui suoi bisogni. Ribadisco, é giusto che Lei faccia la Sua vita. Il fatto che sia sempre con il Suo compagno può anche significare, inconsapevolmente, cercare un rifugio dalla sua casa e dal rapporto che ha con la mamma. É comprensibile la Sua sofferenza nel vedere comunque la Sua mamma fragile. Potrebbe aiutare pensare di dividere la Sua giornata e il Suo tempo equilibrandolo tra il compagno e Sua mamma.
Se sente che questa situazione La appesantisce troppo, chieda un aiuto psicologico che possa guidarLa alla comprensione di sé, e al modo in cui gestire questo delicato rapporto con la mamma, che non La fa stare serena.
Buona fortuna!
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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