Ce l'ho con me stessa
Salve, mi chiamo Paola e scrivo perché vorrei fare luce su un periodo strano della mia vita.
In gennaio, mi sono laureata in Lettere.
Mentre studiavo per prendermi la laurea, sognavo per il mio futuro o di fare l'insegnante di italiano per stranieri, oppure, anzi ancor meglio, di approfondire lo studio del canto che era una mia grande passione che io avevo trasformato in un lavoro e riuscire a fare la cantautrice.
Invece, subito dopo la laurea, mio padre mi convinse a fare un pesantissimo corso finanziato dalla cee di comunicazione e vendita che durò più di un mese e poi un corso di computer, che, secondo lui servivano ad ampliare il mio curriculum, ma che in realtà, dopo lo stress della tesi di laurea, mi affaticarono moltissimo a livello intellettuale.
Ogni giorno mi chiedo perché accettai di fare questi corsi che a me non interessavano affatto e non riuscii a dire di no a mio padre (eppure lui non mi puntò un coltello al collo!!!!).
Il mio fidanzato, durante le vacanze estive mi invitò a fare una vacanza insieme a lui in sicilia. Io non ci volevo andare (avrei preferito ad esempio lavorare come pianobar su una nave da crociera) eppure anche a lui non riuscii a dire di no.
Quella vacanza fu terribile, lui non faceva altro che fumare spinelli con i suoi amici e mi facevano sentire quasi esclusa per il fatto che io non fumassi.
Successivamente, questo ragazzo, mi ha fatto del male fisico che mi ha ridotto all'invalidità (per favore non fatemi domande su che tipo di invalidità perché è una cosa molto intima) per cui io credo che sarà abbastanza difficile che io in futuro possa realizzare quelli che erano i miei sogni.
Però spesso mi chiedo come mai io, che di solito ero una ragazza abbastanza combattiva, in quel periodo prima di ricevere del male dal mio ragazzo, mi sia fatta trascinare così dalla vita senza riuscire a prendere una posizione.
Voi cosa ne pensate?