Salve dottori cerco di essere il più esaustivo possibile .. da circa un anno la mia ragazza ha cambiato lavoro facendo da lunedì a venerdì quindi avendo sempre i week end liberi ponti etc.. ,mentre prima lavoravamo presso la stessa azienda lavorando entrambi sabato domenica festivi etc.. e avendo libero qualche giornata durante la settimana .
A distanza di un anno questa situazione non ci permette di avere tempo per noi 2 , in un mese abbiamo solo 2 domeniche come giorno intero per stare insieme , mentre il resto dei giorni riusciamo ad avere qualche mezza giornata e la cosa non migliorerà sicuramente .
Lei non vuole tornare a fare sab/dome quindi io sto pensando di cambiare lavoro per goderci di più la nostra relazione .
Il problema sta proprio qui .. per me non sarebbe nulla cambiare e imparare un nuovo lavoro ed avere i week end liberi anzi mi entusiasma la cosa , ma sono bloccato da un senso di vergogna terribile che non mi permette di farlo.
Il motivo che se decido sarebbe la terza volta che mi dimetto dall azienda lavorando lì da anni…la prima volta avevo 23 anni e mi sono licenziato ma l esperienza nuova non è andata bene e mi hanno riassunto .. la seconda volta avevo litigato con un responsabile perché mi aveva obbligato a cambiare mansione , mi sono licenziato e poi dopo qualche mese mi ha chiesto scusa e riassunto con l indeterminato e come dicevo prima questa sarebbe la terza .
Le altre volte ho preso la decisione in modo tranquillo ma stavolta so che voglio assolutamente ma sono completamente bloccato per paura dei giudizi e quello che diranno .
All interno dell azienda vado d accordo con tutti , sono visto bene , faccio bene il mio lavoro e ho un bel rapporto con i capi, soprattutto con uno che definirei mio amico anche se so benissimo che una volta che dirò quello che vorrò fare se la prendere a morte con me come tutti gli altri facendomi passare per quello indeciso traditore e me ne faranno passare di tutte .. dico questo perché è già successo all’ interno dell azienda .
Ho 35 anni so che voglio cambiare lavoro ma l unica cosa che mi ferma è la paura di affrontare tutto questo , ho pensato anche di avvisare prima questo mio capo /amico senza cercare altro prima ma non so come la prenderebbe .. mi sono preso un anno per vedere se la mia idea cambiava .. ma no so che devo cambiare per l ennesima volta per godermi la mia relazione
Grazie per l attenzione
Distinti saluti
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15 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Gentilissimo, la ringrazio per la sua condivisione! Capisco benissimo le sue paure ed i suoi dubbi e le consiglio, prima di fare un passo così importante, di ponderare bene magari condividendo il tutto con la sua ragazza!
Magari lei , riflettendo insieme, potrebbe cambiare idea per evitare qualche scelta destabilizzante che potrebbe portare anche a problematiche impattanti dal punto di vista emotivo ed economico!
Insieme sarete capaci di fare la scelta più giusta per la coppia!
Se avete bisogno di altri consigli sono a disposizione!
Cordialmente
Dott.ssa Lastella
20 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Ste91, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
19 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno! In questo momento si trova davanti ad un momento complesso di cambiamento ma, dal suo messaggio, mi sembra che la decisione sia già presa, forse la sua richiesta é più collegata sul capire il “come” piuttosto che il “cosa”?
Mi chiedo quale sia per lei la differenza tra le altre volte che ha deciso di licenziarsi e questa, che importanza abbiano le chiusure e le separazioni nella sua storia, quanto sia importante per lei rimanere in buoni rapporti, mi permetto poi una riflessione: a volte ci troviamo in difficoltà nel prendere una scelta perché cerchiamo di non scontentare nessuno.
Resto a disposizione per un primo colloquio gratuito, anche online.
19 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile,
Capisco quanto tu stia vivendo una situazione complessa e la paura del giudizio è del tutto comprensibile. Tuttavia, il desiderio di cambiare per migliorare la tua vita e la tua relazione è una motivazione valida e importante. La vergogna che senti è legata alla paura di essere visto come indeciso, ma il cambiamento è anche una possibilità di crescita personale.
Parlare apertamente con il tuo capo potrebbe risultare difficile, ma la sincerità nelle tue intenzioni potrebbe portare a una comprensione reciproca. Non lasciare che la paura ti impedisca di fare una scelta che, seppur difficile, ti permetterà di vivere una vita più soddisfacente.
Ti auguro di trovare il coraggio di fare ciò che ti farà stare meglio.
18 MAR 2025
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Buonasera Stefano, grazie per aver condiviso con noi le sue fatiche. Ho letto attentamente quanto da lei scritto e c'è una cosa che mi ha colpita particolarmente: LA VERGOGNA. Questa è un'emozione strettamente connessa all'autostima e alla paura del giudizio. Se fossi al suo posto mi chiederei innanzitutto: Le aspettative di chi ho paura di deludere? Dell'amico/capo? Dei colleghi? Della mia ragazza?
La risposta a questa domanda potrebbe essere un punto di partenza su cui riflettere. Mi sento, inoltre, di aggiungere che questa emozione potrebbe essere la chiave per potersi conoscere meglio attraverso un lavoro terapeutico.
Resto a disposizione se volesse approfondire,
cordiali saluti
Dott.ssa Floriana Siragusa
18 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Ste91,
Grazie per aver condiviso le sue sensazioni. Capisco quanto questa situazione possa essere pesante, soprattutto dopo un anno in cui questo pensiero continua a tornare. Sicuramente parlarne con la sua fidanzata potrebbe aiutarla a sentirsi meno solo in questo percorso.
Dalle sue parole emerge una forte volontà di andare incontro a un cambiamento lavorativo ed è normale provare timore e incertezze quando si pensa ad un cambiamento così importante. Il cambiamento, infatti, spesso destabilizza, ma potrebbe aiutarla a trovare serenità. Cosa realmente la tiene bloccato? La paura dell'ignoto, del giudizio da parte dei colleghi o la paura di non fare la scelta giusta? Darsi il tempo per esplorare queste emozioni, magari attraverso un percorso di sostegno psicologico, potrebbe aiutarla ad avere maggiore chiarezza.
18 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Ste91 ho letto il suo resoconto e mi ha colpito come la sua decisione di cambiare lavoro sia ogni volta per motivi differenti:
la prima volta si è licenziato a 23 anni, non so da quanto tempo lavorasse, ma è evidente che già inizialmente qualcosa non funzionasse.
la seconda volta per motivi interpersonali
la terza volta per motivi personali.
Tre motivazioni differenti che la portano a maturare la stessa decisione, forse le prime volte essendo più giovane ha deciso in tempi più rapidi, mentre ora con la maturità è disposto a ponderare meglio la situazione, teme il giudizio dei colleghi, ma anche potrebbe subentrare un maggior timore di non rientrare nell'azienda, nel caso l'altra esperienza lavorativa non la soddisfacesse.
Io m'interrogherei sulle motivazioni per cui questo lavoro non la soddisfa appieno e perché debbano sempre insorgere altre motivazioni che la portano ad abbandonarlo, come se avesse sempre bisogno di scuse per potersene andare e non individua mai veramente la motivazione più profonda che spiegherebbe la sua insoddisfazione che periodicamente riaffiora.
Immagino questo anche per il fatto che antepone la sua relazione al suo lavoro, segno che la prima sia più soddisfacente.
Penso che trovare un equilibrio nell'ambito lavorativo, le permetterebbe di tollerare meglio la frustrazione di non trascorrere tanto tempo con la sua ragazza, in considerazione anche del fatto che non è tanto la quantità di tempo che si trascorre insieme che ci permette di stare bene nella relazione, ma piuttosto il benessere individuale che portiamo nella coppia.
Spero che la mia lettura le abbia fornito qualche spunto in più di riflessione resto comunque a disposizione per eventuali colloqui in presenza o on-line.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Paola Villa
18 MAR 2025
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Caro Ste91,
intanto la ringrazio per aver condiviso la sua situazione. Da quello che racconta, emerge con forza un suo desiderio di cambiamento, legato non solo al lavoro, ma soprattutto alla qualità della sua vita personale e di coppia.
Mi colpisce come lei abbia le idee chiare su cosa desidera: trovare un equilibrio che le permetta di vivere meglio la relazione con la sua compagna. Questo è un bisogno legittimo e importante.
Tuttavia, sembra che il timore del giudizio, e forse la paura di deludere chi le sta intorno (colleghi, capi, questo capo/amico in particolare), stia prendendo molto spazio, tanto da bloccarla. La preoccupazione di "passare per indeciso" o "traditore" le pesa più di quanto pesi il suo bisogno di benessere personale.
Le domando: che prezzo sta pagando ora per restare in una situazione che sente non più in linea con i suoi desideri? Quanto conta per lei il giudizio degli altri rispetto alla qualità della sua vita quotidiana e affettiva?
A volte restiamo in ruoli che ci fanno sentire “bravi”, “stimati”, temendo di perdere quella stima, ma trascuriamo quanto sia più importante essere fedeli a noi stessi e alle nostre priorità, anche a costo di deludere qualcuno. Le persone possono avere reazioni di delusione, ma poi la vita va avanti, e chi ci tiene davvero troverà il modo di capirci.
Forse potrebbe essere utile per lei lavorare proprio su questa paura del giudizio e sul diritto di scegliere per sé, senza sentirsi in colpa. Intraprendere un percorso di supporto psicologico potrebbe darle strumenti per affrontare questo momento con più serenità e sicurezza.
18 MAR 2025
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Buongiorno Ste91,
dal suo messaggio emergono molti spunti per una psicoterapia,
si prenda uno spazio ed investa su se stessa.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Alice Noseda
18 MAR 2025
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Buongiorno Stefano,
due pesi e due misure: nel mondo del lavoro è sano avere dei riferimenti diversi da quelli che si hanno in altri ambiti della vita. Il lavoro si sceglie e si prosegue se vengono garantiti standard di qualità di vita e di crescita professionale adeguati. Faccia la sua strada e se ha bisogno di riflettere ed essere seguito in questa scelta io ci sono. Buon tutto
Dottoressa Paola Vaiarello
17 MAR 2025
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Ciao, Ste. Sicuramente è una scelta delicata e difficile da compiere, da ponderare. Sarebbe utile eventualmente parlarne con la tua compagna, in modo da trovare un giusto compromesso. Mi rendo conto del dispiacere del non poter passare molto tempo insieme. Ricorda, in ogni caso, che sei tu ad avere la piena responsabilità delle tue scelte di vita, così da valutare i pro e i contro di questa decisione e ciò che ne deriverebbe.
17 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Ste91,
trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro è sempre difficile e molto spesso per trovarlo ci mettiamo di fronte a delle scelte che in qualche modo rappresentano una fonte di molte emozioni per noi. Da quello che racconta ha già affrontato in passato questo tipo di situazione ma la cosa che caratterizza quella attuale è il suo sentirsi bloccato. Mi verrebbe da chiederle se veramente dipende dalla paura del giudizio degli altri...può essere che in realtà non sia convinto al cento per cento? Può essere che inconsciamente ritiene "sbagliato" lasciare per questioni amorose piuttosto che lavorative/economiche?
Ritengo che lei in questo momento stia mettendo sulla bilancia delle priorità vari aspetti della sua vita, con pro e contro annessi, e in base a questo vuole prendere decisioni e ridimensionare la sua quotidianità. E' legittimato a fare questo ma la invito a riflette sulle mie domande poichè il suo blocco a mio avviso è significativo e può essere sintomo di un cambiamento che lei sta vivendo dentro di sè ma del quale non è a conoscenza.
Spero di esserle stata di aiuto!
16 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Ste,
Da ciò che racconta, emerge chiaramente quanto per lei sia importante la sua relazione e il tempo di qualità da trascorrere con la sua compagna. Ha aspettato un anno, cercando di capire se questa sensazione sarebbe cambiata, ma ora sente con certezza di voler fare questo passo. Tuttavia, si trova bloccato da un’emozione molto intensa: la paura del giudizio e delle conseguenze che potrebbe avere la sua decisione nel contesto lavorativo.
E' interessante quando dice "so che voglio assolutamente, ma sono completamente bloccato per paura dei giudizi".
È come se ci fosse una parte di lei che è sicura della sua scelta e un’altra che teme di essere etichettato come indeciso, traditore o di deludere chi la circonda. Questo contrasto è un tema molto profondo e meriterebbe di essere esplorato meglio. Da dove nasce questa paura? È legata solo all’esperienza passata in questa azienda o ha radici più profonde?
Un aspetto interessante su cui potrebbe riflettere, è proprio il peso che attribuisce alle aspettative degli altri e a come questo influisca sulle sue scelte. Cambiare lavoro per migliorare la propria qualità di vita non è un tradimento, ma una scelta di crescita personale. Tuttavia, il timore del giudizio sembra quasi paralizzarla. Quali strategie potrebbe adottare per affrontarlo in modo più sereno? E se fosse possibile gestire questa situazione in un modo che le permetta di mantenere il rispetto di sé stesso e delle relazioni professionali?
Le suggerei di prendere in considerazione delle sedute di terapia, dove esplorare questi meccanismi, lavorando sulla gestione dell’ansia legata al giudizio, sulla costruzione di una maggiore sicurezza nelle sue scelte e su come affrontare il cambiamento con meno paura e più determinazione.
16 MAR 2025
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Gentile Ste91,
non è ben chiaro se lei ipotizza di cambiare solo posto di lavoro oppure anche tipo di lavoro e comunque le incognite a cui potrebbe andare incontro sono diverse perchè non si può prevedere come si troverebbe in una nuova realtà lavorativa nè vi sono certezze sulla stabilità e/o sul futuro della sua relazione sentimentale anche se ora tutto va bene.
Pertanto, prima di prendere una decisione così importante, è consigliabile approfondire tutti gli aspetti della questione in un percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
16 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Le dirò qualcosa di scontato ma la realtà è che quello che penseranno di lei non deve importarle. Lei deve focalizzare la sua scala di priorità e decidere cos’è più importante. Non può evitare che la critichino e la giudichino, perché può succedere nella vita e soprattutto in un ambiente lavorativo. Le chiedo come mai le pesa così tanto essere giudicato. Questa paura ce l’ha anche in altri ambienti di vita?
Se lei facesse presente la sua problematica, le potrebbero venire incontro con qualche giorno in più libero nel fine settimana. Sicuramente prima di cambiare, deve essere sicuro che il nuovo lavoro possa essere una soluzione che le piace, non è facile cambiare mansione dopo anni. Se ha bisogno di un confronto, mi chiami pure.
Dott.ssa Elena Agio
16 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Ste e grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza!
La paura del giudizio e di (forse) anche rischiare di rivivere le stesse situazioni del passato, capisco possano essere per te bloccanti in questo momento.
Quello che possiamo fare, è comprendere un po' meglio questo blocco che non ti permette di cambiare ad oggi.
Per poter trovare il modo di scioglierlo e farti fluire verso i tuoi nuovi e meravigliosi passi (qualunque essi saranno).
16 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Ste91, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza.
Mi sembra di capire che ora ti trovi di fronte a un bivio importante della tua vita : cambiare lavoro e migliorare la tua relazione affettiva ma subire il giudizio degli altri oppure mantenere la tua attuale occupazione a discapito della qualità della relazione.
Mi domando quali siano le motivazioni profonde dietro la tua paura del giudizio, che arriva addirittura a bloccarti dal fare una scelta che aumenterebbe il tuo benessere e quello di coppia. Questi aspetti andrebbero analizzati all'interno di un percorso psicologico.
Parlare di queste preoccupazioni con la tua compagna potrebbe aiutarti a vedere la situazione da un punto di vista nuovo e di ricevere un sostegno emotivo.
16 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Le consiglio di valutare attentamente la situazione perché ha forti implicazioni dal punto di vista non solo lavorativo ma anche emotivo che le potrebbero generare ulteriore ansia. Si faccia aiutare nella valutazione attraverso un supporto psicologico che le consenta di analizzare una bilancia decisionale e di carriera in maniera maggiormente obiettiva e magari le offra sostegno anche in un eventuale fase dia cambiamento e con il conseguente adattamento. Anche dal punto della vita di coppia, analizzate insieme alla sua compagna eventuali soluzioni alternative o nuove modalità per vedervi e stare insieme.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e/o supporto
Cordialità
Dott.ssa Federica Zunino
15 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Ste91, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
15 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
La tua situazione è profondamente sentita, e comprendo quanto possa essere difficile affrontare questi timori. È importante ricordare che le decisioni che prendi sono per il bene tuo e della tua relazione, e non per soddisfare le aspettative o i giudizi degli altri. È normale provare timore, specialmente quando si tratta di un cambiamento che implica lasciare una lunga storia in un’azienda e rischiare il giudizio di colleghi e superiori. Però, la tua felicità e la qualità del tempo che puoi dedicare alla tua relazione sono elementi fondamentali che meritano di essere messi al primo posto.
Alla fine, prendere una decisione così importante richiede coraggio, ma non perdere di vista che investire su te stesso e sulla tua relazione è un passo verso una vita più equilibrata e soddisfacente. Hai già dimostrato di saper prendere decisioni in passato; questa volta potresti affrontarla con un approccio pianificato e consapevole.
Buona fortuna per questo nuovo percorso. Sii gentile con te stesso e ricorda che ogni cambiamento, anche se difficile, porta con sé nuove opportunità.
Coraggio e autenticità ti porteranno verso un futuro che rispecchia di più le tue priorità e i tuoi desideri.
Se hai bisogno di ulteriore supporto, consigli più pratici o solo qualcuno con cui parlare, sono qui per aiutarti. Non sei solo in questo viaggio!
Dott.ssa Antonella Bellanzon
15 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Comprendo il conflitto che sta vivendo riguardo la decisione di cambiare lavoro per migliorare la qualità della sua vita e della sua relazione. Il timore del giudizio e la vergogna per un possibile "terzo licenziamento" sono comprensibili, ma è fondamentale ricordare che le sue scelte devono rispondere alle sue priorità personali e al benessere emotivo. Cambiare lavoro per avere più tempo per la sua relazione non è un fallimento, ma una decisione consapevole orientata a un miglior equilibrio di vita.
Le consiglio di affrontare la situazione con trasparenza, comunicando le sue motivazioni al suo capo in modo rispettoso. Questo approccio, sebbene difficile, può favorire una maggiore comprensione e, se gestito con maturità, preservare i suoi rapporti professionali.
Il cambiamento è una possibilità di crescita e non un passo indietro. Ogni scelta che compie oggi è finalizzata a un futuro più equilibrato e soddisfacente.
Resto a sua disposizione per qualsiasi approfondimento.
15 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno, quello che stai vivendo è un conflitto tra ciò che desideri e ciò che temi. Da un lato, senti il bisogno di cambiare lavoro per avere più tempo con la tua compagna e migliorare la qualità della vostra relazione. Dall’altro, hai paura delle reazioni delle persone nell’azienda, in particolare del tuo capo/amico e dei colleghi, e del giudizio che potrebbero avere su di te. La tua paura sembra più legata alla percezione che gli altri avranno della tua decisione, piuttosto che alla scelta in sé. Hai già cambiato lavoro due volte in passato e, nonostante le difficoltà, sei riuscito a tornare in azienda. Questo potrebbe averti fatto sentire in qualche modo “legato” a quel posto, come se dovessi dimostrare stabilità per non essere visto come indeciso o ingrato. Ma la verità è che il lavoro è solo una parte della tua vita, e la tua felicità non dovrebbe dipendere dal timore del giudizio altrui. Se restassi solo per paura delle reazioni, probabilmente finiresti per sentirti sempre più insoddisfatto e frustrato, con il rischio che questo malessere si ripercuota sulla tua relazione e sul tuo benessere personale. Forse la vera domanda da porti è: voglio davvero continuare in questo ambiente solo per evitare il disagio di affrontare le reazioni degli altri? Se la risposta è no, allora il passo successivo è accettare che il cambiamento può generare attriti, ma che alla fine si tratta della tua vita e delle tue scelte. Il tuo capo potrà essere deluso, i colleghi potranno parlare, ma poi le cose andranno avanti, come è sempre successo. Se può aiutarti, potresti pensare a come comunicare questa scelta nel modo più chiaro e sereno possibile, magari parlando prima con il tuo capo/amico per spiegargli che questa decisione non è contro di lui o l’azienda, ma per il tuo benessere personale. Potrebbe arrabbiarsi inizialmente, ma questo non significa che non capirà col tempo. Il fatto che tu abbia già riflettuto per un anno e che ancora senta il bisogno di cambiare è un segnale chiaro: questa decisione non è un capriccio o un’idea passeggera, ma qualcosa di importante per te. L’unica cosa che ti sta trattenendo è la paura, e spesso affrontarla è l’unico modo per liberarsene. Se vorrai sono a disposizione per supportarti e aiutarti in questo processo. Un caro saluto
Dott.ssa Velia Morati