Cambiamenti dopo la nascita di nostra figlia

Inviata da MaritoTriste · 28 lug 2016 Terapia di coppia

Gentili Dottori, sono sposato con mia moglie da 3 anni e da quasi due anni abbiamo una splendida bambina. Premetto che, nonostante i miei sinceri sentimenti, il matrimonio è stato fortemente voluto da lei. Prima del matrimonio mia moglie è sempre stata molto rispettosa di me e della mia famiglia (che come..e più..della sua ci ha aiutato e supportato). Eravamo molto affiatati e pieni di motivazione. Ciò nonostante devo riconoscere che da sempre il carattere di mia moglie, tolti i mille pregi, è sempre stato di una figlia a cui non è stato mai dato torto. Il rapporto con la propria madre è simbiotico (si chiamano oltre le 5/6 volte al giorno, ora anche +). A volte sembra sia addirittura invertito. I problemi con mia moglie sono cominciati blandamente dopo il matrimonio, per poi acuirsi con la nascita di nostra figlia. Da quel momento in poi per lei esiste solo un nemico. La mia famiglia e i miei affetti. Capisco che l'arrivo di un figlio è una dura prova per l'equilibrio di coppia, che va ricreato ex novo. Il problema è che lei ha assunto degli atteggiamenti fortemente narcisistici e distruttivi nei confronti di tutto ciò che esce fuori dal suo "mondo". I miei affetti vengono messi dentro e fuori in base all'occorrenza. La mia famiglia è sempre stata poco invadente (anche se lei, ovviamente, vede ingerenze ovunque). Il mio rapporto con lei dipende da quanto io rientri nelle sue logiche, altrimenti è guerra. In quei momenti lei tenta di ferirmi in tutti i modi, e se non riesce con me ci prova con tutto ciò che è a me caro (oggi mia madre, domani mio padre e così via). E basta un attimo per puntare decisa alle conseguenze estreme (anche se lei concretamente non se la sentirebbe). Parlare con lei dei ns problemi, sembra inutile. Lei manipola e distorce la realtà. Tutto questo mi fa soffrire enormemente. Mi crea ansia ad ogni telefonata o messaggio in arrivo. Dopo qualche periodo di tranquillità arriva sempre la crisi e ritorna la guerra. E' inutile dirvi che non vuole affrontare i propri problemi con uno psicologo, anche perché non riconosce vi sia alcun problema (a parte la mia famiglia). Pertanto vi chiedo, di cosa ho bisogno per stare meglio? Psicoanalisi, psicoterapia o solo di tempo affinché si ricrei il ns equilibrio (anche se con i suddetti presupposti la vedo dura). Grazie mille.

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Miglior risposta 28 LUG 2016

Caro marito triste,
Comprendo la sua sofferenza e immagino quanto sia frustrante vivere a fianco ad una persona che invece di ascoltare e cercare un incontro con lei per ritrovare quel sano equilibrio pregresso, ragiona comportandosi completamente al contrario e questo chiaramente non può che creare sconforto, ansia e agitazione. Le faccio i miei complimenti però perché nonostante tutto, lei sta cercando di recuperare e fare tutto ciò che può per ritornare ad avere un dialogo e un incontro sereno e disteso con sua moglie, nonostante immagino la grande tristezza.
Un aiuto psicorerapico può sicuramente aiutarla sia per avere un suo spazio in cui poter esprimere liberamente ciò che prova e sente, sia al contempo riflettere su come interagisce con sua moglie, magari trovando un aiuto volto ad evitare di rinforzare quei circoli viziosi a livello relazionale, che vi portano ad allontanarvi sempre più. Rispetto all'orientamento della psicoterapia essendo intanto un aiuto che richiede per sé, credo non sia determinate uno piuttosto che un altro. Ad essere davvero terapeutico sarà la relazione che creerà con la sua/ il suo terapeuta e la motivazione con la quale affronterà la terapia indipendentemente dall'orientamento di essa.

Rimango a disposizione

Un caro saluto

Dott.ssa Mara Di Paolo

Anonimo-161175 Psicologo a Trento

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1 AGO 2016

Cara Marito Triste
tra lei e sua moglie si è persa complicità e, probabilmente, sua moglie incolpa la sua famiglia di questo stato di cose.
Certo la situazione è molto difficile tuttavia è necessario che nella coppia venga ripristinata una buona comunicazione e modalità di "contatto" privilegiate.
Forse una psicoterapia di coppia potrebbe essere d'aiuto per riportare gli elementi che mancano e per rieducare, entrambe i partner, a modalità di comunicazione corretta.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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1 AGO 2016

Carissimo......se una persona non ritiene di avere un problema, non si fara' mai aiutare, esattamente come gli alcoolisti.
Non so se la parola "narcisismo" relativa a tua moglie l'hai espressa per caso, ma siccome il suo comportamento effettivamente lo richiama, vai su google e clicca "Disturbo Narcisistico di Personalita'".
leggi le caratteristiche di queste persone e, se ci vedi tua moglie, l'unico consiglio che posso fare e' scappa via, e' gente che rovina la vita degli altri

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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1 AGO 2016

Caro Marito Triste,
si percepisce molto da quello che scrivo la sua sofferenza e il suo disagio, ma anche la sua voglia di prendere in mano la situazione ed affrontarla. Mi unisco a quanto detto dai colleghi rispetto alla possibilità di lasciare che il tempo risolvi le cose...purtroppo non credo basti questo! Certe emozioni, certe dinamiche, certe esperienze vissute vanno comprese e bisogna lavorarci su con un esperto. La terapia di coppia sarebbe l'ideale, ma un percorso suo di terapia personale non lo escluderei anch'io, anzi, credo possa essere comunque un ottimo supporto a questa situazione, soprattutto in questo preciso periodo della sua vita. Mi verrebbero una serie di domande da porle (Il matrimonio l'ha deciso lei, e la decisione di avere un figlio? Com'era sua moglie prima del matrimonio dato che ora la descrive "narcisista e distruttiva"? E lei?ecc.), ma ovviamente non si può fare terapia per iscritto. Magari le prenda come spunto di riflessione e poi ne faccia tesoro nel momento in cui, se lo vorrà, deciderà di affidarsi ad un collega.

Rimango a sua disposizione

Un saluto
Dott. Fabio Madeo

Dott. Fabio Madeo Psicologo a Roma

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31 LUG 2016

Gentile utente,
lei dice bene che l'arrivo di un figlio sconvolge l'equilibrio di una coppia, equilibrio che deve essere rimodellato.
Purtroppo è proprio questo che, evidentemente, nel suo caso non ancora è stato possibile fare e però può comportare problemi per un normale sviluppo psico-affettivo della vostra bambina.
Per risolvere le incomprensioni e migliorare la comunicazione e quindi la relazione coniugale sarebbe opportuna una psicoterapia di coppia.
Siccome però sua moglie non accetta di mettersi in discussione, a lei non resta altro che ripiegare su una psicoterapia individuale che comunque le consentirà di avere uno spazio privilegiato per esprimere le sue emozioni, placare le sue ansie, elaborare le dinamiche di coppia ed apprendere modalità strategiche per indurre atteggiamenti ed interazioni diverse e più funzionali sia in lei che in sua moglie.
Quanto al tipo di approccio formativo dello psicoterapeuta non è fondamentale per la soluzione del suo problema.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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28 LUG 2016

Marito Triste,
nella sua mail sono evidenti forti sentimenti di frustrazione e scoraggiamento rispetto ad un rapporto di coppia che continua a riproporre lo stesso copione disfunzionale. Non credo che il tempo possa magicamente rimettere in sesto le cose, soprattutto dato il fatto che i vostri problemi sono cominciati prima della nascita di vostra figlia, e perciò la sua progressiva crescita ed indipendenza non influirebbe sulle vostre dinamiche di coppia. Sicuramente, la scelta migliore sarebbe quella di una terapia per entrambi, in modo da risolvere i conflitti inespressi tra voi, che trovano capri espiatori alternativi e disfunzionali nelle figure della sua famiglia di origine. Dato che ciò non è possibile, una terapia personale potrebbe giovarle nell'elaborare le emozioni connesse con il suo rapporto di coppia, ed eventualmente trovare modi di comunicare con sua moglie più funzionali e sani. Non dimentichi infatti che la comunicazione è uno scambio tra due persone, e modificando le sue modalità di risposta potrà dare una svolta diversa ai litigi ed al rapporto. Mi unisco infine alla dott.ssa Di Paolo nel dire che l'orientamento teorico della terapia non è fondamentale nel suo caso, l'importante sarà trovare un professionista con cui lei si senta a suo agio.
Spero di esserle stata utile,
Un saluto.
Dott.ssa Valentina Cicalese, psicologa psicoterapeuta

Studio LeggerMente Psicologo a Civitanova Marche

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