Salve, sono mamma di due gemelli monocoriali. Abbiamo tolto il pannolino quando avevano 25 mesi è tutto sommato è andato bene, sono stati bravi che lo abbiamo tolto dopo un paio di settimane anche la notte perché per loro era giusto avere le mutandine il pannolino diventava un fastidio e basta. Ora però ho un gemello che dopo un anno che non abbiamo mai avuto problemi ora si fa la cacca addosso da una settimana, magari non tutti i giorni ma la fa addosso, e io sono disperata e preoccupata non so cosa gli sta succedendo al mio bimbo..ieri mattina l’ha fatta sul riduttore ma alla sera l’ha fatto nuovamente addosso. Vi prego datemi dei consigli. Io ho sentito il pediatra e mi ha detto di monitorare quante volte lo fa e com’è e di non parlarci tanto perché non dev’essere fonte di discussione quando c’è il bambino. Non so che fare sono molto preoccupata per il mio bimbo perché me ne rendo conto che questa situazione non è normale perché non è mai capitato una cosa simile. Vi ringrazio in anticipo
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
21 MAG 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Geanina,
prima di tutto faccia un bel respiro e butti fuori insieme all'aria tutti i pensieri negativi che la spaventano, se riesce a fare questo è già più vicina al traguardo.
E si, perché tutta questa preoccupazione, comprensibile che ha, non vi è d'aiuto, anzi potrebbe fissare l'attenzione su un comportamento comunque passeggero.
Come le ha suggerito il pediatra scarichi il meno possibile la sua paura sul bambino (non lo sgridi, non si lamenti quando accade, non si spaventi, ..) ma piuttosto provi a pensare se in questo momento particolare della vostra e della sua vita sta accadendo qualcosa di impegnativo (es. cambio di casa, distacco prolungato dal bambino, conflitti, ..).
Potrebbe essere che il bambino anche se ha vissuto bene il controllo sfinterico, in questo momento della sua vita stia attraversando una fase di maggiore insicurezza per questo ha più bisogno di attenzioni che indirettamente richiede con un comportamento inusuale.
Le lascio alcuni consigli specifici:
1. Non si spaventi, è un comportamento che richiama l'attenzione su un bisogno del bambino, una volta soddisfatto quel bisogno il bambino tornerà a comportarsi come prima;
2. Non mostri mai un atteggiamento negativo quando il bambino fa la cacca addosso, semplicemente gli dica, in tono neutro: "Non sei riuscito ad andare al bagno? Vedrai la prossima volta ci riuscirai". E lo pulisca il prima possibile;
3. provi ad osservare se il comportamento avviene in modo abitudinario (es. mentre sta giocando, mentre guarda la tv, quando è con il babbo, quando è con la nonna, ..). Se alcuni elementi si ripetono significa che lì occorre inserire un cambiamento (es. se succede sempre con il babbo allora occorre attivare il papà ad avere un atteggiamento di maggiore vicinanza con il bambino);
4. in ogni caso abbia con il bambino una maggiore attenzione, come? Più vicinanza nei momenti di difficoltà, un atteggiamento di incoraggiamento verso quello che fa, valorizzazione delle sue capacità, uno sguardo attento al quale può rivolgersi quando ne ha bisogno.
In sostanza lo incoraggi a crescere valorizzandolo senza spaventarsi di fronte alle sue fragilità.
Potrebbe accadere che questi consigli non siano semplici da mettere in atto da soli per questo se il problema persiste (un mese circa) inizi un percorso di psicoterapia rivolto ad accompagnarvi verso la risoluzione. Se avete piacere possiamo farlo anche insieme, on-line se non siete di Pesaro.
21 MAG 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Geanina,
la sua preoccupazione è ben comprensibile e ha fatto bene a cercare un aiuto.
Spesso ci sono momenti regressivi nella crescita dei bambini, cioè momenti in cui è un po' come se i bimbi tornassero indietro ad una fase precedente come "perdendo" temporaneamente le capacità già acquisite.
Questo capita a volte in conseguenza di qualche cambiamento o difficoltà che vivono nei loro ambienti principali (casa e asilo o scuola).
Per potervi aiutare è importante capire che periodo sta vivendo il bimbo, se ci sono o ci sono stati cambiamenti o eventi particolari nella vostra routine; capire insomma qual è il significato di questo sintomo, cosa vi vuole comunicare. Anche se gemelli, ogni bimbo ha i suoi tempi e una sua sensibilità, non è detto che entrambi reagiscano allo stesso modo alle medesime situazioni.
Le consiglio una consultazione con uno psicologo dell'età evolutiva in modo che, oltre al giusto monitoraggio del pediatra, ci sia anche un punto di vista emotivo e psicologico sulla questione.
Se lo desidera rimango a disposizione.
Un cordiale saluto,
drs Lucia Mantovani, Milano
21 MAG 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Geanina,
la sua preoccupazione è ben comprensibile e ha fatto bene a cercare un aiuto.
Spesso ci sono momenti regressivi nella crescita dei bambini, cioè momenti in cui è un po' come se i bimbi tornassero indietro ad una fase precedente, come "perdendo" temporaneamente le capacità già acquisite.
Questo capita a volte in conseguenza di qualche cambiamento o difficoltà che vivono nei loro ambienti principali (casa e asilo o scuola).
Per potervi aiutare è importante capire che periodo sta vivendo il bimbo, se ci sono o ci sono stati cambiamenti o eventi particolari nella vostra routine; capire insomma qual è il significato di questo sintomo, cosa vi vuole comunicare. Anche se gemelli, ogni bimbo ha i suoi tempi e una sua sensibilità, non è detto che entrambi reagiscano allo stesso modo alle medesime situazioni.
Le consiglio una consultazione con uno psicologo dell'età evolutiva in modo che, oltre al giusto monitoraggio del pediatra, ci sia anche un punto di vista emotivo e psicologico sulla questione.
Se lo desidera rimango a disposizione.
Un cordiale saluto,
drs Lucia Mantovani, Milano
21 MAG 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Geanina,
la sua preoccupazione è ben comprensibile e ha fatto bene a cercare un aiuto.
Spesso ci sono momenti regressivi nella crescita dei bambini, cioè momenti in cui è un po' come se i bimbi tornassero indietro ad una fase precedente come "perdendo" temporaneamente le capacità già acquisite. Questo capita a volte in conseguenza di qualche cambiamento o difficoltà che vivono nei loro ambienti principali (casa e asilo o scuola).
Per potervi aiutare è importante capire che periodo sta vivendo il bimbo, se ci sono o ci sono stati cambiamenti o eventi particolari nella vostra routine; capire insomma qual è il significato di questo sintomo, cosa vi vuole comunicare. Anche se gemelli, ogni bimbo ha i suoi tempi e una sua sensibilità, non è detto che entrambi reagiscano allo stesso modo alle medesime situazioni.
Le consiglio una consultazione con uno psicologo dell'età evolutiva in modo che, oltre al giusto monitoraggio del pediatra, ci sia anche un punto di vista emotivo e psicologico sulla questione.
Se lo desidera rimango a disposizione.
21 MAG 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Geanina,
la sua preoccupazione è ben comprensibile e ha fatto bene a cercare un aiuto.
Spesso ci sono momenti regressivi nella crescita dei bambini, cioè momenti in cui è un po' come se i bimbi tornassero indietro ad una fase precedente come "perdendo" temporaneamente le capacità già acquisite. Questo capita a volte in conseguenza di qualche cambiamento o difficoltà che vivono nei loro ambienti principali (casa e asilo o scuola).
Per potervi aiutare è importante capire che periodo sta vivendo il bimbo, se ci sono o ci sono stati cambiamenti o eventi particolari nella vostra routine; capire insomma qual è il significato di questo sintomo, cosa vi vuole comunicare. Anche se gemelli, ogni bimbo ha i suoi tempi e una sua sensibilità, non è detto che entrambi reagiscano allo stesso modo alle medesime situazioni.
Le consiglio una consultazione con uno psicologo dell'età evolutiva in modo che, oltre al giusto monitoraggio del pediatra, ci sia anche un punto di vista emotivo e psicologico sulla questione.
Se lo desidera rimango a disposizione.
Un cordiale saluto,
drs Lucia Mantovani, Milano