Buongiorno, ho paura di quello che pensa mia figlia
Salve, volevo chiedere consulenza riguardo un dubbio che mi tortura da tempo. Ho una figlia, di 18 anni, con la quale abbiamo sempre avuto un rapporto aperto, di dialogo. Da un po' di tempo a questa parte, ha iniziato a parlarmi in modo ironico ma velamente disperato dei suoi problemi.
Ora: lei ha affrontato un periodo molto buio, caratterizzato da crisi di pianto quotidiane e assenza di sonno, per un bel po' di mesi; questo l'avevamo risolto (a detta di mia figlia, almeno) con l'aiuto di una psicologa, che le aveva diagnosticato un lieve disturbo comportamentale. Dopo qualche mese di frequenza, mia figlia ha smesso di andare dicendo di esserne guarita. Io ero felice di ciò, e sembrò andare tutto liscio nella sua vita.
Da un po' di tempo a questa parte, sembra abbia avuto una ricaduta, ma non credo grave come ai livelli dell'anno scorso: ha subito una separazione con uno dei suoi amici più stretti e a scuola non si trova molto bene, trovandosi spesso a litigare con un insegnante.
Non so se si tratta di un accumulo di stress, ma ora quando torna a casa non fa che raccontare sempre le stesse cose che la fanno stare male (sia di scuola che non), come se fosse un pensiero ossessivo dalla mattina fino alla sera; parla sempre dell'amicizia importante finita qualche mese fa; è tornata a parlare del suo disturbo come se non ne fosse mai guarita, facendone cenni con fare ironico su se stessa, quasi come a prendersi in giro per avercelo. Quando non parla di queste cose con me, la trovo a piangere silenziosamente. Eppure a me sembra non dire tutto il malessere che potrebbe avere, parla sempre delle stesse cose sopracitate pur raccontando la stessa storia più di una volta ed è come se deridesse se stessa.
Cosa posso fare? Non so cosa stia succedendo, ho paura faccia gesti avventati. Mi sento impotente.