Buonasera, ho bisogno di una vostra opinione

Inviata da Mel · 31 mar 2023 Terapia di coppia

Buonasera, scusate per il disturbo. Ho una relazione con il mio ragazzo da 5 mesi, molto breve direte ma non è assolutamente cosi. Ci conosciamo da due anni, e ho paura di ferirlo, che le mie paranoie e disturbi alimentari (non diagnosticati) possano influire sulla nostra relazione e sul benessere della sua persona. Cio’ che vi chiedo è, so che probabilmente avrei bisogno di supporto psicologico ma un qualcosa nascosto, a me sconosciuto, mi frena. Forse, ho paura di guarire? O che un vostro collega mi dica che ho un disturbo? Non lo so, vorrei solo cercare di far qualcosa di positivo per chi mi sta accanto.

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Miglior risposta 4 APR 2023

Buongiorno Mel,
La ringrazio per aver messo da parte momentaneamente la sua difficoltà nel chiedere aiuto, scegliendo di condividere parte della sua storia. Non è il tempo che descrive una relazione, ma la qualità della stessa perché anche pochi mesi possono essere vissuti molto intensamente; sembra che lei tenga molto al suo fidanzato e alla sua relazione di coppia, tanto da preoccuparsi di non 'rovinarla' attraverso i suoi malesseri. La terapia individuale potrebbe aiutarla a capire cosa si nasconde dietro questa sua paura di essere giudicata ed etichettata attraverso una diagnosi: ci tengo a precisare che non è questo lo scopo della terapia, anzi il professionista si impegna ad accompagnarla a far luce su alcune dinamiche che la riguardano, mantenendo un atteggiamento di apertura e non giudicante, che possa permetterle di gestire al meglio i sintomi correlati alla diagnosi, ma senza mai identificarla con quest'ultima che serve esclusivamente ad orientare l'iter terapeutico. Si potrebbe optare anche per una terapia di coppia che permetta di comprendere il proprio e altrui punto di vista per giungere ad un compromesso che permetta alla relazione di continuare nel migliore dei modi, facendo capire anche al suo fidanzato il perché che si nasconde dietro alcune sue paure e ad entrambi la modalità adeguata per gestirle.
Mi rendo disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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1 AGO 2023

Buonasera Mel,
Ha centrato il punto; la paura di scoprire e di guarire. Probabilmente il sintomo l'aiuta a nascondere altro, probabilmente il motivo del disturbo alimentare.
Si prenda cura di stessa
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, con il fine di comprendere se stessa e la problematica che riporta
Cordiali saluti
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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4 APR 2023

Capisco che possa essere difficile fare il primo passo verso la terapia ma non vedo grandi alternative. Se hai scritto qua, in un portale per professionisti della salute mentale, vuol dire che già ti stai ponendo in una certa maniera rispetto all'idea.
Chiedere aiuto è coraggioso. Il rifiuto dell'arresa. Dallo psicologo possono andarci tutti: sia chi ha problemi di ordine esistenziale, sia chi ha problemi di ordine patologico. Se anche avessi qualcosa da diagnosticare, sarebbe comunque un punto di partenza per capire poi come poter migliorare la tua situazione e quella di chi ti sta intorno.
Rimango a disposizione anche online
Saluti.

Dott. Gianmarco Mellini Psicologo a Arezzo

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3 APR 2023

Salve Mel,
le domande che lei stessa/o si pone potrebbero essere parte, se lei lo vorrà, del suo eventuale percorso psicologico.
Le sue preoccupazioni troverebbero lo spazio e il tempo giusti per essere accolte.
Sembrerebbe, dalle sue parole che lei si prenda cura delle persone che le stanno accanto, ma per quanto riguarda se stessa, si chiede se sia il caso - o meno - di avere un supporto. Che sia arrivato il tempo di prendersi cura anche di sé?
Le suggerirei di valutare seriamente questa possibilità e di fare, intanto, un primo colloquio. Potrà scegliere e valutare successivamente come - e se - continuare.
Resto a disposizione. In circostanze che lo richiedono (come potrebbe essere la sua) è possibile concordare dei colloqui online.

P.s. 5 mesi non sono pochi!

Dr.ssa Maci
Psicologa
Specializzanda in Psicoterapia a Orientamento Psicoanalitico Freudiano Lacaniano

Dott.ssa Roberta Maci Psicologo a Siracusa

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3 APR 2023

Gentile Mel,
lei intende dire che ha una relazione con questo ragazzo da 5 mesi anzichè due anni per proteggerlo?
In tal caso, ciò è alquanto singolare mentre è più comprensibile che abbia timore e quindi faccia resistenza nel mettersi in discussione in un percorso di psicoterapia che sarebbe utile a lei prima ancora che al ragazzo e alla relazione intrapresa con lui.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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3 APR 2023

Buongiorno Mel,
per iniziare un percorso deve trovare "forza" nelle sue risorse come la ricerca di mantenere la sua relazione con il suo ragazzo.
La relazione terapeutica, come nelle relazioni in genere, mira a far comprendere al paziente come sta nella relazione
in modo da costruirne di più sane e soddisfacenti soprattutto se sullo sfondo ci sono problematiche
(come i suoi disturbi alimentari).
Per qualsiasi info mi contatti
Cordialmente
Dott. Giuseppe D'Amico
Palermo

Dott Giuseppe D'Amico Psicologo a Palermo

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3 APR 2023

Gentilissima Mel, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo le fatiche ed i dubbi che questo comporta. Credo che un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere le motivazioni sottostanti questi pensieri e disturbi.
Resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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2 APR 2023

Gentile Mel,
se ha queste paure, la prima cosa che affronterà con lo psicologo, al quale deciderà di rivolgersi, sarà proprio quella di superare ciò che la spaventa, addirittura questo può essere fatto già dal primo contatto che avrete, magari durante la telefonata per fissare l'appuntamento. Una volta che si sarà liberata da queste sue prime catene le sarà molto più semplice ricevere il supporto psicologico per prevenire eventuali problematiche all'interno della vostra coppia, ma anche per vivere un rapporto più sereno con se stessa.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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1 APR 2023

Buonasera Mel, non credo che nessuno professionista psicologo possa giudicare la relazione con il suo ragazzo. 5 mesi sono pochi o tanti per chi? Il nostro compito non è certo quello di mettere delle etichette, piuttosto aiutare il paziente a capire le proprie. Se crede di avere disturbi alimentari ne parli con il suo medico di medicina generale che sicuramente le saprà consigliare un percorso dedicato. Se ha bisogno di un percorso psicologico lo deve chiedere a se stessa perchè deve esserci la volontà di mettersi in discussione. Lei mette al centro dei temi importante, la sua domanda se ha paura di guarire è molto significativa. Il "sintomo" infatti è una strategia che viene utilizzata per avere un equilibrio. Porsi cosa possa cambiare qualora non ci fosse più è un'ottima domanda! In qualche modo il disturbo lei lo ha già messo in conto anche se non diagnosticato pertanto la paura potrebbe essere di una conferma. Se vuole approfondire questi temi resto a completa disposizione.

Dott.ssa Fausta Martino Psicologo a Forlì

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1 APR 2023

Ciao. Capisco che tu stia vivendo una situazione difficile e che ti preoccupi per il tuo ragazzo e per la vostra relazione. È importante che tu sappia che chiedere aiuto psicologico è un passo importante verso il benessere mentale e la salute emotiva. Inoltre, cercare aiuto psicologico non significa che ci sia qualcosa di sbagliato con te, ma dimostra invece la tua forza e la tua determinazione nel voler migliorare te stessa e la tua relazione. Ti consiglio di considerare seriamente l'idea di iniziare una terapia individuale, anche se ti senti nervosa o spaventata. Cerca un professionista che ti faccia sentire a tuo agio e con cui ti senti a tuo agio, e ricorda che la terapia può essere un processo graduale e che ci vuole tempo per vedere i risultati.

Se hai delle altre domande mi trovi online

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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1 APR 2023

Buongiorno Cara
A volte mettersi in discussione ci mette paura.
E difficile accettare che tutti problemi che abbiamo dipendono da come siamo stati educati.
E meglio sapere che fare como lo struzzo.
Che ci porta solo a peggiorare.
Ti consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta, tranquilla, nessuno ti farà del male.
La consapevolezza e la cosa che fa crescere.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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1 APR 2023

Cara Mel,
quello che lei descrive mi arriva come molto doloroso.. Quello che posso dirle è che nella stanza di terapia si può e anzi si deve parlare anche di questo, della paura di guarire, come la chiama lei e dell'esplorazione delle difese. Cercare di eliminare il dolore è di per sè fonte di sofferenza come pure cercare di evitarlo e di non vederlo. Il terapia, quello che si può fare è cambiare il nostro rapporto con il dolore, arrivare all'accettazione. Questo si, si può fare. Grazie della condivisione

In bocca al lupo

Dott. Marcello Manfredonia

Dr. Marcello Manfredonia Psicologo a Torino

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1 APR 2023

Buongiorno,
si rilegga. Secondo me la risposta se l'è già data da sola, ma in fondo ha chiesto aiuto qui: un portale di psicologi. Sa, stare nella sofferenza paradossalmente può avere i suoi vantaggi, come il non mettersi in gioco davvero, proteggendosi in qualche modo. Ma mettersi in gioco è la condizione necessaria per diventare protagonisti della propria esistenza.
Detto questo, al di là del disturbo che se presente occorre diagnosticarlo, ma il sintomo dice anche molto del suo funzionamento, di quello che la affatica in particolare, di quello che la sua esistenza le sta implorando di cambiare.
Vuole fare qualcosa di positivo per chi le sta accanto, e se facesse qualcosa anche di positivo per se stessa?
Io resto a disposizione, ci pensi.
Buona giornata

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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1 APR 2023

Cara Mel, grazie per esserti confidata con noi.
Posso immaginare il tuo timore di poter in qualche modo far del male ad una persona che ami, sia con i tuoi comportamenti che con una tuo possibile difficoltà psicologica.
Mi sento di rassicurare quella parte di te che potrebbe temere ricevere una diagnosi, il lavoro di una terapia o di un percorso di supporto psicologico non è tanto finalizzato al cercare un “colpevole” o a etichettare la persona con un disturbo, quanto piuttosto è quello di ripercorrere la storia dell’individuo per cercare di comprendere come il disagio che vive oggi è il risultato di sforzi e strategie di sopravvivenza, per adattarsi ai vari contesti di vita. La paura di guarire spesso è collegata al timore di perdere una parte di sè, quella “sintomatica”, che in realtà è diventata parte di noi, della nostra identità. Credo che un buon percorso terapeutico implichi l’accettazione di questa parte e la consapevolezza che questa ci ha protetto e aiutato al meglio nei momenti di difficoltà, e che sarà sempre parte di noi: tuttavia, ciò che cambia, è il modo che abbiamo di guardare a lei.
Credo che potresti approfittare di questo momento di introspezione, nato dal desiderio di migliorare per fare del bene a chi ti circonda, per farlo diventare un momento di riflessione sul tuo, di benessere, su ciò di cui senti di avere bisogno per affrontare le tue problematiche. Sono convinta che, per fare del bene agli altri, sia necessario prima di tutto fare del bene a sè stessi e curare le proprie ferite.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa.
Un caro abbraccio,
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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1 APR 2023

Gentile Mel
la sua titubanza è nor6di fronte alla scelta se affrontare o no un percorso psicologico.
Noi non siamo granitici al nostro interno, ma dentro di noi convivono varie parti.
Questi nostri aspetti sono contrastanti e così ci si trova a volte a dover decidere a quali dare retta.
È utile allearsi cona parte più coraggiosa che vorrebbe affrontare il nuovo anche se sconosciuto e per questo pauroso.
A volte ci di deve fidare delle nostre percezioni anche se sono quelle più flebili.
Si affidi a con fiducia ad un professionista e vedrà che le sue difficoltà verranno superate.
Un augurio
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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1 APR 2023

Mel cara,
nel leggerti sono rimasta colpita dalla profondità introspettiva con cui ha descritto ciò che stai vivendo. Chiaramente questa relazione, con un ragazzo che mi sembra di intuire, sia per te molto importante potrebbe essere la preziosa occasione per superare il timore di un confronto con uno specialista che, possa aiutarti ad esplorare, esprimere e affrontare le antiche difficoltà che stai vivendo. Vorrei rasserenarti nel dirti che, un buon terapeuta non ha come fine ultimo quello di fare diagnosi, etichettando le difficoltà emotiva e comportamentali della persona in soluzioni stigmatizzate.. piuttosto quello di facilitare un dialogo armonico con te stessa, valorizzando le tue risorse, la narrazione biografica e aiutandoti a trovare un nuovo orizzonte di senso.
Io resto quì, a te disponibile anche online, qualora volessi.
Un caro saluto.

Dott.ssa G. Clarissa

Dott.ssa Clarissa Guercioni Psicologo a San Benedetto del Tronto

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1 APR 2023

Buongiorno,
capisco La sua preoccupazione e le sue difficoltà per la paura di ferie la persona che ama o che la Sua difficoltà possa influenzare negativamente il suo rapporto con il Suo ragazzo, io però ritengo che il problema alimentare sia paragonabile ad una qualsiasi modalità che una persona ha utilizzato in un certo periodo della vita per un momento di difficoltà e ora non è più funzionale e per questo ci fa soffrire perché è difficoltoso cambiare questa modalità.
Per quanto riguarda il percorso capisco la difficoltà perché è difficile chiedere aiuto ma anche perché da un lato si chiede alla persona di mettersi in "gioco" facendo un percorso a volte in "salita" perché da un lato si vuole cambiare e dall'altro si vuole rimanere noi stessi, come se ci chiedessero di prendere una strada nuova che noi non conosciamo. Per quanto riguarda la diagnosi ci può aiutare ad avere un elenco di sintomi ma non ci dice quello che siamo ci può aiutare ad orientarci ma ognuno è diverso la persona non è quello che ha ma quello che è ognuno è diverso.
Le auguro una buona giornata

Dott. Massimiliano Beneventi Psicologo a Forlì

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