Buonasera, avrei bisogno di un vostro parere.

Inviata da stefania · 4 apr 2023 Terapia familiare

Buonasera, avrei bisogno di un vostro parere. Scrivo per mio fratello un ragazzo di 36 anni che non riesce a vivere una vita equilibrata. in età infantile ha avuto un'esperienza genitoriale destabilizzante, all'età di 9 anni scopre che quello che era il suo papà non lo è più e al suo posto arriva un'altro uomo con il quale cresce... nell'adolescenza da i primi segnali di ribellione, uso di droghe, lascia la scuola e fino ad oggi è sempre peggio. non ha mai condotto una vita equilibrata ma sempre inseguendo lo "sballo" per ultimo si aggiunge una relazione con una ragazza che ha una brutta influenza su di lui, vivono la classica relazione " tossica" continui litigi e separazioni ma poi tornano sempre insieme. E' un uomo di 36 anni ma celebralmente e emotivamente fermo a 10. irresponsabile e incapace di prendersi cura di se stesso. in famiglia non sappiamo più come aiutarlo anche perchè non vuole essere aiutato. E' evidente che ha bisogno di un aiuto psicologico per superare qualcosa che non ha mai risolto, mi domandavo che tipo di percorso sarebbe più utili se con uno psicoterapeuta o psichiatra, ma soprattutt noi familiari come possiamo aiutarlo? vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi spunto riusciate a darmi.

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Miglior risposta 5 APR 2023

Cara Stefania, grazie per esserti confidata con noi.
E' molto bello che tu stia cercando di comprendere il modo migliore per aiutare tuo fratello. Indubbiamente voi familiari potete sostenerlo e aiutarlo, tuttavia in una situazione come quella che ci descrivi, la richiesta di aiuto per poter incontrare un cambiamento e un effettiva soluzione, dovrebbe venire da tuo fratello stesso. Se la motivazione è bassa, purtroppo il margine per intervenire è molto basso. Probabilmente in questa fase ti consiglierei di stargli vicina il più possibile e cercare di introdurre lentamente l'idea che possa cominciare un percorso terapeutico. Se avete un buon rapporto potresti spiegare quanto tu sia preoccupata per lui e chiedergli direttamente se c'è qualcosa che tu possa fare per aiutarlo, offrendogli una spalla di supporto nel caso in cui volesse iniziare una terapia.
Dal quadro che ci descrivi non sembra una situazione da segnalare ad un collega psichiatra, ma le informazioni che abbiamo sono davvero poche. Ci fornisci dati circa la sua esperienza, ma sarebbe necessario valutare il suo tono dell'umore, se persiste ancora una condizione di dipendenza da droghe, se è presente isolamento e molte altre situazioni, per poter aver una idea della gravità della situazione.
Ti consiglio nel frattempo di cominciare a proporgli la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia, o se la prospettiva lo spaventa, potrebbe effettuare dei primi colloqui con uno psicologo: non possiamo escludere che non possa ricevere beneficio da un semplice intervento di supporto psicologico, perchè dopo tutto non ci descrivi una sintomatologia acuta e potrebbe essere sufficiente l'intervento di uno psicologo.
Tuttavia, purtroppo non possiamo costringere una persona che non vuole essere aiutata, a fare una richiesta di aiuto. E' importante comprendere fino a dove possiamo spingere l'altra persona e, di conseguenza, fino a dove poterci spingere con noi stessi, per evitare di ricevere alla fine una grandissima delusione e per concedervi di investire le energie in obiettivi realistici e raggiungibili. Posso solo immaginare quanto questo possa essere frustrante per te e la tua famiglia, e quante energie fisiche e psicologiche voi utilizziate per gestire questa situazione. Mi permetto di consigliarti degli incontri di consulenza con uno psicologo, per valutare insieme quale possa essere la strategia migliore per contenere i vissuti che tu e la tua famiglia state sostenendo.
Esiste anche la possibilità di intervenire indirettamente su un paziente non favorevole alla terapia: in questo caso si lavora con i familiari o con chi è disposto a venire in stanza di terapia, su quali sono le strategie migliori per aiutarlo e, soprattutto, per sostenere psicologicamente chi convive quotidianamente con il dolore che ci porti nel tuo racconto.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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11 APR 2023

Salve,

da quanto scrive, pare che il malessere di questo suo fratello sia un pochino anche il malessere di tutti gli altri in famiglia. Questo preoccuparsi per lui è un qualcosa che andrebbe meglio indagato. Solitamente, in situazioni di questo tipo, anche un percorso di tipo familiare potrebbe giovare a quello che dal sistema viene indicato come il paziente "designato", ma in realtà farebbe star bene tutti i membri della famiglia ad oggi particolarmente angosciati e preoccupati. Ne parli anche con gli altri della sua famiglia e con sua fratello, vedrà che con il tempo potrete trovar maggior equilibrio, e il disagio di cui è portatore suo fratello potrà riequilibrarsi come il resto dell'intero sistema.

Cordiali Saluti
Studio associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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6 APR 2023

Buongiorno Stefania,
La ringrazio per aver scelto di condividere parte della sua storia, nonostante la forte preoccupazione che traspare dal suo racconto. Purtroppo è difficile aiutate qualcuno che non ha intenzione di essere aiutato e questo genera sofferenza e frustrazione nelle persone che vedono fallire un tentativo dopo l'altro. Sembra che suo fratello abbia vissuto una situazione traumatica durante l'infanzia e che questo abbia lasciato numerosi strascichi nel suo percorso di crescita. L'utilizzo di sostanze stupefacenti spesso serve proprio per riuscire a sfuggire da un dolore che diventa incontrollabile, scegliendo di lasciarsi trasportare dagli effetti della sostanza per confinarsi in un mondo idilliaco in cui i pensieri negativi possono finalmente essere allontanati; il problema è che, come qualsiasi abitudine, é difficile da modificare con il passare del tempo. Condivido il suo pensiero: sicuramente un percorso terapeutico potrebbe aiutare suo fratello a capire meglio le sue emozioni, riuscendo ad affrontarle e superarle piuttosto che continuare a scappare nascondendosi dietro soluzioni alternative ma deleterie per il proprio stato psico-fisico. Potrebbe servirsi di una terapia individuale che abbia il fine di attivare le risorse necessarie a comprendere come gestire alcuni suoi comportamenti, provando ad illustrargli delle soluzioni funzionali per combattere le sue paure e contemporaneamente permettendo a se stessa di non sentirsi in colpa per scelte non sue. Magari i suoi progressi personali potrebbero spronare suo fratello ad iniziare un suo percorso personale che sicuramente sarebbe più efficace e adeguato rispetto ad una terapia indiretta. Per consigliarle il percorso terapeutico più adeguato sarebbe necessario avere più informazioni relativamente la sua storia personale, familiare e relazionale, ma sicuramente la scelta di iniziare un percorso sarebbe un primo passo.
Spero di esserle stata utile e mi rendo disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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5 APR 2023

Gentile Stefania,
capisco alla perfezione quanto le varie vicende della vita di suo fratello l'abbiano segnato e quanto le sue scelte e il suo stile di vita abbiano avuto un forte impatto non solo su di lui, ma anche su tutti voi familiari.
Tuttavia, però, data la resistenza di suo fratello nel richiedere un supporto, il mio suggerimento è quello di richiedere una consulenza psicologica indiretta.
Eventualmente può richiederla lei stessa. La consulenza psicologica indiretta serve in quelle situazioni in cui un amico, un figlio o un familiare necessitano di un aiuto per affrontare un problema, una difficoltà, un momento di crisi, ma chi sta intorno a lui si trova in difficoltà ad aiutarlo, perché non si sa bene come agire, cosa consigliargli o perché magari quella situazione fa stare male anche lui. In questo senso parliamo di “terapia indiretta”, perché il destinatario dell’intervento non è presente nella consulenza, ma beneficia lo stesso dell'aiuto del professionista attraverso un’altra persona.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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5 APR 2023

Buongiono
Mi spiace molto della situazione in cui vi trovate come familiari.
E per lui che probabilmente, e un borsellino.
Ed ha la dipendenza da sostanze.
Che purtroppo lo porteranno ad avere, problememi cognitivi.
Quindi problemi di memoria attenzione e concentrazione.
Pendo che dovrebbe effettuare.un percorso di psicoterapia per comprendere come mai ha bisogno dello sballo, e delle sostanze.
Purtroppo nessuno può essere obbligato a curarsi se non vuole.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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5 APR 2023

Buongiorno Stefania,

Immagino quanto sia complessa la situazione e che sensazione di impotenza ne derivi. In una condizione ideale sarebbe utile che suo fratello si facesse seguire da uno psicoterapeuta, il quale potrebbe valutare utile un consulto e un percorso parallelo con uno psichiatra. Ovviamente se suo fratello non è motivato diventa difficile far funzionare un percorso di questo tipo. Lo si potrebbe aiutare magari proponendo un incontro familiare e sottolineando che potrebbe essere utile a tutti voi, senza porre l'accento su di lui in quanto "membro malato" , perchè probabilmente fargli notare le sue difficoltà non lo ha invogliato ad affrontarle (per lo meno fino ad ora).
Le faccio un in bocca al lupo.

Un caro saluto,
Dott.ssa Viviana Ciavatta

Dott.ssa Viviana Ciavatta Psicologo a Monterotondo

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5 APR 2023

Mi dispiace molto sentire della situazione difficile che tuo fratello sta affrontando. Sembra che ci sia un forte legame tra le difficoltà che sta vivendo ora e l'esperienza destabilizzante che ha avuto nella sua infanzia. Sono d'accordo con te sul fatto che una terapia psicologica potrebbe essere molto utile per tuo fratello.
In termini di come tu e la tua famiglia potreste aiutarlo, penso che la cosa più importante sia di mostrargli il vostro sostegno e la vostra preoccupazione. Dovete far sapere a tuo fratello che avete fiducia in lui e che gli siete vicini, anche se lui sembra non voler essere aiutato. Potreste anche suggerirgli gentilmente di parlare con uno psicologo, e offrirvi di aiutarlo a trovare un professionista di cui si possa fidare.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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