Blocco esistenziale
Salve, sono E., sono una donna di quasi 40 anni e, pur avendo la consapevolezza di aver buttato via gli ultimi 10 anni della mia vita, mi sento impantanata, come paralizzata dalle circostanze e, non sapendo in che direzione scappare, rimango assolutamente dove sono.
E, da dove sono, faccio fatica a trovare la motivazione ad alzarmi la mattina e mi sembra solo di stare aspettando di diventare vecchia e morire.
Non ho mai avuto una grande autostima ma, tra alti e bassi, ho accettato quasi con affetto la mia tendenza a un’autocritica troppo forse severa, e tutto sommato credo che mi abbia più autato che ostacolato a dare il meglio di me stessa e a raggiungere dei piccoli traguardi.
Tutto però si è rotto alla fine dei miei studi postuniversitari.
Studiare era estremanete facile per me, così come seguire un percorso già tracciato ma una volta finiti non ho saputo trovare la mia strada subito e sono sprofondata gradualmente ma inesorabilmente verso non so bene io cosa. Attualmente ho un lavoro freelance che mi piace molto a tratti ma è precario, saltuario e senza prospettive e per questo provo molta vergogna, che a sua volta mi ha spinto a isolarmi dalle persone che mi volevano bene.
Non sono sposata, non ho figli (non ne ho mai voluti, credo) ma convivo da tanto un coetaneo anaffettivo, ipersensibile e ipersuscettibile a cui non posso davvero comunicare il mio disagio interiore perché lo bolla a tratti come un capriccio a tratti come un attacco nei suoi confronti. E questo mi fa sentire ancora più sola.
Penso che in teoria voglia il meglio per me, ma in pratica si senta minacciato da tutto quello che ho al di guori del nostro rapporto, dalle mie amicizie sia maschili che femminili, dai piccoli traguardi che raggiungo e dalle micro-decisioni che prendo da me. Chi conosce la mia situazione dice che dovrei lasciarlo, ma io non ce la faccio sia perchè non credo che sia davvero lui la causa dei miei problemi e tutto vada a posto per magia lasicnadolo, sia perché ci sono tanti aspetti di lui che mi piacciono ancora molto, e poi comunque mi sembra che dopo tanto tempo lui sia la mia famiglia.
Oltre al fatto che non saprei comunque dove andare, sia in senso metaforico che fisico, e sono terroizzata di perdere altro tempo a imboccare strade sbagliate.
E forse questo è anche il motivo per cui non ho ancora intrapreso una terapia per provare a salvarmi da me stessa.. mi sembra di non avere più il tempo di intraprendere un percorso, ho bisogno di fare qualcosa adesso, anche se razionalmente so benissimo che non è così facile.
Mi scuso per eventuali errori ma non me la sento di rileggere quanto ho scritto.
Ringrazio anticipatamente per eventuali consigli.