Blocco esame universitario

Inviata da Sara · 29 lug 2016 Orientamento scolastico

Salve. Sono Sara e ho 24 anni.
Sono iscritta alla facoltà di lettere e sono al primo anno fuori corso.
Mi ritrovo a dover gestire un blocco nei confronti dell'ultimo esame. Quando ho terminato tutti gli altri esami ero perfettamente in corso, e per colpa di un solo esame sto rischiando perfino il secondo anno fuori corso.
Obiettivamente è l'esame piu complicato, tanto che il rettore dell"università ha perfino invitato i professori a renderlo un po' piu semplice.
Rispetto alle mie compagne che hanno frequentato il classico, io mi ritrovo ad essere molto indietro con questo esame di latino e quindi sono partita abbastanza scoraggiata.
Il problema è che ci sono giorni che studio e altri in cui non combino nulla. Mi mette ansia solo l'idea di provarlo. Infatti non l'ho mai provato perché ritengo di non essere assolutamente all'altezza. Sento di aver bisogno di piu tempo.
È passato un anno ormai, continuo a pensare di aver bisogno ancora del tempo ma allo stesso tempo non mi impegno con costanza.

Le persone che mi circondano, la mia famiglia, il mio ragazzo, la famiglia del mio ragazzo, gli amici, mi fanno sentire peggio perché mi chiedono sempre quando farò questo esame ed io non so dare una risposta.
Mi sento pressata quando parlano dell'università. Mi sento non capita. Ma onestamente non capisco nemmeno me stessa perché non mi impegno come in passato. È come se improvvisamente mi mancassero gli stimoli e gli obiettivi.
Cosa mi consigliate di fare?

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Miglior risposta 31 LUG 2016

Gentile Sara,
quando lei dice che non ha mai provato a sostenere questo esame perchè ritiene di non essere all'altezza di poterlo superare e contemporaneamente non riesce a studiare per non rischiare una possibile bocciatura nell'affrontare l'esame, chiude un circolo vizioso tra ansia e bassa autostima che la inchioda nello stallo.
E' invece proprio necessario che lei si presenti all'esame e, in caso di insuccesso, sfrutti l'ostacolo che ha incontrato per concentrarsi su di esso e colmare le lacune emerse per riprovarci poi di nuovo anche se questa cosa dovesse accadere più volte.
E' anche evidente che lei ha bisogno di aiuto psicologico per poter correggere il basso livello di autostima.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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2 AGO 2016

Cara Sara,
credo proprio che il problema non sia la difficoltà di quest'ultimo esame rimasto ma una modalità che, a volte, alcune persone mettono in atto per la paura di riuscire...si, hai capito bene "paura di riuscire" perché devi sapere che questa cosa esiste e si chiama "handicapping", cioè un modo per crearsi un handicap.
Ti chiedo, al di fuori dell'università, tu porti a termine le cose che inizi? O hai la tendenza a bloccarti e a non finire o ad arrenderti proprio nella fase finale?
Così dovesse essere, allora tu fai questo handicapping.
Sarebbe molto interessante capire il perché e scoprire la motivazione sottostante a questo bisogno di sminuirsi e di mostrare lati deboli della propria persona...quasi sia gratificante essere perdente.
Però la tua richiesta di aiuto qui a noi, ci fa vedere che, in definitiva, tu vuoi cambiare e questo è quello che ti auguro..
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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1 AGO 2016

Buongiorno Sara,
l'ultimo esame rappresenta simbolicamente un punto di arrivo e un punto di partenza nella vita di una persona. Naturalmente questi elementi ne accrescono l'importanza e un po' di preoccupazione è senza dubbio comune. Nel suo caso però sembra che l'ansia la limiti molto e, da quello che racconta, pare esserci un disagio fuori e dentro di lei che probabilmente viene proiettato sul singolo evento rendendo il quadro più complesso. Le consiglio di rivolgersi ad un buon terapeuta che possa aiutarla a ritrovare serenità ed equilibrio aiutandola anche a comprendere le cause profonde che non le permettono di vivere al meglio questa fase della sua vita.
I miei migliori auguri.
Dr. Gabriele Giubbolini- Psicologo, Psicoterapeuta, EMDR Pratictioner
Poggibonsi (Si).

Dott. Gabriele Giubbolini Psicologo a Poggibonsi

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1 AGO 2016

Sara....chi nel suo intimo e' convinta di essere incapace ed inadeguata, basta un piccolo fallimento per innescare profonda tristezza e demotivazione, rabbia verso sestessa, senso di colpa,vergogna, paura al solo pensiero della facolta'........personalmente sono stata bocciata 3 volte all'esame di genetica, ed ero solo curiosa di scoprire quante altre volte sarebbero riusciti a bocciarmi prima di superarlo, e continuavo a studiare tranquillamente.
Questo perche' a casa mia nessuno criticavo o paceva passare l'dea di essere incapace, cosa che probabilmente a casa tua e'accaduto.
Se non riesci a studiare magari prche' sei in un periodo depressivo, non studiare, chi e' depressa non puo' studiare.
Ritengo tu debba fare 2 cose:
-passato questo periodo, riprendi a studiare per questo esame;
-vai da uno psicoterapeuta ad affrontare il tema dell'inadeguatezza ed incapacita', perche' questo problema, che ora e' saltato fuori per l'esame, altrimenti ti seguira' tutta la vita per qualsiasi altro motivo, dalle relazioni sentimentali alla crescita dei figli.
Coraggio, alla tua eta' e' facile uscirne

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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1 AGO 2016

Buongiorno Sara,
vorrei farla riflettere su due aspetti. Il primo è quest'ansia relativa all'esame.. il timore di fondo quale sarebbe? Il confrontarsi eventualmente con una bocciatura? Alcune volte, molti studenti, "provano" a dare esami magari presentandosi non totalmente preparati o indecisi, proprio per vedere in che cosa consiste, in che modo potrebbero superarlo o dove prepararsi meglio ,qualora la prima volta si riveli negativa. Con gli esami difficili è spesso questa la "prassi"! Mi viene allora ipotizzato se ci siano delle difficoltà a scontrarsi con il mancato superamento di un esame, e come è stata affrontata la carriera universitaria fin'ora.
Ma ancor più, mi sembra possa essere importante soffermarsi sul fatto che questo sia proprio l'ultimo esame.. dopo di che.. tesi, laurea.. e poi un nuovo mondo, quello dell'età adulta, del lavoro, della realizzazione professionale.. sente dei timori nell'affrontare questo passo? Ha pensato al "dopo- esame"? Come scrive nelle ultime righe.. che obiettivi ha per il futuro?
Se tale stato di stallo e insicurezza continua le consiglierei di rivolgersi ad un terapeuta della sua zona per approfondire meglio la situazione e ricevere dei riscontri più specifici e personalizzati.
A disposizione per ulteriori informazioni,
un caro saluto,
dott.ssa Chiara Francesconi
psicologa psicoterapeuta cognitiva

Anonimo-127163 Psicologo a Fano

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30 LUG 2016

Buonasera Sara, le chiedo: quali sono i contenuti immaginari di quando pensa di fare questo esame? Di quando è lì seduta a farlo? Di quando lo avrà superato e dovrà concentrarsi sulla tesi? Di quando dovrà fare l'esame di laurea e dovrà concentrarsi sul futuro? Di quali altre aspettative esterne/familiari dovrà rendere conto? Del senso di delusione che potrebbe causare in persone che si aspettano molto da lei? Di delusione e del senso di incapacità (eventuale) che ha di se stessa? Di...Credo che mi avrà percepito, con tutta questa serie di domande, un "tantino" pressante/invadente/costrittivo, etc. etc. Credo che, il come, forse, si sia sentita ora potrebbe essere molto simile a come si sente al solo pensiero di terminare questo esame. Quindi, credo che una sua sensibilità sia il giudizio esterno ed il timore che questo sia negativo, attuando tutte le strategie (emotive e cognitive) per evitare che lo diventi (ad es., non esponendosi nel terminare il percorso di laurea) e per cercare di preservare un'immagine di Sè positiva che pensa abbiano di lei (queste sono sempre ipotesi). Penso, infine, che abbia bisogno di un supporto psicologico per affrontare e capire meglio questa sua sensibilità all'esterno che, attualmente, è tutta declinata sull'impegno universitario ma che, probabilmente, potrebbe riguardare anche altri ambiti relazionali.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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30 LUG 2016

Buongiorno Sara come già esplicitato da altri colleghi credo che stia investendo su questo esame moltissimo in termini di ansia che la porta a evitare la situazione temuta pur di non affrontarla. Il fatto che le persone intorno glielo facciamo notare è legato al fatto che lei ne possa aver parlato o fatto trapelare preoccupazione e ora gli altri la mettono di fronte a una tensione che sta cercando di evitare. Non possiamo escludere altre problematiche " interne" che andrebbero indagate con uno specialista per individuare se ci sono altri blocchi emotivi sottostanti. Rimanere ferma non l aiuta. In bocca al lupo!

Dott.ssa Maria Pizzale Psicologo a Roma

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30 LUG 2016

Salve, se si fosse rivolta a me probabilmente la prima cosa che le avrei detto è di smettere di parlare del problema, con amici, con parenti, con colleghi, con tutti.
Ovviamente invece non è possibile dare alcun consiglio in una situazione in cui non c'è un dialogo poiché andrebbero fatte alcune domande e, in base alle risposte, andrebbe orientato il processo di cambiamento.
Buona giornata, Andrea Iengo.

Anonimo-153558 Psicologo a Portici

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29 LUG 2016

Cara Sara,
Di fatto non sedendosi mai a sostenere quell'esame non saprà mai in realtà se è pronta o meno. L'ansia i timori di cui si è caricata e l'importanza e il significato che ha attribuito a questo esame nella sua cariera universitaria è molto grande e più evita l'evento più quel senso di incapacità e di non essere all'altezza si rinforzera in un circolo vizioso senza via d'uscita. Riuscire a capire di quali significati soggettivi ha investito questo esame e soprattutto ridimensionarne la portata staccandola da giudizi di valore che si auto attribuisce inconsapevolmente l'aiuterà molto. A tal fine le consiglio di farsi sostenere quanto prima da uno specialista al fine di aumentare la sua autostima e ritrovare quel senso di autoefficacia, che pare ora essersi molto affievolito.

Rimango a disposizione

Un caro saluto

Dott.ssa Mara Di Paolo

Anonimo-161175 Psicologo a Trento

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