Salve dottore, mio figlio a dicembre farà 2 anni e ancora non mangia cibi solidi. Le spiego: quando ha fatto un anno mangiava di tutto ( parlo di cibo solido) poi ci sono stati degli episodi di soffocamento ed ha avuto un blocco. Da maggio si è bloccato non vuole più assaggiare nulla. A settembre l’ho scritto al nido e sembra preso di nuovo di curiosità dal cibo ma appena ha un pezzettino anche piccolissimo lo sputa non mastica e non ingoia. Come mi devo comportare.? Ne ho parlato con il pediatra e mi ha detto di dargli tempo perché il bambino e’ traumatizzato.....ma sono lo stesso preoccupata. Grazie mille
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9 NOV 2017
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Buongiorno Gabriella,
comprendo la sua peoccupazione ma ricordiamoci che suo figlio ha vissuto un trauma legato al deglutire in un momento dello sviluppo in cui non si ha ancora coscienza e comprensione di quanto è successo. Può proporre al bambino entrambe le portate, liquido e solido, lasciando a lui la scelta, senza imporre solo il cibo solido che potrebbe essere vissuto come un attacco diretto al suo esistere. Se la situazione non dovesse risolversi in beve tempo può contattare uno psicologo infantile che tramite il gioco può aiutarlo a superare il trauma vissuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Ambra Caselli (Brescia)
14 NOV 2017
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Quando succedono episodi di soffocamento, i genitori, per primi, si allertano preoccupati su ogni boccone che il bambino inserisce in bocca. Gli stessi genitori esprimono, in un linguaggio fatto di gesti ed espressioni rassicuranti, che i cibi liquidi sono da preferire; invece, quando il bambino porta alla bocca piccoli pezzetti di cibo, alterano involontariamente, ma in un linguaggio non verbale comprensibile al bambino, che si è in una zona di pericolo. Il bambino percepisce il pericolo trasmesso dai genitori e non mangia.
In questo caso, è necessario che i genitori lavorino sulla loro ansia, altrimenti sarà difficile che la difficoltà del bambino si superi in breve tempo.
13 NOV 2017
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Buonasera Gabriella,
gli episodi di soffocamento hanno assunto carattere traumatico e hanno portato il bambino al rifiuto del cibo. Non lo forzi, ma proponga contemporaneamente entrambi i tipi di cibo, accordandosi con le maestre che lo stesso sia fatto all'asilo .La libertà di scelta e la presenza degli altri bambini come possibili modelli, potrebbero portare allo sblocco emotivo.
Se il disagio persiste, può valutare la possibilità di un consulto con uno psicologo dell'età evolutiva.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga
10 NOV 2017
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Cara Gabriella, mi è capitato di osservare molte situazione simili a diverse età. È molto comune che il trauma si manifesti con questo blocco. Bisogna considerare tanti elementi tra qui il tempo e le dinamiche del rifiuto e poi gestire bene l'elaborazione interna dell'evento.
Se ha bisogno do ulteriori chiarimenti resto a disposizione
Saluti
Virginia Valentino
10 NOV 2017
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Carissima, potrebbe essere il trauma del soffocamento, ad aver causato tale comportamento nel bambino. Se coai fosse basterà con calma aspettare che il bimbo lo superi, ma per aiutarlo a superare tale problematica le consiglierei un percorso di tipo cognitivo-comportamentale che aiuti lui a capire cosa realmente gli fa paura e lo aiuti isegnandogli comportamenti e giochi opportuni al superamrnto delle sue paure e aiuti lei a comportarsi a casa di conseguenza e riesca magari a dare una mano alle insegnanti all'asilo.
Io personalmente le consiglierei di iniziare da quei cibi che appaiono solidi, ma che poi si sciolgono facilmente, ad esempio io formagino o palline di patata molto soffici, ecc. Poi cominci col cercare di capire se il bimbo ha paura a masticare o se ha dei problemi in tal senso.
Resto a disposizione se lo volesse, anche on line.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca
10 NOV 2017
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Gentile Gabriella,
Il bimbo come lei descrive accuratamente ha avuto esperienze negative con il cibo solido, le emozioni delle esperienza traumatica sono ancora vive e intense.
Per tale motivo lui rifiuta il cibo o comunque si approccia con difficoltà.
Cerchi di far diventare il momento del pasto un momento ludico, leggero con possibilità di scelta tra qualche tipo di piatto. Se possibile cerchi di coinvolgerlo nella manipolazione e preparazione degli alimenti. All'interno di un clima poco ansiogeno il bimbo dovrebbe gradualmente riprendere ad alimentarsi in modo corretto.
In caso contrario potrebbe richiedere una consulenza psicologica al fine di elaborare e superare tale difficoltà.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa
9 NOV 2017
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Cara mamma,
credo che, come le ha suggerito il pediatra e come anche lei ha intuito, il suo bambino sia stato traumatizzato da questi episodi di soffocamento, specie se si sono ripetuti. Credo, però, che il bambino sia rimasto molto colpito anche dalle reazioni di grande concitazione e angoscia che normalmente si scatenano durante questi episodi nella madre o in chi gli stava vicino e quindi che, oltre alle proprie sensazioni corporee di soffocamento, il bambino abbia associato anche queste angosce all'esperienza del cibo solido. I bambini si rispecchiano negli adulti di riferimento, in particolare nella madre, e danno significato alle esperienze osservando le reazioni emotive di chi sta loro accanto; il suo bambino da segno di una ripresa della curiosità riguardo al cibo, il mio consiglio è di essere più tranquilla e fiduciosa possibile e di aiutarlo a fare delle esperienze piacevoli e gioiose legate al cibo, magari inventando con lui dei giochi.
Un saluto e un augurio.
Dottoressa Laura Garau
Specialista età evolutiva a Livorno e Cecina
9 NOV 2017
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Buongiorno.
Da ciò che descrive il bambino si rifiuta di mangiare cibi solidi proprio per aver fatto esperienza di "quasi soffocamento". È quindi "normale" che si rifiuti, in quanto è stato per lui un trauma.
Se la situazione non si risolve Le consiglio un intevento psicologico al fine di far elaborare al bambino, attraverso il gioco, il trauma che ha subito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Citarei