Bimbo agressivo asilo 5 anni

Inviata da Nady · 22 nov 2024 Psicologia infantile

Buongiorno
Mio figlio ha 5 anni e quest anno All asilo è passato dalla classe più dei più piccoli a quelli più grandi. Da giorni presenta atti di aggressività solo nel contesto scolastico. Io e il papà del piccolo siamo separati. Non sappiamo più cosa fare. Presenta paura del buio con risvegli ricorrenti e enuresi notturna che va e viene

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Miglior risposta 23 NOV 2024

Buon pomeriggio Nady, prima di tutto grazie per la condivisione di un periodo così stressante per voi e per il vostro bambino.
Il cambio di classe, che credo possa implicare anche cambio compagni e/o maestre, potrebbe rappresentare per il bambino un passaggio e un cambiamento stressante. Gli agiti violenti, i risvegli ricorrenti e l'enuresi notturna potrebbero essere "voce" di un malessere o di uno stress che il bambino, essendo piccino, esprime attraverso il corpo.
A questo proposito, la comunicazione con il bambino, com'è? Riuscite a capire se il nuovo ambiente sia per lui piacevole o, al contrario, spiacevole? Potete farvi supportare anche dall'uso di strumenti più creativi come il disegno, le fiabe o i giochi.
Nonostante la separazione, sarebbe importante sostenere il bambino, in questo momento così delicato, da un unico fronte comune e compatto per lui. Eventualmente, non esiti a chiedere un aiuto professionale specifico.
Un caro saluto,
dottoressa Francomano Ilaria

Dott.ssa Ilaria Francomano Psicologo a Verona

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25 NOV 2024

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutare a gestire la situazione:

Capire le Cause
Transizione Scolastica: Passare a una nuova classe con bambini più grandi può essere stressante. Potrebbe sentirsi sopraffatto o meno sicuro di sé.

Separazione dei Genitori: La separazione può causare ansia e insicurezza nei bambini, che possono manifestarsi attraverso comportamenti aggressivi e paura del buio.

Supporto Emotivo
Dialogo Aperto: Parla con tuo figlio e cerca di capire cosa lo preoccupa. Chiedigli come si sente riguardo alla nuova classe e alla situazione a casa.

Routine di Sicurezza: Crea una routine serale rassicurante per aiutarlo a sentirsi più sicuro prima di dormire. Letture di storie, luci soffuse o una musica rilassante possono aiutare.

Collaborazione con la Scuola
Insegnanti e Consulenti: Parla con gli insegnanti e i consulenti scolastici per capire meglio cosa succede in classe e trovare strategie per aiutare tuo figlio ad adattarsi.

Piano Personalizzato: Chiedi se è possibile creare un piano personalizzato per aiutare tuo figlio a gestire meglio la transizione e ridurre l'aggressività.

Supporto Professionale
Consulenza Psicologica: Considera di portare tuo figlio da uno psicologo infantile. Un professionista può aiutare a identificare le cause profonde dell'aggressività e lavorare con lui per sviluppare strategie di coping.

Collaborazione tra Genitori
Comunicazione Aperta: Anche se tu e il papà siete separati, cercate di mantenere una comunicazione aperta e collaborativa per il bene di vostro figlio. Concordate un approccio comune per affrontare i problemi.

Stabilità e Coerenza: Cerca di mantenere coerenza nelle regole e nelle routine tra le due case per ridurre la confusione e l'ansia del bambino.

Attività Fisica e Gioco
Attività Fisica: Incoraggia tuo figlio a fare attività fisica per canalizzare l'energia e ridurre lo stress.

Gioco Espressivo: Il gioco può essere un modo per i bambini di esprimere e processare emozioni difficili.

Ricorda che ogni bambino è unico e potrebbe richiedere un po' di tempo per adattarsi ai cambiamenti.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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24 NOV 2024

Gentilissima Nady, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e spesso durante la crescita dei nostri bambini si riscontrano periodi del genere, chiamati talvolta regressivi, dove ritornano comportamenti e paure più tipiche delle età precedenti. Quello che potrebbe aiutarvi, è intraprendere dei colloqui di terapia genitoriale, in modo da esplorare e comprendere le motivazioni che possono aver portato a queste manifestazioni, valutando eventualmente anche un percorso per il piccolo.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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23 NOV 2024

Cara mamma,
La situazione che descrive richiede grande attenzione, perché il comportamento del suo bambino potrebbe essere il riflesso di un periodo di stress o di difficoltà emotiva legata ai recenti cambiamenti.
Il passaggio in una nuova classe, combinato con la separazione, potrebbe aver generato in lui insicurezza o frustrazione, manifestandosi attraverso l’aggressività.
La paura del buio, i risvegli notturni e l’enuresi indicano un bisogno di rassicurazione e stabilità.
Creare una routine , condividere momenti sereni e lavorare sull'educazione coerente tra i genitori possono aiutare il piccolo a sentirsi più sicuro.
Confrontarsi con le maestre è un passo importante per comprendere meglio il contesto e individuare strategie utili.
Il fatto che lei e il papà stiate cercando soluzioni dimostra quanto abbiate a cuore il suo benessere, questo amore e questa attenzione sono già un passo fondamentale per aiutarlo a ritrovare serenità.
Resto a disposizione per eventuali domande o chiarimenti
Cordiali Saluti Dott.ssa Jessica Bombino

Jessica Bombino Psicologo a Bra

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23 NOV 2024

Buonasera probabilmente il bambino risente del trauma della separazione.
Il bambino esprime in questo modo la sua sofferenza.
E ' opportuno che voi genitori, fate dei colloqui sulla genitorialità.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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23 NOV 2024

Buongiorno gentile Nady, leggendo la sua condivisione ipotizzo che suo figlio stia provando a comunicarvi un forte disagio. Sarebbe importante indagare provando a contenere questo disagio e a sostenerlo in questo momento delicato. Il linguaggio che i bambini offrono è spesso molto criptico e simbolico anche per i propri genitori ed è importante non farsi spaventare e avvicinarsi gradualmente al suo mondo per proporre un adeguamento. Sarebbe importante farsi aiutare da un professionista che ne faciliterebbe il passaggio.
Cordialmente Dr. Claudio Pieroni

Dr. Claudio Pieroni Psicologo a Lequile

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23 NOV 2024

Buongiorno gentile Nady, comprendo quanto possa essere difficile affrontare una situazione simile, soprattutto quando si tratta di un bambino così piccolo. Gli episodi di aggressività a scuola, uniti alla paura del buio, ai risvegli notturni e all'enuresi, sembrano indicare che suo figlio stia vivendo un momento di disagio o di stress. Questi comportamenti possono essere il modo in cui un bambino manifesta emozioni o difficoltà che non riesce ancora a esprimere verbalmente.

Il passaggio alla classe dei più grandi potrebbe aver rappresentato un cambiamento significativo per lui, sia in termini di aspettative che di dinamiche sociali. Inoltre, la separazione tra lei e il papà potrebbe aver avuto un impatto, anche se magari è avvenuta tempo fa. I bambini spesso reagiscono ai cambiamenti ambientali o emotivi in modi che non sono immediatamente evidenti.

Le suggerisco alcune riflessioni e suggerimenti che potrebbero aiutarla:

1) Parli con gli insegnanti per comprendere meglio in quali situazioni si verificano gli episodi di aggressività. Sono verso i compagni? Oppure nei confronti degli adulti? Capire i contesti specifici può aiutare a individuare eventuali fattori scatenanti. È importante che scuola e famiglia collaborino per trovare strategie condivise.
2) A casa, cerchi di mantenere una routine prevedibile e rassicurante, soprattutto prima di andare a dormire. Leggere insieme un libro, parlare della giornata in modo positivo o ascoltare la sua musica preferita possono aiutarlo a rilassarsi.
3) Provi a parlare con lui in momenti tranquilli, senza insistere troppo. Può chiederli, per esempio: "Cosa ti piace fare di più a scuola?" oppure "C'è qualcosa che ti fa arrabbiare o ti rende triste a scuola?". Anche disegnare insieme o giocare può offrirgli un modo per esprimere ciò che sente.
4) Può essere utile una luce notturna tenue nella stanza e l'assicurazione della sua presenza nei momenti di paura. In questi casi, mostri calma e cerchi di trasmettergli sicurezza senza minimizzare il suo disagio.
5) Consideri l'opportunità di rivolgersi a uno psicologo infantile o a un pedagogista. Un professionista potrebbe aiutarvi a capire meglio cosa sta vivendo suo figlio e a trovare strategie personalizzate per affrontare la situazione. Potrebbe anche fornire supporto a lei e al papà per gestire insieme questa fase.
6) Anche se siete separati, cercate di mantenere una linea comune nella gestione del bambino. Una comunicazione coerente tra lei e il papà può essere fondamentale per offrire a suo figlio un senso di stabilità.

I comportamenti di suo figlio sono il segnale di un bisogno di attenzione o supporto, e intervenire con comprensione e pazienza può fare una grande differenza. Non esiti a cercare aiuto, perché anche piccoli interventi mirati possono aiutare a risolvere queste difficoltà.

Le auguro di trovare presto serenità e soluzioni che possano aiutare il suo bambino a vivere questa fase in modo più sereno.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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23 NOV 2024

Gentile Nady,
quello che descrive restituisce con forza il disagio che suo figlio sta vivendo. I comportamenti che manifesta – l’aggressività, la paura del buio, l’enuresi – sembrano modi in cui il bambino sta cercando di comunicare qualcosa che non riesce a esprimere con le parole. Il linguaggio del corpo e delle azioni diventa la via privilegiata attraverso cui raccontare una difficoltà che, per la sua complessità, resta ancora inesprimibile a livello verbale.
Non possiamo sapere con certezza quale sia l’origine specifica di questo disagio, se il passaggio in una classe più grande o la separazione tra lei e il papà o tanti cambiamenti insieme che non hanno avuto ancora modo di essere processati. Quello che è chiaro è che suo figlio sta affrontando un momento emotivamente impegnativo, in cui il suo mondo interno si riflette in comportamenti che cercano una risposta, un riconoscimento.
In questa fase, potrebbe essere utile offrire uno spazio in cui il bambino possa esplorare, secondo il suo linguaggio, quello che sente. Un ambiente ludico e creativo – che potrebbe includere il gioco simbolico, il disegno, o altre attività espressive – può diventare il luogo dove si sente libero di raccontare, non con le parole degli adulti, ma con i suoi mezzi, la qualità e il peso del suo vissuto. È qui che possiamo iniziare a intravedere il senso di questa difficoltà, accogliendo ciò che emerge senza la pretesa di spiegare o interpretare tutto subito.
La routine può inoltre rappresentare un ancoraggio importante. In momenti di grande instabilità, un ritmo prevedibile nella giornata offre al bambino un senso di sicurezza, aiutandolo a costruire dei punti fermi. Anche piccoli rituali serali, come la lettura di una storia o un momento tranquillo insieme, possono aiutarlo a sentire una continuità rassicurante, soprattutto nel momento della notte, che spesso amplifica paure e insicurezze.
Per quanto riguarda il contesto scolastico, confrontarsi con gli insegnanti potrebbe offrire ulteriori spunti per comprendere le dinamiche relazionali e ambientali che il bambino sta affrontando. Ci sono situazioni specifiche in cui il disagio sembra intensificarsi? Quali relazioni o momenti lo mettono particolarmente in difficoltà? Questo dialogo può essere utile anche per lavorare insieme a strategie che gli consentano di sentirsi più a suo agio.
Infine, se il disagio persiste o aumenta, potrebbe essere utile considerare il supporto di uno psicologo infantile. Un professionista potrebbe offrirgli uno spazio dedicato in cui poter esplorare ed elaborare ciò che sta vivendo, aiutandolo a trovare un modo più armonioso di esprimere i suoi vissuti.
In tutto questo, il suo atteggiamento attento e premuroso è una risorsa fondamentale. Sostenere un bambino in questi momenti significa offrirgli non solo comprensione, ma anche la possibilità di sentirsi visto e accolto per quello che sta vivendo, anche quando è difficile da decifrare.

Saluti,
Antonella D'Orlando

Dott.ssa Antonella D'Orlando Psicologo a Napoli

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23 NOV 2024

Buongiorno,
sia le difficoltà nel sonno che l'enuresi potrebbero essere collegate all'espressione di un disagio, è bene non sottovalutare la situazione nè sgridarlo; il bambino potrebbe cercare conforto.
Un ulteriore fattore da comprendere è il comportamento aggressivo, con alcuni bambini potrebbe essere utile parlarci.
Rispetto a dei comportamenti del genere, le motivazioni sottostanti potrebbero essere variabili.
All'asilo come si trova?
Potrebbe essere una fase da dover approfondire con dei professionisti dell'età evolutiva.

Cordialmente,
Dott.ssa Angelica Venanzetti

Dott.ssa Angelica Venanzetti Psicologo a Roma

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23 NOV 2024

Buongiorno Nady,
Il vostro bambino sta probabilmente esprimendo un disagio che consiglio di indagare con un professionista dell'età evolutiva. Tenete presente che la paura del buio è molto comune nei bambini di questa età e la gestione dell’impulsività è ancora difficile. Ciò che mi sento di dirvi è di guardare a queste espressioni come richieste di aiuto, quindi evitare di sgridarlo se capita che bagni il letto, stargli vicino per aiutarlo a gestire la paura senza sminuirla e nel caso di comportamenti aggressivi indagare col bambino le motivazioni del gesto in modo da poter cercare con lui una modalità alternativa di comunicare.

Se volete approfondire sono disponibile anche online.

Dott.ssa Anna Difino Psicologo a Bussolengo

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23 NOV 2024

Buongiorno Nady, l'aggressività è un modo di comunicare per i bambini per cui quello che c'è da fare è comprendere cosa vi sta dicendo il bimbo. La presenza di Enuresi e le difficoltà nel sonno possono essere altrettanti segnali di malessere. Provi a parlare con le maestre e il padre se siete in buoni rapporti, ed eventualmente chieda una consulenza per lei per capire come comportarsi per aiutare il bimbo. Se ha bisogno io sono a disposizione anche online.
Saluti
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini

Dott.ssa Serena Costa Psicologo a Giovo

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