BIMBA DI 5 anni

Inviata da Pia97 · 3 feb 2023 Psicologia infantile

Buonasera, mia figlia da una settimana circa a questa parte la sera inizia a piangere dicendo che la mattina a scuola non vuole andare, che le manco, e che ha paura che non vada a prenderla ( mai successo un episodio del genere) …la mattina seguente, ci va tranquilla anche se con un po di magone. Quando la lascio sembra tranquilla ma le maestre mi dicono che ad una certa in classe mi pensa e piange. Io sto cercando di rassicurarla in tutti i modi , mai sgridata , cerco sempre di starle vicino a più non posso specialmente in questo periodo e di accogliere i suoi pianti.
C’è da dire che circa qualche giorno prima delle vacanze Natalizie si è ammalata ed è tornata direttamente dopo. Prima di quel periodo non ha mai pianto, anzi, sempre andata con molta voglia , addirittura quando qualche bambino piangeva lei lo rassicurava ricoprendo un po’ il ruolo di “mammina” . Mi sono confrontata con le maestre chiedendo se fosse successo qualche episodio spiacevole con loro o con qualche amichetto ma mi hanno rassicurata dicendomi di no. Abbiamo provato sia io che mio marito a parlare con la bambina , chiedendo se ci fosse qualcosa che la turbasse sempre riferito alla scuola o ad altro ma lei dice no , che le maestre e gli amichetti sono tutti bravi. Scrivo qui perché questa cosa mi crea molta preoccupazione e sarei davvero grata di avere un parere da voi.

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Miglior risposta 4 FEB 2023

Buongiorno Pia,
immagino la sua preoccupazione. Potrebbe essere un po' di ansia da separazione; tuttavia sarebbe interessante approfondire con sua figlia per cercare di capire se qualcosa in particolare possa aver scatenato questo tipo di comportamenti.
Rimango a disposizione per un colloquio, anche online.

Cordialmente
Dott.ssa Beatrice Mastrilli

Beatrice Mastrilli Psicologo a Torino

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6 FEB 2023

Gentile Pia,
molto probabilmente la assenza da scuola nel periodo natalizio e pre-natalizio (per malattia) ha interrotto nella bambina la continuità di quella abitudine alla scuola che si stava consolidando ed ha fatto riemergere una quota di ansia di separazione.
Continui a rassicurare la piccola e abbia fiducia che questa fase destabilizzante che si è verificata verrà gradualmente superata.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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6 FEB 2023

Gent.le Pia,
Grazie per la condivisione.
Capisco che come genitori possiate sentirvi impotenti in questo momento e come il disagio della piccola diventi anche il vostro.
In età evolutiva spesso un cambio routinario puo' portare a scompensare l'equilibrio emotivo e comportamentale. Per cui potrebbe essere proprio quella lunga vacanza-malattia , durante la quale, se ho ben capito, vi e'stata una inusuale e stretta quotidianità, a far si' che la piccola assuma comportamenti non abituali per temperamento ed età. Normalmente sono fasi transitorie, tuttavia in qualche caso alcuni bambini possono incontrare difficoltà nel riadattarsi ad una situazione che non riconoscono.
Osservarne l'evoluzione, nel modo in cui state facendo come genitori, ovvero: ascoltare ed accogliere i bisogni emotivi della piccola, usare il dialogo e coinvolgere la scuola, sono le modalità
piu' utili ad esprimere quel responsabile affetto, di cui la bimba ha bisogno.
Qualora, invece, il comportamentale disadattivo persista, un colloquio con un professionista potrebbe essere un valido aiuto a voi ed alla bimba.
Un abbraccio
Dr.ssa Ornella Peloso Psicologa - Pedavena (Bl)

Dott.ssa Ornella Peloso Psicologo a Pedavena

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6 FEB 2023

Carissima,

i bambini così piccoli attraversano un periodo difficile perchè la prima socializzazione rappresenta per loro un piccolo trauma.
Innanzitutto è bene non preoccuparsi come mamme e come papà, ma semplicemente provare a consolarla anche se l'esito sembra incerto. Il periodo che attraversa sua figlia è anche difficile perchè la bambina "lascia a casa" la questione della preferita del papà. Ovvero, se io sono alla scuola materna e tu mamma sei a casa con papà mica mi abbandonerai privilegiando la compagnia del papà?
Questo è il cosiddetto Complesso Edipico che deve svolgersi in una atmosfera la più possibile rilassata.
Ci siamo passati tutti alla loro età, e siamo sopravvissuti!
Mi faccia gentilmente sapere come vanno le cose.
Colgo l'occasione per augurarle un buon 2023.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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6 FEB 2023

Cara signora immagino quanto si senta in apprensione per questa situazione. In linea generale i bambini funzionano sempre così, si muovono sulla spinta dell'evoluzione, ma a volte hanno bisogno di fermarsi ed avere dei piccoli momenti di "regressione", non intesi in senso patologico, ma come dei momenti in cui tornare piccoli, necessari a riprendere il loro cammino. In quei momenti é importante trovare dei genitori accoglienti e disponibili all'ascolto come sembra che lei e suo marito siate. Crescere é difficile, a volte può spaventare... soprattutto dopo periodi di pausa in cui si passa tanto tempo insieme, accettare nuovamente il distacco può essere difficile e doloroso.
In generale comunque, i bambini possono fare fatica a parlare in prima persona delle loro emozioni, perciò le consiglierei di aiutare sua figlia a esprimere quello che sente attraverso ad esempio la costruzione di storie o fiabe, con personaggi della stessa età o caratteristiche simili, ma che non la riguardino in prima persona.
Se ha necessità di approfondire può sempre rivolgersi ad un professionista e intraprendere un percorso di sostegno alla genitorialità assieme a suo marito e la bambina, per lavorare approfonditamente sulla comunicazione.
Saluti

Dott.ssa Giulia Meneghetti Psicologo a Roma

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6 FEB 2023

Buongiorno signora, il fatto che le maestre abbiano segnalato che durante il giorno la bimba sia prevalentemente serena, a parere mio, è da considerarsi come elemento positivo.
Accolga la tristezza e nostalgia della bambina quando lei la manifesta, senza farsi spaventare. Normalizzi dicendo che può capitare a tutti e che questo è positivo perché indica quanto la bimba vuole bene alla sua mamma. Le dica che lei la pensa sempre anche se siete lontane. Se non è sufficiente, consulti uno psicologo dell'infanzia che senz'altro le può essere d'aiuto in questa fase.
Cordiali saluti
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini

Dott.ssa Serena Costa Psicologo a Giovo

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4 FEB 2023

Gentile Pia,
comprendo la sua preoccupazione da mamma. C'è da dire che durante lo sviluppo anche le paure sono costanti prove che il bambino deve superare in relazione alla crescita, allo sviluppo di nuove competenze fisiche e mentali e alle difficoltà relazionali, sociali e familiari. Quindi superare quotidianamente piccole paure aiuta i bambini a crescere, diventare più sicuri e sentirsi più forti. Le paure dei bambini dunque, fanno parte della crescita e non sono nulla di patologico, ma se cominciano ad invalidare troppo la serenità del bambino, i genitori possono intervenire per aiutarlo a superare la difficoltà.
Nel caso dei bambini che presentano queste difficoltà questo viene attuato attraverso la “Terapia indiretta” e nella maggior parte dei casi l’intervento, con un approccio con Terapia Breve, dura anche poche sedute. L’intervento indiretto elegge i genitori come primi e principali artefici e protagonisti del cambiamento. Si lavora con loro senza portare il figlio in terapia e senza andare alla ricerca del “colpevole”. L’obiettivo è quello di renderli dei punti di riferimento affidabili in quanto autorevoli per il bambino. Lo specialista li guida a diventare i terapeuti dei propri figli, prescrive loro modalità e strategie costruite ad hoc che condurranno i figli al superamento del disagio e al riequilibrio dell’intero sistema familiare.
Spero do esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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4 FEB 2023

Cara mamma buongiorno, la sua preoccupazione è più che comprensibile.
Vi siete mossi benissimo andando a parlare con le maestre e cercando di chiedere alla bambina se ci fossero dei problemi a scuola.
L'episodio che racconta della malattia della bimba potrebbe essere significativo, in qualche modo potrebbe essersi sviluppato in quei giorni un forte legame con lei che l'ha accudita e, di conseguenza, adesso è possibile che la bimba sperimenti un po' di ansia da separazione.
Se comunque la bambina sembra serena durante la giornata e se non riporta episodi spiacevoli a scuola, starei abbastanza tranquilla. Un consiglio potrebbe essere di esplorare anche altre sfere di vita della bambina, magari ha parlato con un amichetto di attività pomeridiane o di gioco, e si è spaventata per qualche motivo. Oppure un cartone, una cosa letta ecc.
Ad ogni modo una settimana è un lasso di tempo davvero breve, un comportamento per essere definito problematico deve perdurare per più tempo e - soprattutto - incidere negativamente sulla vita della bambina, impedendole di "funzionare" correttamente nella vita quotidiana: ad esempio, rifiutando la scuola o isolandosi da voi o dagli amichetti.
Spero di esserle stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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