Mia figlia di 3 anni da circa 2 mesi ha iniziato a strapparsi i capelli. All'inizio non abbiamo dato troppo peso alla cosa, ma ora si sono create delle zone in cui i capelli sono molto diradati, tanto da farci pensare di tagliarli corti in modo che non possa più strapparli. Mia figlia ha iniziato a settembre a frequentare la scuola materna e inoltre ad aprile è arrivato un fratellino. Io ho ricominciato il lavoro a settembre e lei quando torna dall'asilo è spesso dai nonni, con cui sta molto volentieri. Sicuramente per lei questi sono stati mesi pesanti, soprattutto per l'arrivo del fratellini... Siamo molto preoccupati per questa cosa e molto spesso non sappiamo neanche come comportarci, se sia meglio sgridarla oppure fare finta di nulla. Ultimamente lei ha anche iniziato a nascondere i capelli strappati. Di solito li strappa quando è da sola nel letto la sera o la mattina, quasi mai durante la giornata.
Ringrazio per l'attenzione.
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29 NOV 2015
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Gentile Daniela,
in base a ciò che lei descrive nella sua lettera , emerge una situazione di stress e di frustrazione vissuta dalla bambina il cui disagio si trasforma in un agito. La tricotillomania ( la tendenza a strapparsi i capelli in modo insistente e continuo) potrebbe anche riflettere una fase transitoria di disagio che con un intervento rassicurante e contenitivo di voi genitori , potrebbe scomparire. Pertanto le consiglio di non rimproverare la bambina, né di mostrarsi particolarmente allarmata ed ansiosa quando manifesta il suo sintomo, ma è preferibile parlarle in modo rassicurante e di accompagnarla a letto creando un piccolo rito di addormentamento leggendole ad esempio una fiaba. Se il sintomo della bambina dovesse perdurare è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta dell'età evolutiva o della famiglia che accompagni voi genitori ad affrontare in modo più mirato i bisogni affettivi ed emotivi che sottendono il disturbo della bambina.
Cordiale saluti
Dott.ssa Alessandra Di Biase
Quadrivio di Campagna (Sa)
11 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Daniela,
forse l'approccio giusto non è nè sgirdarla, nè far finta di nulla: in entrambi i casi la bambina non riceve comprensione sul suo stato di malessere ( forse per questo inizia a farlo di nascosto).
Forse non è quello che vorrebbe leggere ma penso la soluzione migliore sarebbe quella di rivolgersi ad uno psicoterapeuta infantile.
21 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Mamma
come sta ora la sua bambina?
Certamente la piccola deve aver sofferto per l'arrivo del fratellino e, nel momento di passaggio ad un assestamento di nuovi ritmi e abitudini di vita familiari, la sua insicurezza interiore si è espressa in questo modo.
Anche il bisogno di attirare su di sè l'attenzione dei genitori deve aver avuto parte alla creazione di questo sintomo.
E' importante che la bambina possa trovare modo anche col gioco, con disegni o altro di esprimere i suoi sentimenti spontanei.
Consiglio il libro del pediatra psicoterapeuta Roberto Albani "Capire tuo figlio" la cui lettura è molto d'aiuto ai genitori per acquisire buone modalità per comprendere e affrontare problematiche educative e capire davvero i bambini.
Un caro saluto a lei e alla sua famiglia
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.
26 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Daniela,
Sono d'accordo con la collega.Solitamente queste dinamiche sottendono una sorta di intolleranza alla frustrazione che se non affrontata può sfociare in questi agiti, per cui sarebbe utile confrontarsi con la bambina tramite il dialogo il gioco o qualsiasi mezzo per avvicinarsi al suo mondo, e tranquillizzarla su ciò che magari la preoccupa. I bambini vogliono essere tranquillizzati, confortati e magari ascoltati, anche se molto piccola, alcuni gesti di attenzione sarebbero efficaci.
25 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Daniela,
i cambiamenti a cui ha fatto cenno e che sono intervenuti nella vita della bambina possono spiegare il sintomo della tricotillomania poichè la bambina esprime con questo agito una situazione di disagio dal momento che non ha ancora sviluppato una buona capacità di verbalizzazione delle emozioni.
Pertanto, anzichè sgridarla è più opportuno che lei cerchi di farle prendere consapevolezza del suo stato emotivo ed esprimerlo con le parole anzichè con questo agito.
Spesso la tricotillomania è un momento transitorio della vita del bambino quando si individuano cause precise e risolvibili.
Se però questo problema si prolunga nel tempo e si associa a malessere e sofferenza emotiva è utile che lei si rivolga ad uno psicoterapeuta per opportuno trattamento.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadriviodi Campagna (Salerno).
25 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Daniela,
tanti sono i cambiamenti che Lei descrive avvenuti in pochi mesi nella vita della piccola. La nascita del fratellino, l'ingresso nella scuola di infanzia e il rientro al lavoro della mamma: i bambini esprimono i propri sentimenti e emozioni attraverso agiti e comportamenti.
Essi devono essere letti e interpretati dai genitori e da chi li accudisce.
Nella logica del bambino hanno un senso specifico; a tre anni non possibile riuscire a esprimersi in modo adeguato e cosi usano alcuni comportamenti per comunicare con gli adulti.
Provi a confrontarsi innanzitutto con le educatrici della scuola di infanzia per cercare di riflettere e capire insieme qualcosa di più.
La bambina trascorre la maggior parte della propia giornata a scuola con le educatrici.
Consulti inoltre - se Le possibile- uno psicoterapeuta per essere supportata e sostenuta circa la lettura di tale comportamento e per essere aiutata a trovare strategie efficaci per relazionarsi con la bambina; se è possibile recatevi da un collega insieme Voi genitori, Lei con il papà.
Nella maggior parte dei casi in breve tempo si comprende il significato del comportamento messo in atto dai bambini e si mettono a fuoco strategie utili e efficaci per far fronte alla problematica.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Cristina Fumi
Psicologa-Psicoterapeuta
Milano