bersaglio/vittima di invidia e cattiveria
buongiorno, scrivo da Torino e volevo chiedere cosa ne pensate delle persone che si ritrovano ad essere il bersaglio di invidia e cattiverie gratuite.
In altre parole, per quale ragione quando una persona che soffre, perchè in passato è stata vittima di questi atteggiamenti, si presenta in terapia viene accusata (di vittimismo, di fragilità, di essere in realtà solo depressa e nient'altro) e le viene detto che il vero problema è lei non ciò che le è stato detto o fatto? perchè l'oggetto della terapia non è il dolore ma il fatto che la vittima non sia riuscita a difendersi? come se, ad esempio, ad una ragazza violentata dicessero che il vero problema non è la violenza subita ma il fatto che lei non è riuscita a scappare o a difendersi...forse perchè sotto sotto è masochista. A me questa sembra solo una ulteriore crudeltà gratuita che si aggiunge a tutte le altre, una cosa che aggiunge altra vergogna e sensi di colpa su una persona che magari già si sente una mer* e vorrebbe sparire dalla faccia della terra. Una cosa che tra l'altro aiuta anche l'aggressore a pulirsi la coscienza, del tipo "tu stai male perchè sei depresso non perchè ti ho fatto del male". Ecco, io volevo chiedere perchè questa crudeltà e questa durezza nei confronti delle "vittime/bersagli" e perchè questa negazione ferrea del male e dell'idea che pensieri e comportamenti "disfunzionali" possono essere indotti o "entrati" dall'esterno e non nati spontaneamente dall'interno di una persona.
Grazie, non voglio essere polemico sono domande sincere