Salve,mio figlio di 9 anni negli ultimi 3 anni è molto peggiorato,è sempre stato distratto e molto attivo però ora è ingestibile,ha attacchi di rabbia dove urla e lancia le cose,non rispetta le regole ne a casa ne a scuola,ha un atteggiamento di continua sfida e anche se sembra assurdo è molto timido con gli sconosciuti,io e mio marito abbiamo seguito incontri di genitorialitá senza successo,in seguito e stato seguito per un pò da una psicologa che ci ha detto che la sua maturità è come un bambino di 6 anni di portar pazienza.....possibile che sia solo questo? Fin a l anno scorso soffriva d asma e aveva dei tic,è come se con il miglioramento di questi sintomi lui sia peggiorato ancora
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1 FEB 2018
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Gentile Marika,
Afferma che in particolare con gli sconosciuti suo figlio si mostra timido, mentre a volte manifesta apertamente la rabbia urlando e lanciando cose. Ha per caso notato quali sono queste occasione in cui avviene ciò? A scuola e in classe invece com'è?
Da quando esattamente sono cominciati questi scoppi di ira?
Come vede ci sarebbero molte aree da approfondire, pertanto risulta difficile risponderle. Quello che è certo è che suo figlio è molto arrabbiato per qualcosa ed avendo 9 anni non è ancora in grado di manifestare la rabbia in maniera appropriata, probabilmente urlare e tirare le cose è ciò che gli permette di farlo capire anche a voi.
Sarebbe anche da indagare come voi, o chi per voi, reagite a queste manifestazioni di rabbia, in quanto a volte si rischia di invalidarla e, così facendo, aumentargliela di conseguenza.
Sebbene abbiate già provato ad accedere a un percorso, vi consiglierei di riprovarci, con uno psicologo psicoterapeuta esperto in materia di infanzia e adolescenza, così che possa fornirvi un sostegno genitoriale anche nella gestione di questi scoppi di ira, ipotizzando eventualmente un lavoro congiunto con il bambino, preferibilmente con un altro collega.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento o approfondimento.
Dott.ssa E. Parise
3 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Marika,
Purtroppo sono sempre più frequenti situazioni come quella da lei descritta, che però sono nella maggior parte dei casi legate a difficoltà educative e relazionali, e come tali sono risolvibili. La rabbia contro gli altri non è sempre realistica e motivata, e potrebbe essere anche legata a una scarsa stima di sè e ad un senso di inadeguatezza, tanto più che il bambino è stato definito "immaturo", e che, tipicamente, si mostra timido in situazioni nuove. È importante chiedersi allora se finora da parte vostra abbia prevalso un atteggiamento protettivo (legato anche alle problematiche di salute), piuttosto che di responsabilizzazione, e quanto sia definito il vostro ruolo di genitori. Non credo che si tratti di "portare pazienza", perché questo atteggiamento del bambino può trasformarsi in un abito mentale pericoloso per lui stesso, vi consiglio invece di chiedere un sostegno genitoriale più mirato, in particolare l 'approccio strategico da' risultati molto positivi in questo campo.
Sono a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
Dr.ssa M. Sara Sanavio
Perugia
1 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Marika,
La rabbia ha un ruolo importante, è paradossalmente energia, spinta all'azione, in sostanza ha un ruolo protettivo rispetto all'ambiente esterno sia dal punto di vista fisico ed emotivo. Occorre altresì porre attenzione in quale modo è gestita la rabbia in famiglia, in genere i maschietti tendono a manifestare la rabbia direttamente nell'ambiente circostante. Si tratta peraltro di un bimbo timido, forse si difende da qualcosa che lo disturba. Come genitori farei un tentativo di ascoltare, mantenere la calma e comprendere le manifestazioni di rabbia nel momento dell'esplosione. Riprovate a sintonizzarvi sull'ascolto comprensivo.
Per la gestione della rabbia aspetterei un secondo momento, ricontattando una psicologa. Si può utilizzare il gioco per scaricare l'aggressività, oppure aiutare il bimbo con la musica o la messa in scena di copioni relazionali. Il tono di voce, cioè il paraverbale che usiamo con il minore sono importanti per indurre empatia e serenità.
Resto a disposizione
Dott.ssa Donatella Costa