Buongiorno,
scrivo per cercare di capire quale sia il problema. A mio figlio non interessa se come punizione decido di togliere delle cose a cui tiene o gli proibisco di fare quello che ama. Ha un piccolo momento di ribellione iniziale, promette che farà di tutto per riavere indietro quello che gli è stato sottratto, ma poi col tempo va bene così, non ci pensa più. Che siano regali richiesti e non ricevuti, oggetti molto desiderati e tolti dalla circolazione, telefono, TV.... e anche il suo sport preferito. Sono davvero svilita da questo atteggiamento e mi chiedo a cosa valga dargli tutte queste cose e fargli vivere tante belle esperienze se poi non è neanche disposto a lottare per esse.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
20 DIC 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Capisco il tuo disorientamento e la frustrazione. La situazione che descrivi sembra indicare che tuo figlio non sta rispondendo come ti aspetteresti alle punizioni o alle conseguenze che imposti per cercare di correggere il suo comportamento. Questo tipo di reazione può dipendere da vari fattori, e provare a comprenderli ti aiuterà a decidere come affrontare la situazione.
### 1. **Il tipo di motivazione e le conseguenze**
Un aspetto fondamentale che va esplorato è come le punizioni o le conseguenze siano vissute da tuo figlio. Se non sono efficaci, potrebbe essere perché non le percepisce come significative o abbastanza rilevanti. I bambini, in particolare quelli più grandi, possono diventare più resilienti alle punizioni tradizionali, soprattutto se non vedono un legame diretto tra il loro comportamento e la "perdita" delle cose che vengono tolte. Se, ad esempio, sa che una volta passata un po' di tempo, le cose gli saranno restituite, potrebbe non sentirsi motivato a cambiare comportamento.
### 2. **La sua percezione del valore delle cose**
Tuo figlio potrebbe non attribuire lo stesso valore agli oggetti o alle attività che vengono tolte, forse perché li ha già dati per scontati o non ha un attaccamento emotivo sufficiente per sentirne la mancanza quando vengono rimossi. Questo è più comune in bambini che sono stati abituati a ricevere ciò che desiderano, e non sperimentano abbastanza le conseguenze dirette delle loro azioni. Se non sente un senso di "perdita" significativo, potrebbe non essere motivato a lottare per riavere ciò che gli è stato tolto.
### 3. **Possibile mancanza di un "sistema di valori"**
Un altro aspetto potrebbe essere che tuo figlio non abbia ancora sviluppato pienamente un senso di responsabilità o comprensione del valore delle cose, incluse le relazioni, le esperienze e gli oggetti. Questo può succedere se le "conseguenze" non sono spiegate in modo chiaro o se non c'è una connessione tra il suo comportamento e l'effetto che ha sulla sua vita quotidiana. In questo caso, il "perdere" qualcosa non viene vissuto come una lezione, ma come un evento temporaneo che non ha impatti duraturi.
### 4. **Sofferenza emotiva o disconnessione**
Un altro aspetto da considerare è che tuo figlio potrebbe non reagire alle punizioni come ti aspetteresti perché sta attraversando una fase emotiva difficile, come stress, insoddisfazione o difficoltà sociali, che lo rende meno incline a lottare per quello che normalmente apprezzerebbe. Se percepisce che la sua vita è troppo controllata o non sente di avere il controllo su ciò che accade, potrebbe sviluppare una sorta di indifferenza alle punizioni. Questo potrebbe anche essere un segnale di una disconnessione emotiva tra te e lui, dove le punizioni non risultano più una motivazione efficace.
### 5. **Possibile problemi di ADHD o altre difficoltà comportamentali**
Se tuo figlio ha una diagnosi di ADHD o ha mostrato difficoltà in altre aree comportamentali, potrebbe avere una difficoltà intrinseca nell'imparare dalle conseguenze negative. I bambini con ADHD, ad esempio, possono avere difficoltà a fare connessioni a lungo termine tra comportamento e conseguenza, o semplicemente possono non essere motivati dalle punizioni tradizionali.
### 6. **L'importanza della comunicazione e delle alternative**
Un altro punto cruciale è come vengono spiegate le punizioni e le alternative. Piuttosto che concentrarti solo sulle cose che vengono tolte, potrebbe essere utile investire più tempo nel discutere con lui del motivo per cui il comportamento non è accettabile e cosa potrebbe fare per "guadagnarsi" indietro ciò che ha perso. Dare delle alternative positive, come stabilire insieme obiettivi da raggiungere per riottenere le cose tolte, potrebbe aumentare la motivazione e aiutarlo a comprendere meglio il valore delle sue azioni.
### Cosa puoi fare:
1. **Rivalutare la punizione:** Le punizioni devono essere proporzionate e percepite come un rimprovero significativo. Potresti provare a far leva su aspetti emotivi, ad esempio facendo riflettere tuo figlio su come il suo comportamento ha influenzato te o gli altri membri della famiglia.
2. **Discutere e spiegare:** Fai una conversazione chiara e sincera sul valore delle cose che gli vengono tolte e su come il suo comportamento ha un impatto sulla sua vita. Discuti con lui non solo della punizione, ma anche delle sue emozioni e delle sue esigenze.
3. **Incoraggiare la responsabilità:** Invece di ricorrere esclusivamente a punizioni, cerca di incoraggiare tuo figlio a prendere responsabilità delle sue azioni. Se ad esempio perde una cosa o un privilegio, chiedi a lui cosa pensa che sarebbe giusto fare per "guadagnarsela" di nuovo.
4. **Rafforzare il legame emotivo:** Assicurati che ci sia una connessione affettiva forte tra te e tuo figlio. A volte, i bambini possono sembrare indifferenti alle punizioni se non si sentono ascoltati o se non sentono che i genitori sono veramente coinvolti nel loro benessere emotivo.
5. **Trovare un equilibrio tra ricompense e punizioni:** L'uso delle ricompense può essere più motivante se combinato con conseguenze. Offri incentivi che lo incoraggino a comportarsi meglio, invece di concentrarti solo sulle punizioni.
In definitiva, la chiave è cercare di capire cosa lo motiva veramente, quale tipo di conseguenza può veramente fargli riflettere, e come puoi aiutarlo a sviluppare un senso di responsabilità per le sue azioni. Se la situazione non migliora, potrebbe anche essere utile parlarne con un esperto, come uno psicologo infantile, che possa aiutarti a comprendere meglio i comportamenti di tuo figlio e a suggerire strategie specifiche per aiutarlo a crescere emotivamente e comportamentalmente.
19 DIC 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Gabriella, capisco il tuo disorientamento e la frustrazione che provi nel vedere tuo figlio reagire in modo apparentemente indifferente alle punizioni. In primo luogo, potrebbe esserci un problema legato alla motivazione. Se tuo figlio non sembra “lottare” per recuperare ciò che gli è stato tolto, potrebbe essere che non percepisca queste punizioni come significative o abbastanza rilevanti per il suo benessere. Forse non le vive come una forma di conseguenza giusta o necessaria per un comportamento scorretto. Questo può dipendere anche da un’abitudine consolidata a non affrontare veramente le conseguenze, o dal fatto che non ha ancora sviluppato una consapevolezza completa delle implicazioni delle sue azioni. Alcuni bambini (e anche adolescenti) tendono a mostrare un atteggiamento più disincantato o apatico verso le regole e le punizioni, magari per una forma di rifiuto della figura autoritaria, o per una difficoltà a comprendere fino in fondo il legame tra le sue azioni e le conseguenze. Questo può essere un segno di un disallineamento tra la sua capacità di autoregolarsi e la strategia punitiva che adotti. Un altro aspetto che potrebbe essere utile esplorare è se tuo figlio ha davvero la possibilità di vedere un valore nell’impegno e nella disciplina. La mancanza di motivazione a lottare per qualcosa potrebbe anche essere una difficoltà nell’imparare a costruire un legame tra il sacrificio e il risultato finale. Inoltre, potrebbe esserci una questione legata alla comunicazione tra di voi. Se le punizioni non sono spiegate in modo chiaro, o se non c’è una connessione tra il comportamento sanzionato e il motivo della punizione, il ragazzo potrebbe non percepire le conseguenze come qualcosa di coerente o giusto. Potrebbe anche essere utile spiegare in modo esplicito l’importanza della responsabilità e dell’autocontrollo, e magari trovare insieme delle alternative positive per affrontare la situazione. Infine, potrebbe essere utile esplorare se ci sono dinamiche relazionali più ampie, ad esempio il modo in cui il tuo figlio si sente in famiglia o nella sua vita sociale, che potrebbero influenzare il suo atteggiamento. Se non si sente motivato o apprezzato, potrebbe sembrare che non valga la pena fare uno sforzo. La psicologia moderna suggerisce che, in molti casi, le punizioni, soprattutto quelle che non sono accompagnate da una riflessione sul comportamento e sulle conseguenze, non sono le più efficaci per promuovere il cambiamento nei bambini o negli adolescenti. Piuttosto, la psicologia enfatizza l’importanza di approcci che promuovano il rispetto reciproco, la comprensione e lo sviluppo dell’autocontrollo. Le punizioni, specialmente se utilizzate in modo inconsistente o senza spiegazioni adeguate, possono portare a vari effetti indesiderati. Potresti provare a cambiare approccio, concentrandoti di più sul rinforzo positivo, piuttosto che sulle punizioni, e cercando di coinvolgerlo in una riflessione più profonda sui valori e sugli obiettivi. Se la situazione persiste e senti che non riesci a gestirla, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista, come uno psicologo o un educatore, per esplorare ulteriormente la dinamica e ricevere supporto.
Cordialmente,
Dott.ssa Velia Morati
19 DIC 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno signora
Questi momenti di rabbia potrebbero essere diverse motivazioni.
Che cosa e successo a scuola?
Nello sport se il bambino lo frequenta?
Fra di voi genitori la relazione come va? si informi a scuola, e nello sport.
E lo porti da uno psicoterapeuta.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
19 DIC 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Gabriella, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto possa essere frustrante ed avvilente per lei il comportamento che riporta rispetto a suo figlio. Le cause potrebbero essere molteplici, e spesso la noncuranza e non osservanza delle regole è un meccanismo di difesa che viene utilizzato dai più piccoli. Provi a capire insieme a lui cosa non va, provando anche a stabilire magari dei patti scritti firmati da entrambi e lasciandoli visibili, in modo da provare strategie alternative.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
19 DIC 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Capisco perfettamente la tua preoccupazione e frustrazione. È naturale sentirsi così quando le punizioni sembrano non sortire l'effetto desiderato, soprattutto quando si tratta di cose a cui tuo figlio tiene particolarmente.
Perché questo atteggiamento?
Potrebbero esserci diverse ragioni alla base di questo comportamento:
- Mancanza di percezione della gravità: a questa età, i bambini potrebbero non comprendere appieno le conseguenze delle loro azioni o il valore degli oggetti che perdono.
- Meccanismi di difesa: potrebbe essere un modo per proteggersi dalla frustrazione di non aver ottenuto ciò che desiderava.
- Mancanza di motivazione intrinseca: forse tuo figlio non trova intrinsecamente gratificante lo sport o le attività che svolge, e quindi la loro assenza non lo turba più di tanto.
- Test dei limiti: potrebbe essere un modo per testare fino a che punto può spingersi senza subire conseguenze significative.
Cosa puoi fare?
- Dialogo aperto: cerca di parlare con tuo figlio in un momento tranquillo, senza accusarlo. Chiedigli come si sente quando gli vengono tolte le cose e cerca di capire cosa lo motiva davvero.
- Punizioni alternative: al posto di togliere oggetti, prova a introdurre delle piccole punizioni che limitino la sua libertà (es. meno tempo libero, più faccende domestiche).
- Rinforzare i comportamenti positivi: invece di concentrarti solo sulle punizioni, premia i comportamenti positivi.
- Coinvolgerlo nelle decisioni: quando possibile, coinvolgi tuo figlio nelle decisioni che riguardano le conseguenze delle sue azioni.
- Riflettere sulle tue aspettative: forse le tue aspettative sono troppo alte? È importante che le punizioni siano proporzionate al comportamento e che siano comprensibili per il bambino.
- Considerare un supporto esterno: se la situazione persiste, potresti valutare di chiedere consiglio a un professionista (psicologo o pedagogista) per avere un'analisi più approfondita del comportamento di tuo figlio.
È importante ricordare che:
- Ogni bambino è diverso: non esiste una formula magica che funzioni per tutti.
- La coerenza è fondamentale: è importante che le regole siano chiare e applicate in modo coerente.
- Il rapporto genitore-figlio è prioritario: non perdere di vista l'importanza di mantenere un buon rapporto con tuo figlio, anche nei momenti difficili.
Un consiglio in più:
Potrebbe essere utile riflettere sul motivo per cui tuo figlio desidera così tanto queste cose. È un bisogno di affermazione, di sentirsi parte di un gruppo? Capire le motivazioni profonde potrebbe aiutarti a trovare soluzioni più efficaci.