Salve, mia figlia frequenta la prima elementare (7 anni a maggio), inizio difficile, ha fatto fatica a inserirsi, disturbava gli altri compagni, per attirare l'attenzione, era un po' il suo modo (sicuramente sbagliato di relazionarsi). Ora la situazione é un po' migliorata ma mi hanno riferito che disturba la compagna di banco,e fa dispetti... io le ho parlato molte volte, mi dice che non lo fa più ma poi la cosa si ripresenta, non so più come prenderla, così facendo rischia di isolarsi e vedo che ne soffre...
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10 FEB 2020
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Gentile Veronica,
capisco la sua preoccupazione che è più che normale.
Quando un bambino si comporta come sua figlia sta manifestando un disagio.
Di che tipo di disagio si tratta va accuratamente verificato al più presto, per evitare che la relazione con i compagni ne venga condizionata negativamente.
E’ necessario comprendere se si tratta di un comportamento che ha manifestato solo ora o se c’erano già dei segnali in precedenza.
In sintesi: può essere la risposta ad un disagio legato a situazioni familiari da lei percepite preoccupanti, oppure a eventuali difficoltà nell’apprendimento, che possono essere facilmente individuate e affrontate nel migliore dei modi.
Vedrà che confrontandosi con le maestre, ed eventualmente con uno psicologo che si occupa di bambini, sua figlia potrà superare questi ostacoli.
Un augurio sincero
Giordana Milani
11 FEB 2020
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Gentile Veronica,
Può succedere che un bambino, all'ingresso alla scuola primaria, manifesti qualche fatica e qualche difficoltà di adattamento che si può evidenziare nel comportamento, nel rendimento scolastico e/o sul piano emotivo.
A questa età, però, è molto difficile, per un bambino, comprendere quello che sente o spiegare le ragioni di ciò che fa, e serve a poco farsi promettere che "non lo farà più", proprio perché non ha sufficiente controllo su ciò che accade dentro e fuori di lui/lei.
La cosa migliore sarebbe definire, con le insegnanti, alcune strategie comuni per aiutare la bambina a scuola e a casa, senza usare castighi o punizioni.
Le maestre dovrebbero avere gli strumenti idonei per affrontare questo tipo di situazione: se così non fosse, e le insegnanti proponessero soluzioni non idonee (basate appunto su punizioni o castighi) le consiglio di rivolgersi ad un esperto di età evolutiva per un percorso di sostegno alla genitorialità o di supporto psicologico. Molti auguri