Bambina di 4 anni e mezzo nuon vuole piu andare a scuola

Inviata da Cristina · 30 gen 2025 Psicologia infantile

Buongiorno sono Cristina la mamma di una bambina di 4 anni e mezzo Purtroppo dà un mese a questa parte mia figlia che andava volentieri a scuola non vuole più andare piange sia la sera che la mattina prima di accompagnarla a scuola ma poi quando entra a scuola è molto tranquilla e gioca non vuole addirittura che la vada a prendere prima. Le ho chiesto se ci sono problemi In classe magari con qualche compagnetto ma mi ha detto di no ho parlato anche con i maestri E mi hanno detto che è una bambina bravissima e che ascolta molto e va d'accordo con tutti i bimbi. Lei mi dice che non vuole andare a scuola perché vuole stare con me perché io a scuola le manco e ha paura che mi faccio male al lavoro. Non so più come reagire perché se la prendo con le buone lei vuole rimanere a casa E mi frega sempre perché sa che io ho il debole per per lei ma purtroppo io devo andare al lavoro e non Posso sempre accontentarla le faccio capire che la scuola Importante è che anche il lavoro lo è allo stesso modo. L'altra sera addirittura ha avuto un incubo e si è svegliata dicendo che lei non vuole andare a scuola piangendo e tremando.Per favore datemi un consiglio.

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Miglior risposta 31 GEN 2025

Ciao Cristina, capisco il tuo disagio, perché è evidente quanto tua figlia stia vivendo una difficoltà emotiva che ti mette alla prova, sia come mamma che come donna con impegni lavorativi.
Il fatto che prima tua figlia andasse volentieri a scuola e ora abbia sviluppato una sorta di paura legata alla separazione da te, è una dinamica che capita a molti bambini, specialmente in alcune fasi evolutive. A 4 anni e mezzo, i bambini cominciano a sviluppare una consapevolezza maggiore delle separazioni e delle emozioni legate ad esse. La sua paura di “perderti” potrebbe essere amplificata dal suo bisogno di sentirsi sicura e protetta, un bisogno naturale a questa età. Il fatto che quando arriva a scuola si tranquillizzi e giochi con gli altri bambini è un segnale positivo. Questo ti dice che, una volta superato il momento della separazione, la scuola non le causa un disagio significativo. Il problema quindi sembra essere proprio l’anticipazione della separazione e l’ansia che ne deriva. La paura che hai descritto, in particolare l’incubo che ha fatto, potrebbe essere una manifestazione di questa ansia, ed è un comportamento abbastanza comune nei bambini che attraversano periodi di insicurezza. Il fatto che ti dica che ha paura che tu ti faccia male al lavoro suggerisce anche una preoccupazione per la tua sicurezza, forse un’espressione della sua paura di perdere il legame con te. La tua bambina probabilmente si sente emotivamente più vulnerabile in questo periodo, e potrebbe essere che il cambiamento di routine o qualcosa che le sembra nuovo o incerto la faccia sentire insicura. Per cercare di affrontare la situazione, ti suggerirei di fare un po’ di riflessione insieme a lei sul tema della separazione. Potresti cercare di introdurre il concetto di separazione come un momento che fa parte della routine quotidiana, ma senza farla sentire in colpa o responsabilizzata per le sue emozioni. Un’idea potrebbe essere quella di usare una “storia” o un racconto che parli di un personaggio che, proprio come lei, ha paura della separazione, ma che alla fine si sente più sicuro e tranquillo. Questo potrebbe aiutarla a normalizzare la situazione e ridurre la sua paura. Inoltre, potrebbe essere utile stabilire un rituale di saluto speciale al mattino, qualcosa che sia rassicurante e che la faccia sentire sicura nel momento in cui vi separate. Potreste, per esempio, inventare una “frazione di tempo speciale” che rende ogni saluto unico: un abbraccio particolare, una parola segreta o un gesto che vi accomuni. Questo le darà un segno tangibile che nonostante la separazione, il legame tra voi rimane forte. Anche con i suoi incubi e le sue paure notturne, potresti rassicurarla più che puoi, magari accompagnandola ad addormentarsi con un oggetto che le dia sicurezza, come una coperta speciale o un peluche. Inoltre, fai attenzione a non rispondere sempre alle sue richieste di restare a casa, anche se è difficile. È importante che tu non ceda ogni volta, altrimenti rischi di rinforzare la sua ansia legata alla scuola. Potresti spiegare che “ogni giorno è una piccola avventura”, e che la scuola è importante per crescere, ma che tu ci sarai sempre per lei al ritorno. Il problema non è la scuola o i compagni, ma una difficoltà emotiva legata alla separazione da te. Infine, se noti che il problema persiste o si acutizza, potrebbe essere utile parlare con un professionista, come uno psicologo infantile, per esplorare più a fondo la causa di questa ansia e ricevere strategie personalizzate su come gestirla nel miglior modo possibile. Sei una mamma molto attenta e premurosa, e il fatto che tu stia cercando aiuto e modi per affrontare questa situazione dimostra quanto tieni al benessere di tua figlia. Con un po’ di pazienza, un’ulteriore rassicurazione e la creazione di nuove routine, sono sicura che riuscirete a superare questa fase insieme. Un caro saluto,
Dott.ssa Velia Morati

Dott.ssa Velia Morati Psicologo a Nocera Inferiore

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3 FEB 2025

Buonasera Cristina,

grazie per aver condiviso queste sue parole. Immagino quanto sia complesso per lei vivere questa situazione, non deve essere bello vedere la propria bimba in fatica nell'andare a scuola e nell'avere paura. Quello che traspare dal suo racconto è proprio la paura della bimba la quale, con tale comportamento, ci sta comunicando qualcosa. Questa paura potrebbe essere letta come un bisogno maggiore di ricevere protezione e sicurezza. Cosa che immagino già lei provveda a soddisfare. Di fronte a tali situazioni, mi sentirei di consigliarle di intraprende un percorso, anche con la partecipazione del papà della bimba se possibile, per cercare di trovare le strategie più funzionali per risolvere questa fatica.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Le auguro che la situazione rientri.

Dott.ssa Roberta Zito

Dott.ssa Roberta Zito Psicologo a Milano

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31 GEN 2025

Capisco perfettamente la sua preoccupazione. Il periodo di adattamento alla scuola dell'infanzia può essere un momento delicato, sia per i bambini che per i genitori. È comune che i bambini, soprattutto quelli più piccoli, manifestino ansia o tristezza al momento di separarsi dai genitori, soprattutto se questo coincide con la ripresa lavorativa della mamma.

Cosa sta succedendo? Sua figlia sta vivendo un distacco emotivo da lei. È un passaggio assolutamente normale, soprattutto alla sua età. Il fatto che a scuola poi si tranquillizzi e giochi serena è un segnale positivo: significa che l'ambiente scolastico è accogliente e che lei si sente a suo agio.

L'incubo che ha avuto è un'ulteriore spia di questo disagio, che probabilmente si acutizza quando la bambina è più stanca e quindi più vulnerabile.

Cosa fare? Ecco alcuni consigli che potrebbero esserle utili:

- Parlare con la bambina: cercate di capire insieme cosa la spaventa o la preoccupa. Non minimizzate le sue paure, ma validate le sue emozioni ("Capisco che ti dispiace lasciarmi, è normale sentire la mancanza della mamma").
- Rassicurarla: spiegatele che la scuola è un posto sicuro e divertente, dove può imparare e giocare con tanti amici. Ricordatele che la andrete a prendere e che tornerete sempre da lei.
- Stabilire una routine: aiutate la bambina a prevedere cosa succederà durante la giornata. Questo la aiuterà a sentirsi più sicura e a gestire meglio i momenti di separazione.
- Non cedere: so che è difficile, ma è importante non assecondare sempre la sua volontà di rimanere a casa. La scuola è un'esperienza fondamentale per la sua crescita e socializzazione.
- Parlare con le maestre: mantenete un dialogo aperto con le insegnanti, in modo che possano supportare la bambina a scuola e darvi consigli specifici.
- Cercare un aiuto esterno: se la situazione dovesse persistere o peggiorare, non esitate a rivolgervi a un professionista (pediatra, psicologo infantile) che possa aiutarvi a capire meglio le cause del disagio e a trovare strategie adeguate.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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31 GEN 2025

Quello che racconta mostra come sua figlia stia vivendo un passaggio delicato, in cui il desiderio di autonomia si scontra con la paura della separazione. Se da un lato, infatti, a scuola è serena e non ha problemi con i compagni o gli insegnanti, dall’altro sembra che il distacco da lei sia diventato un punto critico, tanto da riemergere persino nei sogni.

Il fatto che dica di temere per la sua sicurezza mentre è al lavoro suggerisce che questa ansia non riguardi solo l’andare a scuola, ma qualcosa di più profondo: la paura di perdere la sua presenza, il timore che qualcosa di irreparabile possa accadere mentre siete lontane. A quest’età, i bambini iniziano a confrontarsi con l’idea che il mondo possa essere imprevedibile, e in certi momenti questa consapevolezza diventa più difficile da gestire.

Non si tratta solo di rassicurarla con le parole, ma di riconoscere che dietro questo rifiuto della scuola c’è un bisogno di sicurezza e di conferma del vostro legame. Dire che “la scuola è importante” o che “anche il lavoro lo è” può essere razionale, ma non scioglie il nodo emotivo. Piuttosto, potrebbe essere utile accogliere questa sua paura senza farne una battaglia: darle modo di esprimerla, nominarla insieme a lei, aiutarla a capire che può stare a scuola senza che questo significhi perdere il suo posto accanto a lei.

Forse il punto non è convincerla, ma mostrarle che la sua paura può essere affrontata senza bisogno di tenerla a distanza. Anche gli incubi, per quanto difficili, sono un modo in cui sua figlia cerca di dare forma a ciò che la preoccupa. Più che rassicurarla che “non succederà nulla”, potrebbe aiutarla a raccontare quel sogno, a farle sentire che non è sola neanche in quella paura.

Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Cisternino

Dott.ssa Francesca Cisternino Psicologo a Milano

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31 GEN 2025

Buongiorno signora
Tranquillizzi sua figlia, dicendo che lei va a lavorare, per comprare tante cose, mentre lei va a giocare e a divertirsi.
Quando l'accompagna si porti la musica che distrae la bambina.
Inoltre è utile che sua figlia faccia danza moderna che e utile per staccarsi da mamma, e la bimba si rilassa.
Sembra che vi sia un attaccamento simbiotico
Tra lei e sua figlia.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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31 GEN 2025

Ciao Cristina, è evidente che tua figlia sta attraversando un momento di difficoltà emotiva, legato alla separazione da te. Da quello che racconti, sembra che il problema non sia legato alla scuola stessa, ma piuttosto alla sua paura di perderti e al desiderio di sentirsi vicina a te.

### Perché si comporta così?
Alla sua età, è normale che i bambini possano vivere fasi in cui la separazione dai genitori diventa più difficile. La paura che tu possa farti male al lavoro e l'incubo che ha avuto indicano una possibile insicurezza o ansia legata al tuo benessere o alla stabilità della vostra relazione. Questo potrebbe essere amplificato da qualcosa che ha visto, sentito o immaginato recentemente, anche senza che tu te ne renda conto.

### Come aiutarla:
1. **Rassicurarla sulla tua sicurezza e presenza**: Spiega a tua figlia che il tuo lavoro è un luogo sicuro e che tu stai bene quando sei lì. Usa un linguaggio semplice, ad esempio:
- "Il mio lavoro mi aiuta a prendermi cura di noi e quando sono lì sono sempre al sicuro."
- "Anche se non ci vediamo per un po', io penso sempre a te e non vedo l'ora di stare insieme quando torno."

2. **Crea un rituale di separazione**: I bambini trovano conforto nelle routine prevedibili. Potresti:
- Fare un gioco prima di salutarla (es. darle un "bacio magico" sulla mano o disegnare un piccolo cuoricino sul polso che può guardare quando sente la tua mancanza).
- Concordare insieme cosa farete quando ti rivedrà (es. "Quando torno, leggiamo il tuo libro preferito!").
- Farle portare con sé un oggetto che le ricordi te, come un tuo braccialetto o un piccolo peluche.

3. **Valida le sue emozioni**: Falla sentire compresa e accettata:
- "Capisco che non vuoi andare a scuola perché ti manco. È normale sentirsi così a volte."
- "So che può essere difficile, ma sono molto orgogliosa di te quando vai a scuola e ti diverti."

4. **Evita di cedere, ma con fermezza affettuosa**: Non permettere che resti a casa (salvo malattia o emergenze) per non rafforzare l'idea che piangere sia un modo efficace per ottenere ciò che vuole. Sii ferma ma amorevole:
- "So che è difficile, ma devi andare a scuola perché è importante. Io tornerò presto e penserò a te tutto il tempo."

5. **Parla con le maestre**: Chiedi alle insegnanti di supportare tua figlia durante i momenti di transizione e di rassicurarla sul fatto che tornerai a prenderla.

6. **Riduci la pressione sulla separazione serale**: Se possibile, dedica del tempo extra a tua figlia prima di andare a dormire. La sera è un momento in cui le ansie possono emergere più facilmente. Una lettura rilassante o una coccola più lunga potrebbero aiutarla a calmarsi.

7. **Affronta le paure legate agli incubi**: Chiedile di raccontarti l'incubo, ascoltala senza minimizzare e rassicurala che era solo un sogno, senza una base reale. Puoi anche inventare un "rituale" serale per scacciare gli incubi, come spruzzare una "magica pozione anti-incubi" (anche solo un po' d'acqua con lavanda).

### Quando chiedere aiuto:
Se queste difficoltà persistono per più di un paio di mesi o se noti che l'ansia aumenta, potresti considerare di consultare un professionista (come uno psicologo infantile) per capire meglio le sue emozioni e offrirle un supporto mirato.

Rimani paziente con te stessa: è normale sentirsi esausti e frustrati in queste situazioni, ma il tuo amore e la tua attenzione stanno già facendo la differenza. Se vuoi, possiamo approfondire qualche strategia specifica o parlare delle tue difficoltà nel gestire questa fase.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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31 GEN 2025

Gentilissima Cristina, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo soprattutto i suoi pensieri e preoccupazioni rispetto al comportamento della sua bimba. Credo che, dato il comportamento della sua bambina, e soprattutto quello di cui dice di aver paura, ossia che la mamma si faccia male quando non è con lei, si potrebbe trattare di ansia/fatica di separazione dalla figura di riferimento. Intraprendere un percorso con uno specialista infantile potrebbe aiutarvi ad esplorare e comprendere le motivazioni sottostanti la fatica della sua bimba di questo momento, nonchè individuare insieme alla specialista stessa delle strategie funzionali per affrontare questa problematica, che se trascurata potrebbe affaticare ulteriormente il nucleo familiare.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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31 GEN 2025

Buongiorno Cristina è probabile che il problema sia proprio nel distacco. Si tratta di una difficoltà emotiva che interessa sia la bambina nei suoi confronti, sia lei mamma nei confronti della bambina. Un confronto più specifico con un professionista potrebbe darle quell'aiuto che sta cercando.
Se vuole sono a disposizione.
Serena Costa psicologa infantile e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini

Dott.ssa Serena Costa Psicologo a Giovo

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31 GEN 2025

Gentile Cristina, il rifiuto per la scuola dopo un periodo di frequentazione serena è in genere la conseguenza di eventi negativi a scuola (con i compagni o con le maestre) o a casa (paura per la stabilità delle proprie relazioni di attaccamento).
Da quello che le dice la bimba, la difficoltà sembra più legata alla seconda. Probabilmente la bambina si è spaventata per qualcosa che ha visto o sentito e per questo ha paura di allontanarsi da lei. Dobbiamo immaginare un “pericolo” visto dagli occhi di un bambino che per un adulto potrebbe non essere subito chiaro, magari piccoli bisticci con il papà o pezzi di discorsi dei genitori che ha interpretato male, o altri eventi di questo tipo.
Provi a risalire al momento in cui ha iniziato a fare storie per andare a scuola e ricostruisca quello che accadeva nei momenti precedenti, potrebbe trovare spiegazioni utili.
Se non riesce da sola, si faccia aiutare da uno psicoterapeuta della sua città
Un cordiale saluto
Dr. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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