Buongiorno
Mia figlia ha 7 anni e mio rapporto con lei nei ultimi 2 anni e diventato di lotta scontri rabbia e litigi continui. Ha un carattere molto forte, quando si decide non vuole fare una cosa o che nn gli permetto di fare una cosa comincia ad urlare, fare dispetti, dire cose che fanno male ad una madre( non ti voglio piu bene, ti odio etc). Crescendo me stessa in una famiglia dove le cose si risolvevano con cucchiaio di legno se non si ascoltava ho cominciato anche io a punirla con sculacciate ed urla. Consapevole che non e la strada giusta e che porta solo ad avere paura ma non a risolvere il problema ho smesso di farlo ma purtroppo non so come gestire le situazioni quando disobbedisce mille volte o si comporta male. Giuro che ci provo con le buone ma non funziona. Quando sono sola e non ce il padre mi trovo a gestirla meglio, ascolta di piu. E lui ha la stessa percezione. quando lei sa che ci siamo entrambi tende e chiamare padre perche quello "piu buono". Mi da fastidio. Voglio sottolineare che se riceve una punizione siamo entrambi coerenti. Vorrei un consiglio perché mi sembra che sto perdendo rapporto con lei e io sono stanca a lottare con lei e soprattutto mi dispiace e rende triste. Grazie per la risposta
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23 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Capisco perfettamente quanto possa essere difficile e frustrante questa situazione. È normale sentirsi così quando il rapporto con il proprio figlio attraversa un momento così turbolento.
Innanzitutto, è importante sottolineare che il comportamento di tua figlia è del tutto normale per un bambino della sua età. Sta attraversando una fase di sviluppo in cui sta affermando la sua indipendenza e testando i limiti. È un processo complesso e naturale che richiede molta pazienza e comprensione da parte dei genitori.
Il fatto che tu abbia riconosciuto che le sculacciate non sono la soluzione giusta è un primo passo molto importante. È chiaro che stai cercando di migliorare la situazione e questo è ammirevole.
Tuttavia, è fondamentale che tu continui a riflettere sul tuo comportamento e sulle dinamiche familiari. Il fatto che tua figlia tenda a chiamare il padre quando ci sono entrambi potrebbe indicare che percepisce una maggiore disponibilità al dialogo o una minore severità da parte sua.
Cosa puoi fare? Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esserti utili:
1) Comunicazione efficace:
- Ascolta attivamente: quando tua figlia si arrabbia o si lamenta, cerca di capire cosa sta provando e di cosa ha bisogno. Evita di interromperla o di giudicarla.
- Parla con calma: esprimi i tuoi sentimenti in modo chiaro e diretto, ma senza urlare o sgridare.
- Usa il "messaggio io": invece di dire "Sei cattiva perché hai rotto il giocattolo", prova con "Mi sento triste quando vedo il giocattolo rotto".
2) Stabilire delle regole chiare:
- Coinvolgi tua figlia nella creazione delle regole. In questo modo si sentirà più partecipe e responsabile.
- Sii coerente: applica le regole in modo costante e senza eccezioni.
3) Offrire delle alternative:
Quando tua figlia si rifiuta di fare qualcosa, proponi delle alternative accettabili.
4) Premiare i comportamenti positivi:
Ricorda a tua figlia quando si comporta bene e offrile delle piccole ricompense.
5) Passare del tempo di qualità insieme:
Dedica del tempo ogni giorno ad attività piacevoli insieme a tua figlia. Questo rafforzerà il vostro legame.
6) Cercare supporto:
Non esitare a chiedere aiuto a un professionista, come uno psicologo, se la situazione diventa troppo difficile da gestire da sola.
Ricorda che:
- La pazienza è la chiave: cambiare il comportamento di un bambino richiede tempo e costanza.
- Tu non sei sola: molti genitori si trovano ad affrontare situazioni simili.
- L'amore è la base di tutto: ricorda a tua figlia quanto la ami, anche quando non sei d'accordo con il suo comportamento.
3 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Silvia,
grazie per le sue parole. Posso solo immaginare quanto possa essere frustrante e faticoso vivere questi momenti nella relazione con la propria figlia. Sicuramente, questi comportamenti della bimba, potrebbero richiamare degli aspetti della sua storia personale (facendo particolare riferimento all'infanzia) e sarebbe utile magari provare a fare delle riflessioni in merito. Proprio per capire se possa esserci un qualsiasi tipo di connessione. Non si rimproveri troppo e si riconosca la sua fatica. Già il fatto di interrogarsi sul proprio operato è un ottimo punto di partenza. In casi come questi, mi sento di consigliare ai genitori della bimba di provare ad intraprendere un percorso di consultazione per cercare di comprende da dove deriva questa fatica e per trovare delle strategie funzionali.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e spero davvero che la situazione migliori.
28 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve cara, come va? Sarebbe bene esplorare un po’ la dinamica familiare nella quale si esprime il rapporto con la tua bambina. Voglio rincuorarti perché un lavoro di approfondimento, anche familiare, potrà risolvere queste dinamiche. Probabilmente la bambina ha sentito delle dinamiche di rabbia sopite da parte sua o di suo marito, o a percepito quest’ultimo come “debole”. I bambini sono molto sensibili, captano istanze psichiche inconsapevolmente.
Rimango a disposizione, la invito ad approfondirsi.
Dottoressa Anna Elena Comune
26 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Probabilmente, sua figlia ha sviluppato un disturbo oppositivo provocatorio a causa dei maltrattamenti subiti quando era più piccola. E' molto arrabbiata nei suoi confronti e per tale motivo le disobbedisce e la provoca dicendole cose che ha imparato la fanno soffrire di più.
Nel suo racconto fa spesso riferimento alle sue emozioni, mentre rispetto a sua figlia parla solo del fatto che le disobbedisce, riducendo il suo ruolo nella relazione al mero fatto che deve obbedire. I bambini hanno pensieri ed emozioni come gli adulti e non possono mutare stato d'animo o necessità a piacimento degli adulti. Sembra, però, che lei non lo accetti, disposta com'è solo a concedere la possibilità a sua figlia di essere presa con "le buone". Non si può forzare o imitare un atteggiamento amorevole. E' necessario amare per davvero i figli e ciò implica rispettarli, ascoltarli ed accettare che abbiano una loro volontà.
Al contrario, per lei è intollerabile che le si opponga e credo sperimenti un'intensa rabbia quando ciò avviene. Questa rabbia, anche quando dissimulata, viene tradita nei gesti, nella mimica facciale o nella rigidità del suo corpo quando abbraccia sua figlia.
Tutto questo per dire che è necessario fare un lavoro su se stessa per elaborare la rabbia che ha accumulato negli anni a causa dei maltrattamenti che ha subito lei: probabilmente ha la pretesa che sua figlia le obbedisca così come lei è stata costretta ad obbedire. Uso non a causa il termine maltrattamenti perché nella nostra cultura si può pensare che siano legittime forme di educazione e correzione di comportamenti maleducati.
In realtà lasciano segni molto profondi nella psiche del bambino, nella concezione che ha di se stesso e degli altri e, di conseguenza, nel modo di costruire le sue relazioni.
Per tale motivo le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia su se stessa, per se stessa e per sua figlia.
24 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Silvia,
visto il tema così delicato le consiglio di chiedere aiuto ad un professionista, per il suo benessere e quello di sua figlia.
Cordiali saluti
Alice Noseda
24 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile signora, sicuramente il metodo utilizzato dai suoi genitori è quello meno educativo ed inefficace e non voglio entrare nel
merito della questione perché non vorrei urtare la sua suscettibilità; del resto anche lei la pensa così dal momento che lo ha scritto. Comprendo la sua frustrazione, tuttavia è bene sottolineare che i bambini si rispecchiano nei comportamenti dei genitori e agiscono di conseguenza. Sarebbe da approfondire se tra lei ed il padre della bimba c'è un buon rapporto, se in casa si respira un clima sereno
e sarebbe da comprendere a che cosa sua figlia si ribella ed il modo in cui le vengono fatte le richieste. Lei ha parlato di punizioni e di come lei ed il padre su questo punto siate allineati. Le punizioni, signora cara non servono a niente. Le regole vengono interiorizzate dai bambini solo se ne viene spiegata l'utilità e l'importanza. E' un percorso difficile che richiede tanto impegno e pazienza; inoltre i bambini vanno soprattutto "rinforzati" cioè deve essere riconosciuto il loro impegno per essersi comportati bene, per essere riusciti ad acquisire una competenza e anche a rispettare una regola. Si parla infatti di rinforzo positivo. Credo che lei debba essere aiutata ad approcciarsi con la sua bambina nel modo giusto. Il mio non è assolutamente un giudizio, ma un suggerimento. Resto a disposizione, senza alcun impegno, per eventuali ulteriori consigli e approfondimenti.
Dott.ssa Daniela Noccioli.
23 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Silvia, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo la frustrazione e lo sconforto che deriva da queste fatiche che sta vivendo nel rapporto con la sua bambina. Credo che intraprendere dei colloqui con uno specialista infantile, in modo da esplorare le possibili cause di questi attriti e difficoltà relazionali/di comunicazione con sua figlia, nonchè individuare delle strategie insieme per gestire al meglio in maniera funzionale le situazioni.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
23 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
La tua situazione è sicuramente difficile e dolorosa, ma è anche molto comune. Innanzitutto, è importante riconoscere che stai facendo un passo enorme: sei consapevole che qualcosa non sta funzionando e stai cercando di migliorare il rapporto con tua figlia. Questo è già un grande segno di amore e di impegno verso di lei. Con il tempo e un approccio diverso, puoi certamente ricostruire un legame più sereno.
Ecco alcuni spunti e strategie pratiche che potrebbero aiutarti:
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### **1. Cambiare prospettiva: tua figlia non è "contro di te"**
Quando tua figlia urla, fa dispetti o dice cose che feriscono, non lo fa per farti del male consapevolmente. A questa età, i bambini non hanno ancora pieno controllo delle loro emozioni e usano il comportamento per esprimere disagio, frustrazione o per cercare attenzione. Può essere utile pensare: *"Cosa c'è dietro questo comportamento? Cosa sta cercando di dirmi con questo atteggiamento?"*
Spesso, il conflitto nasconde un bisogno non soddisfatto, come il bisogno di sentirsi ascoltata, capita o avere più autonomia.
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### **2. Gestire i conflitti senza urla o punizioni fisiche**
Come hai detto, l'approccio con punizioni fisiche o urla non funziona e rischia di creare paura o distanza emotiva. Ecco alcune alternative:
- **Regola d'oro: fermarsi prima di reagire.** Quando lei si comporta male, prenditi un momento per respirare profondamente prima di rispondere. Questo aiuta a evitare una reazione impulsiva e a mantenere il controllo.
- **Rimani calma.** I bambini tendono a specchiare le emozioni degli adulti. Se tu riesci a rimanere calma, anche lei si calmerà più velocemente.
- **Conseguenze logiche e naturali.** Invece di punizioni, prova a usare conseguenze che siano direttamente collegate al comportamento. Per esempio: se non mette a posto i suoi giochi, non può usarli fino a quando non li sistema.
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### **3. Rafforzare il legame e prevenire i conflitti**
Spesso, i conflitti derivano da una sensazione di disconnessione emotiva. Rafforzare il legame con tua figlia può ridurre la tensione e migliorare la sua disponibilità a collaborare. Ecco come:
- **Tempo di qualità.** Dedica ogni giorno un momento solo per lei, senza distrazioni (anche solo 15 minuti). Lascia che sia lei a scegliere cosa fare insieme.
- **Empatia.** Quando è arrabbiata o frustrata, prova a riconoscere e validare i suoi sentimenti: *"Capisco che sei arrabbiata perché volevi fare quella cosa. È normale sentirsi così."* Questo non significa cedere alle sue richieste, ma farla sentire compresa.
- **Gioco.** Usa il gioco per rafforzare il legame e scaricare tensioni. Può essere un modo potente per costruire complicità e prevenire conflitti.
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### **4. Gestire le dinamiche familiari**
Hai notato che tua figlia si comporta diversamente quando sei sola con lei rispetto a quando c’è anche il papà. Questo succede perché i bambini percepiscono le dinamiche di coppia e a volte cercano di “giocare” con le differenze tra i genitori. Ecco cosa puoi fare:
- **Rafforzare l’unità genitoriale.** Anche se vi percepisce diversamente (il "genitore buono" e il "genitore severo"), è importante che vedano entrambi come figure coerenti e unite. Parlate insieme delle regole e di come affrontare i conflitti.
- **Non competere per il suo affetto.** È normale sentirsi feriti quando tua figlia preferisce il padre in alcuni momenti, ma cerca di non prenderlo sul personale. È un segnale che sta esplorando la sua relazione con lui, non un rifiuto verso di te.
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### **5. Aiutare tua figlia a gestire le emozioni**
A volte, i comportamenti difficili nascono dalla difficoltà di esprimere emozioni forti. Puoi aiutarla in questi modi:
- **Etichettare le emozioni.** Aiutala a dare un nome alle sue emozioni: *"Sei arrabbiata perché non vuoi smettere di giocare. Va bene essere arrabbiati, ma non possiamo urlare."*
- **Offrire alternative.** Mostrale modi più adeguati per esprimere la frustrazione, come disegnare, parlare o fare respiri profondi.
- **Rinforzo positivo.** Premia i comportamenti positivi, anche con semplici frasi: *"Sono davvero contenta che hai messo a posto i tuoi giochi senza che te lo chiedessi due volte!"*
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### **6. Cura anche te stessa**
Essere genitori è stancante, soprattutto quando i conflitti sono continui. È importante prenderti cura di te stessa per avere l’energia emotiva necessaria:
- **Datti il permesso di non essere perfetta.** Non sempre riuscirai a gestire tutto nel modo giusto, e va bene così.
- **Cerca supporto.** Parla con altre mamme, con un amico fidato o un professionista per sfogarti e trovare idee nuove.
- **Dedica del tempo a te.** Anche solo pochi minuti al giorno per fare qualcosa che ti piace possono fare la differenza.
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### **7. Chiedi aiuto se serve**
Se senti che la situazione sta diventando troppo pesante o che il rapporto con tua figlia peggiora, potrebbe essere utile coinvolgere un terapeuta familiare. Un professionista può aiutarti a migliorare la comunicazione e a ritrovare equilibrio.
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**Un passo alla volta**
Cercare di cambiare dinamiche che si sono radicate negli ultimi due anni non è facile, ma con pazienza e costanza puoi farcela. Tua figlia ti ama, anche se ora non sembra. Il fatto che tu voglia ricostruire il vostro rapporto è una base solida su cui lavorare. Se hai bisogno di ulteriori consigli, sono qui.
23 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Silvia liberarsi dal passato non è facile ma è possibile. Lo si può fare in un percorso psicoterapeutico ma anche lavorando cambiando un po' modalità di relazione. Se vuole sono a distorsione per parlarne in maniera più approfondita.
Saluti
Serena Costa psicologa infantile e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini