Bambina 24 mesi

Inviata da Kinsuni · 4 feb 2021

Salve ho una bambina di 2 anni e stiamo vivendo molte difficoltà. Viviamo all’estero e io e mio marito siamo soli. Stiamo anche aspettando un altro bambino. Da qualche tempo nostra figlia è cambiata totalmente. Fa tantissimi capricci e piange molto e spesso. Si lamenta veramente tanto e fa delle scenate bruttissime. Noi abbiamo tentato tutti i modi. Io ci provo a parlarle gentilmente ma lei sembra come impossessata in quei momenti. Le chiedo cosa la fa arrabbiare così tanto. Come posso aiutarla. Ma rifiuta tutto e tutti. Lancia le cose e rifiuta sia me che mio marito. Dopo tutti questi scatti d’ira a volte viene da noi e dice “scusa”. Io mi sento morire e in colpa quando fa così ma noi non glielo facciamo mai pesare anzi le diamo un abbraccio e le diciamo che non fa niente e che probabilmente era molto arrabbiata. Io però non so proprio come gestire queste reazioni. Forse sto sbagliando tutto. Purtroppo molto spesso scendiamo a ricatti, ma io non credevo fossero veri e propri ricatti ma la mia intenzione era farle capire che ci sono conseguenze alle sue azioni. Se non vuole mettere le scarpe la lascio fare, ma non può uscire. Se non vuole lavare i denti va bene ma non si esce e non si va all’asilo. Se vuole guardare la tv non mangerà perché la regola è che mentre si mangia non si guarda la tv. Sono ricatti questi? Ho letto che è sbagliato e questo mi ha destabilizzata. Quando andiamo al parco o in piscina lei è felicissima ma appena andiamo via fa delle scenate veramente assurde. A quel punto cosa possiamo fare? Se io le do un cioccolatino o una caramella lei sta buona e acconsente di andare via. So che questo non è giusto ma io cosa posso fare? È veramente dura accettare scenate e crisi per OGNI singola cosa. Ora sto cercando di lasciarla fare quando ha queste crisi. Le dico “ok va bene non vuoi farlo? Come vuoi! “ e la ignoro. Dopo un po’ lei viene da me e mi chiede di fare quella cosa o mi chiede “scusa”. È sbagliato questo? Noi non l’abbiamo mai forzata a fare nulla, le abbiamo solo insegnato che quando si sbaglia si chiede scusa. Non le abbiamo mai fatto ricatti emotivi tipo “se non fai questo non ti vogliamo più bene”anzi le ripetiamo sempre e comunque che noi la amiamo tanto e che se sbaglia va bene e tutti lo fanno. Se lei ad esempio cade o si fa male da sola si arrabbia così tanto che rifiuta tutto. Urla piange e dice “no!” a qualsiasi offerta di aiuto, abbraccio. È molto attaccata a me e si arrabbia se non le do attenzioni. Se io faccio una cosa invece che fare quello che dice lei si mette a piangere. Io continuo a fare quella cosa e ad ignorarla ma in lei si scatenano scatti d’ira. Io credo di non averla viziata molto ma sicuramente ho fatto errori e continui a farli e molto probabilmente la colpa di questo comportamento è mia. La sera va a dormire da sola nella sua camera ma poi la notte viene sempre nel nostro letto. Credo che tra poco cercheremo di interrompere questa abitudine perché molto spesso lei mi tocca di continuo e io non riesco a dormire. Sicuramente la mia gravidanza sta giocando un ruolo fondamentale ma mi sento veramente giù e piango praticamente tutti i giorni. Mi vergogno a dirlo ma sono felice quando va all’asilo e ho l’ansia quando torno da lavoro e quando devo stare con lei. Ho il terrore di uscire in pubblico o con altre persone perché non so mai come lei possa reagire. Mi sento una madre orribile. Vorrei se possibile qualche suggerimento su come comportarci. Grazie

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Miglior risposta 8 FEB 2021

Carissima, le sarà di conforto sapere che questa età nei bambini è difficile per tutti. A questa età i bambini cercano la loro individualità e dunque imparano che possono essere loro a decidere. Deve avere pazienza anche perchè prima dei tre anni non riescono neanche ad avere un controllo sul loro comportamento. Le suggerirei di non sgridarla ma eventualmente di distrarla quando una cosa che fa è sbagliata, non insiste sul giusto o sbagliato ma trovi alla bambina un'alternativa al suo comportamento con calma, pazienza e dolcezza.
Poi cercate insieme di stilare una routine giornaliera che concorderete insieme magari si faccia aiutare da qualche libro con il suo personaggio preferito..ecc. Per quanto riguarda l'arrivo del fratellino, pensi che sarà molto difficile che non ci siano invidie, per cui dato che la bimba ha capito tutto, le consiglio di cominciare a coinvolgerla e responsabilizzandola nel suo piccolo ad esempio facendola sentire come una piccola "mammina" che si occuperà del suo fratellino..
Per quel che riguarda i suoi sensi di colpa , non li abbia è una mamma sola alla sua prima esperienza e per giunta incinta. Faccia ciò che crede giusto sarà abbastanza.
Io resto a sua disposizione per ogni necessità, se lo volesse, anche on line.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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4 FEB 2021

Salve Kinsuni,
leggo molta sofferenza in quello che scrive, ma anche le parole di una mamma attenta e desiderosa di fare del suo meglio, che si interroga su come relazionarsi con sua figlia. Nel sentirsi una “madre orribile” temo che faccia fatica a vedere questo aspetto e credo che le renda più difficile il compito di entrare in relazione con la bimba. Potrebbe iniziare a concedersi di sentirsi stanca e affaticata.
In generale i 2 anni sono il momento in cui i bambini iniziano a percepirsi come separati dal genitore. Molti “no” possono significare “io sono diverso da te” ed è quindi un segnale che sta avvenendo un passaggio evolutivo importante. Questo dall’altro lato comporta per i genitori più fatica nella relazione, non per niente i due anni sono chiamati “i terribili due”. Inoltre aspettare un fratellino non è un percorso facile per un bambino e spesso genera momenti di regressione e un maggior bisogno di attenzioni. In generale reazioni emotive forti sono l'espressione di bisogni che il bambino non è in grado di esprimere in altro modo e a volte è proprio difficile comprenderle. Potrebbe essere utile condividere queste difficoltà con le maestre della bimba che conoscendola potrebbero darle qualche indicazione. Inoltre se il suo malessere dovesse perdurare o aumentare potrebbe cercare il supporto di un professionista che la aiuti a comprendere e gestire i comportamenti di sua figlia e la sostenga nella genitorialità nel delicato momento della seconda gravidanza.
Un caro saluto

Dott.ssa Chiara Tadeo Psicologo a Torino

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