Autostima a terra e desiderio di morte crescente

Inviata da Fabio · 1 ago 2017 Autostima

Buonasera,
spero mi capiate, ma sono sempre più convinto di dover morire, di farla finita, di sparire. Mi sento patetico, una vergogna del genere umano,
non sono degno di vivere. Mi sento difettoso, sbagliato, inadatto a saper affrontare la vita. Uno spreco, un rifiuto, nemmeno un qualcuno. Detto sinceramente, e questo mi spaventa,
se la gente conoscesse la mia vera natura, mi odierebbe. Sono insulso, ambiguo, non so esattamente cosa voglio. Mi lamento spesso e ogni cosa, persino la più stupida, mi butta giù.
Non sono in grado di affrontare le sfide della vita, non conosco la resilienza e non voglio crescere. Come può una persona del genere, che piagnucola per ogni cosa, continuare a stare qua? A far
dannare gli altri. Gli stessi che prima o poi si stuferanno di me e mi lasceranno solo, a crogiolare nel mio vittimismo. Non riesco a vedere qualità positive in me.
Molti mi dicono che in realtà sono intelligente e che il mio problema potrebbe essere la mia sensibilità troppo spiccata. Sì, sono troppo sensibile,
ma è una sensibilità malata, narcisistica. Con gli altri sono buono e disponibile solo perché voglio sentirmi accettato e stimato, ma una volta catturata la loro attenzione,
mi distacco e disinteresso. Se quella stima viene a mancare o è a rischio, mi danno e sto male. Sono subdolo, per questo e altro e me ne vergogno. Anche perché io di amore ne ho ricevuto molto dalla mia famiglia, e non capisco il perché di questa necessità di piacere proprio a tutti.
Faccio preoccupare i miei genitori e anche questo mi fa sentire un irriconoscente e un mostro. Nonostante le loro rassicurazioni, mi viene da pensare che in realtà li ho delusi profondamente e che mi vogliono bene soltanto perché sono loro figlio.
Sono un debole, così debole da soccombere molto presto. Non merito niente.
Mi sento scisso, i miei pensieri corrono e cambiano: prima penso una cosa e dopo due secondi un'altra completamente opposta.
Non so gestire per niente le emozioni, sono anche ingenuo, stupido addormentato: mi faccio prendere in giro da molti, e mi sa che lo merito. Non so a chi credere, né a cosa credere, non so se qualcuno mi sta mentendo o dice la verità.
Non riesco a leggere le intenzioni degli altri e perdo sempre. Non so distinguere un sentimento di vero amore da necessità di quest'ultimo. Dico necessità perché mi attacco morbosamente alle personalità forti e questa sottomissione danneggia inesorabilmente il mio ego. Giusto per ribadire quanto io sia debole. C'è chi dice che in realtà l'amore sia una prerogativa dei forti, mentre per i deboli è solo esigenza di protezione. Non so nemmeno se sia vero, però ci credo. Sono passivo in tutto, una vergogna, un imbarazzo vivente e non vedo possibilità di redenzione nonostante abbia 22 anni. Ma non è questione di età, è questione che non ho proprio le risorse.
Come se non bastasse mi autosaboto continuamente e giustamente poi mi lamento. Tutti dicono che non mi manchi nulla e questo mi fa sentire un ingrato. Ancora più debole perché chissà come reagirei a situazioni più serie.
Voglio smettere di portare avanti questa tortura, mi sento intrappolato in una gabbia. Il problema è che non credo di avere io personalmente le facoltà per continuare a vivere, non vedo una soluzione se non trovare il coraggio e un modo per morire. Vedo la morte come la soluzione più idonea per rimediare al mio stupido modo d'essere. Perché sono così fragile e irresoluto? Come posso trovare il coraggio di farla finita?
Chiedo perdono per lo sfogo, ma come avrete inteso non mi sento assai bene.

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Miglior risposta 1 AGO 2017

Gentile Fabio,
credo sia molto utile per lei intraprendere un percorso psicoterapeutico e lavorare sulla sua personalità.
Può fare molto per migliorare la qualità della sua vita emotiva e affettiva, ma deve darsene l'opportunità.
Non si fidi di quella parte di lei che non le vuol dare speranza. Consideri la sfiducia in se stesso parte del problema e non una verità assoluta.
I migliori auguri.
Cordialmente
Dott.ssa Barbara Trevisan
Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Trevisan Barbara Psicologo a Rovigo

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2 AGO 2017

Gentile Fabio,
Mi dispiace per la sofferenza e il disagio forte che vive, non è facile convivere quotidianamente con tali livelli di dolore.
Purtroppo non esiste una soluzione immediata, ma è possibile iniziare un percorso psicologico che le permetta perlomeno di alleggerire questa pesantezza esistenziale e riattivi le proprie potenzialità inespresse.
Non si arrenda, la vita è un dono prezioso da tutelare ad ogni costo!
I miei migliori auguri
Dott.ssa Costa






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2 AGO 2017

Buongiorno Fabio,
le sue parole manifestano un disagio profondo, che la riporta in continuazione a pensieri negativi ed autodistruttivi. Dovrebbe considerare la necessità di un percorso psicoterapeutico, per rivalutare oggettivamente gli aspetti disfunzionali e riattivare quelle risorse, che lei al momento non vede, ma che sicuramente possiede. Confrontarsi con uno specialista e non soltanto con se stesso, è il primo passo per attivare cambiamenti positivi.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga

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1 AGO 2017

Salve Fabio
leggo la sua sofferenza e credo che vada compresa meglio per capire come aiutarla a interrompere quelli che mi sembrano dei circoli viziosi che si attivano in ampi contesti: ha la percezione di sè come debole, e si conferma questa credenza attraverso interazioni e ricerca delle conferme a favore di questa ipotesi; l'autosabotaggio in che contesti avviene?
mi può descrivere meglio degli episodi esemplificativi per capire meglio cosa accade?
sarebbe importante sottolineare cosa stava facendo o cosa è accaduto, cosa ha provato e fatto in quel momento e quali sono stati i suoi pensieri.
in questo modo ci è possibile ricostruire i meccanismi che si innescano in riferimento alle circostanze e alla concezione che lei ha di sè stesso. in riferimento a questo, leggo che prova vergogna verso di sè: mi può spiegare meglio?
Resto a disposizione
Dott.ssa Fabrizia Tudisco

Dott.ssa Fabrizia Tudisco Psicologo a Napoli

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