attrazione paziente-medico

Inviata da robbyck · 29 nov 2024 Relazioni sociali

buonasera sono un ragazzo di 38 anni, attualmente single, mi piacerebbe ove è possibile poter "ricevere" un "consulto", aiuto, laddove si può.

Mi reco spesso in ospedale per miei problemi di salute da tantissimi anni, sempre nello stesso reparto.
Di medici, e personale sanitario l'incontro e li vedo tutti i giorni o quasi.
Da un paio di mesi a questa parte è successa una cosa: una dottoressa specializzanda (che tra l'altro non era nuova ma già c'era e vista tante altre volte), negli ultimi mesi mi è entrata nella testa.
Tutti i giorni la penso, e penso se anche per le è cosi (anche se immagino che così non è).
Da quando mi è successa questa cosa, io non riesco neanche più a parlarle e se proprio "devo" la guardo più che altro per un senso di rispetto ed educazione nei suoi confronti, cerco sempre di distogliere lo sguardo per non incrociare il suo altrimenti inizio a sudare, e quando mi chiede semplicemente come va, o piuttosto devi fare questo esame o l'altro, io rispondo a stendo, altrimenti quasi balbetto.

Vorrei potermela togliere dalla testa, ma a volte sembra difficile come la mia "malattia" stessa.


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Miglior risposta 30 NOV 2024

Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua esperienza con noi. Molto probabilmente la malattia è entrata a far parte della sua identità, a maggior ragione se la costringe a frequentare l'ambiente ospedaliero quasi quotidianamente. Lei si descrive come attualmente single, quali sono state le motivazioni che hanno fatto sì che la relazione si interrompesse?
Quali caratteristiche ricerca in una relazione?
Penso che l'ambiente ospedaliero sia per lei un ambiente conosciuto e sicuro e nel quale possa trovarsi a suo agio e compreso. Qual è stato l'elemento che l'ha portata a interessarsi in quel momento di quella dottoressa?
Avvicinarsi a una figura di cura capita molto spesso perché ci sentiamo portati ad affidarci interamente a loro, facendo conoscere una parte a volte nascosta o temuta di noi.
Nelle sue parole però leggo dell'imbarazzo e le consiglio di domandarsi da dove provenga.

Una terapia potrebbe aiutarla a chiarire alcune tematiche

Dott.ssa Federica Amissini

Dott.ssa Federica Amissini Psicologo a Bergamo

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2 DIC 2024

Buongiorno,
non credo sia possibile togliersi dalla testa qualcuno, bensì capire perché è entrato. Lei vive una situazione davvero complessa e immagino dolorosa trovare qualcuno di piacevole potrebbe essere un modo per fuggirne e pensare ad altro di più spensierato come una "cotta".
Se vuole approfondire sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti

Dott.ssa Cecilia Cicchetti Psicologo a Milano

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2 DIC 2024

La situazione che descrivi è comprensibile e capita a molte persone, soprattutto quando si instaurano rapporti frequenti e particolari in ambienti come quello ospedaliero, dove le emozioni possono essere amplificate dalle circostanze. Questi sentimenti, anche se difficili da gestire, sono naturali.

### Cosa puoi fare per affrontare questa situazione:

#### **1. Comprendi i tuoi sentimenti**
- **Accettazione**: Riconosci che ciò che provi non è sbagliato. È normale sviluppare un'attrazione o un'ammirazione per qualcuno con cui interagiamo regolarmente, specie in contesti dove ci sentiamo vulnerabili.
- **Distinzione tra emozione e realtà**: Potrebbe essere utile riflettere se ciò che senti sia legato alla persona in sé o al contesto in cui la incontri (ad esempio, il bisogno di sentirti accudito o compreso).

#### **2. Gestisci l'intensità dei pensieri**
- **Distrazione positiva**: Prova a indirizzare la tua mente su altre attività che ti appassionano o che possono tenerti impegnato. Leggere, fare sport, o anche guardare una serie TV che ti piace possono aiutarti a ridurre il tempo in cui rimugini su questa persona.
- **Esprimi i pensieri**: A volte scrivere i tuoi sentimenti in un diario o parlarne con una persona di fiducia può aiutarti a sfogarli senza agire direttamente.

#### **3. Limita le aspettative**
- Se immagini che questi sentimenti siano unilaterali (come hai accennato), prova a concentrarti sul fatto che non puoi controllare le emozioni o i pensieri dell'altra persona. Questo non diminuisce ciò che provi, ma può aiutarti a mettere le cose in prospettiva.

#### **4. Crea un confine emotivo**
- **Professionalità nel rapporto**: Ricorda che, per quanto questa persona sia gentile e professionale, il suo ruolo è quello di prenderti cura della tua salute. Provare a focalizzarti esclusivamente su questo aspetto può aiutarti a ridurre l'intensità dei pensieri personali.

#### **5. Valuta un supporto esterno**
- Se trovi difficile gestire questi sentimenti o se stanno diventando troppo invalidanti, parlare con un terapeuta potrebbe essere utile. Ti aiuterebbe a esplorare le cause più profonde di ciò che provi e a trovare strategie per superarle.

### Conclusione
Prova a essere gentile con te stesso. Questi sentimenti non sono qualcosa da combattere con forza, ma da comprendere e gestire con calma. È un processo che richiede tempo, ma lavorando su di te troverai il modo di affrontarli e di dare priorità al tuo benessere.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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30 NOV 2024

Buonasera, quello che descrivi potrebbe essere un fenomeno che spesso accade in situazioni di forte stress, come nel caso di malattie croniche o situazioni di lunga degenza. L’incontro quotidiano con una persona, in questo caso una dottoressa, potrebbe alimentare sentimenti di attaccamento o di interesse, soprattutto se si percepisce un contatto regolare e magari una sensazione di “cura” o “attenzione” che la figura del medico può suscitare. Questi sentimenti, soprattutto quando sono unilaterali e non corrisposti, possono diventare fonte di ansia e difficoltà, come nel tuo caso, dove noti che diventa difficile parlare o interagire senza sentirsi nervoso o “bloccato”. Non è raro che in situazioni di vulnerabilità fisica o emotiva, le persone possano sviluppare un’idealizzazione del medico o di chi si prende cura di loro. Questa situazione può alimentare il desiderio di maggiore interazione, ma anche il timore di non essere ricambiati, cosa che spesso porta a comportamenti di evitamento o imbarazzo, come quello che descrivi, in cui non riesci a guardarla o parlare con serenità. Per poter affrontare meglio questa situazione, potrebbe essere utile dare un po’ di spazio ai tuoi pensieri. Puoi provare a focalizzarti su altre attività che ti impegnano mentalmente, come hobby o interessi, che ti possano aiutare a distogliere l’attenzione dalla figura della dottoressa. Inoltre, potrebbe essere utile riflettere sul fatto che, in un contesto professionale come quello sanitario, la relazione che si instaura tra paziente e medico è principalmente funzionale al benessere fisico, e che l’interazione è indirizzata a soddisfare le tue esigenze di salute, piuttosto che a stabilire legami personali. Se questi pensieri ti causano ancora disagio, ti suggerisco di parlarne con un professionista che ti aiuti a capire meglio questi sentimenti e a gestirli, così da poterti sentire più tranquillo e meno bloccato nelle interazioni con la dottoressa.
Cordialmente,
Dott.ssa Velia Morati

Dott.ssa Velia Morati Psicologo a Nocera Inferiore

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30 NOV 2024

Buongiorno, la situazione non è unica, può accadere comunemente, seppur può sembrare complicata o imbarazzante da affrontare, che qualcuno che è presente per un iter che seguiamo, ci coinvolga anche oltre l'area che di competenza che è di supporto. Può anche essere normalissimo in un contesto in cui c’è un’interazione frequente e personale, come quello ospedaliero, che si sviluppino emozioni forti seppur trasmesse dalla buona professionalità, cura o umanità che riceviamo. Rifletta e pensi, prendendo del tempo, sull'oggettività del suo interesse e magari non si convinca che se 'la toglie dalla testa', tutto si allinea, magari può rimanere nei suoi pensieri e senza autogiudicarsi, comprenderà il valore di questa persona per lei, proprio nell'ambito di cura per il quale lei va sovente in ospedale.

Dott. Salvatore Fazio Psicologo a Sant'Agata Li Battiati

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30 NOV 2024

Salve, la ringrazio per averci esposto la sua storia. Da quanto racconta, la sua vita è sempre stata legata agli ospedali per motivi di malattia, quindi questo la porta a vivere soprattutto questi contesti più degli altri. Provare un' emozione verso un' altra persona è sempre qualcosa di bello, comprendo il suo imbarazzo e la sua paura di essere rifiutato. Potrebbe avere idealizzato la figura di questa specializzanda oppure provare un sentimento puro. Dovrebbe iniziare ad approcciare con lei con cose semplici, magari un saluto, un sorriso, qualche battuta e capire lei come reagisce. Piccoli passi per superare la sua inibizione e per una volta correre il rischio d' essere felice. Cordiali Saluti

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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30 NOV 2024

Buonasera gentile Utente, la situazione che descrive è certamente delicata e comprendo il disagio che sta vivendo. Il sentimento che prova nei confronti di questa dottoressa potrebbe essere il riflesso di un insieme di emozioni che si intrecciano: la sua esperienza prolungata in ospedale, il legame che spesso si crea con chi si prende cura di noi, e il bisogno umano di vicinanza e comprensione. È naturale che, in un contesto così emotivamente intenso, possano nascere pensieri e sentimenti che sembrano fuori dal nostro controllo.

Il fatto che si senta a disagio anche solo nel parlarle o nel incrociare il suo sguardo indica quanto profondamente questa situazione la stia toccando. Prova un desiderio di rispetto e di educazione nei suoi confronti, ma al contempo sente il bisogno di mettere una distanza per gestire le sue emozioni. Questo conflitto interno può essere molto faticoso e richiede attenzione.

Per affrontare ciò, può essere utile considerare alcuni aspetti. Innanzitutto, il bisogno di "togliersi dalla testa" questa persona potrebbe indicare un desiderio di ritrovare un equilibrio emotivo che al momento sente di aver perso. Non si giudichi per quello che prova: i sentimenti non sono "sbagliati", ma sono segnali che ci indicano qualcosa di importante sul nostro stato interiore.

Un primo passo concreto potrebbe essere dedicare del tempo a sé stesso, riflettendo su cosa questa esperienza le sta dicendo. Si tratta di un bisogno di affetto, di un desiderio di essere visto e compreso, o forse di una speranza di sollievo dalla situazione complessa che sta vivendo? Dare un nome alle proprie emozioni può aiutarla a comprenderle meglio e a ridurre l'ansia che le accompagna.

In secondo luogo, consideri la possibilità di parlare con un professionista per esplorare questi sentimenti in uno spazio sicuro e senza giudizio. Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a elaborare il senso di attaccamento che sente e a capire come gestirlo, trovando un equilibrio che le consenta di affrontare serenamente anche la relazione con questa dottoressa.

Infine, è importante ricordare che la sua salute e il percorso che sta facendo sono una priorità. Si dia il tempo di prendersi cura di sé, non solo a livello fisico ma anche emotivo. Questo momento può essere l’occasione per conoscersi meglio e costruire una maggiore consapevolezza di sé, un passo fondamentale per vivere con più leggerezza situazioni simili in futuro.

Le auguro di trovare la serenità che merita.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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30 NOV 2024

La nostra mente crea automaticamente e autonomamente pensieri richiamando anche i ricordi.questo è un processo involontario non lo possiamo controllare. Chiaramente ricordi a legata una forte emotività più facilmente sono richiamati dalla mente.

Se lei si reca spesso in questo ospedale, ha molto che bisogno di vederla quindi che il ricordo scompaia e che non gli faccio più effetto potremmo dire quasi impossibile

Tuttavia, possiamo impedire che questo pensiero ci condizioni.

Quando questa persona ci viene in mente lasciare il pensiero lì nella nostra testa senza dargli peso senza dargli importanza senza dargli ascolto. Lasciarlo lì nella nostra testa, senza dargli alito e poi se ne andrà da solo.

È comprensibile l’imbarazzo che prova quando è di fronte a queste persone.

Anche in questo caso, è importante accettare il fatto che libraccio ci sia e cercare di vivere la situazione con più materializza possibile

Essere semplicemente se stessi.

Le consiglio di interne, un percorso psicologico che la possa aiutare ad affrontare questa situazione.

Anche per trovare delle strategie per imparare a gestire sia i pensieri rimuginanti sia l’imbarazzo.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e domande mi contatti sarò lieto di aiutarla

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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30 NOV 2024

Gentile Robbyck, nei momenti di maggiore vulnerabilità e bisogno di accudimento, si è in genere più sensibili alle attenzioni o disattenzioni di chi si prende cura di noi e una maggiore attenzione potrebbe essere interpretata come qualcosa di più e stimolare interesse di rimando un interesse personale. Non so se è questo il suo caso, provi a risalire al momento in cui la dottoressa le “è entrata nella testa” e cerchi di ricordare come sono andate le cose in quel periodo..
Se non riesce da solo si faccia aiutare da uno psicoterapeuta che la aiuti ad esplorare il suo mondo interno.
Un cordiale saluto.
Dr. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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30 NOV 2024

Buongiorno, mi rendo conto di quanto sia difficile per lei recarsi da sempre in ospedale. Penso che l’ospedale nella sua percezione ricopra due aspetti: l’insofferenza di doversi sottoporre a continui controlli e dall’altro il porto sicuro dove sentirsi protetto. Lei attualmente è una persona single, il luogo che frequenta più di sovente e l’ospedale quindi avere simpatia per un membro dello staff accade di sovente, anche per quello che rappresenta nella sua vita. Il suo imbarazzo, la sua fragilita alla presenza della specializzanda sono i sintomi della sua simpatia. Bisogna però cercare non idealizzare chi ci sembra irraggiungibile . Per darle un consiglio su come allontanare questo pensiero/ sentimento che la fa soffrire ed il perché è diventato un pensiero costante bisognerebbe conoscere meglio la sua situazione, altrimenti restano solo pensieri e supposizioni. Dott.ssa Beatrice Canino

Dott.ssa Beatrice Canino Psicologo a Napoli

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30 NOV 2024

Buongiorno Robby, ci sono degli aspetti che si dovrebbero approfondire come, ad esempio, il suo essere 'attualmente single', i suoi 'problemi di salute' e l'avere quindi una familiarità con il personale medico oltre agli aspetti di ansia che fanno da sfondo ad una condizione che intuisco di fragilità. Se ad oggi nn ha un riferimento psicoterapico le sarebbe utile intraprendere un percorso psicologico per accogliersi e comprendere tutto questo...di più. Un caro saluto Robby. A disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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