Attacchi di panico e paura del futuro
Salve, sono una ragazza di 28 anni e in agosto ho avuto il mio primo attacco di panico in macchina, mentre stavo guidando. Ho avvertito un'improvvisa tristezza ed ho iniziato a piangere (preciso che mi succede spesso da che ne ho memoria), e poi é subentrato l'attacco. Non sapendo di cosa si trattasse, non l'ho detto a nessuno. Meno di un mese fa ne ho avuti altri due, uno a cena mentre discutevo con il mio compagno di un esame che avrei dovuto dare di lì a poco e che mi creava molta preoccupazione e un altro la notte stessa. Ne ho poi avuti altri due, sempre in occasione di discussioni/litigi con lui. La mia situazione personale mi fa soffrire e la considero il mio problema più grave. Fino alla fine del liceo ho sempre studiato molto e conseguito ottimi risultati in ambito scolastico e sebbene avessi vari problemi in famiglia ( rapporti super conflittuali tra i miei genitori) ho sempre sepolto tutto sotto la mole di compiti e concentrandomi sullo studio. Attualmente studio giurisprudenza ma sono ampiamente fuori corso. Dopo tre anni di esami continui con voti molto alti, nel 2013 ho subito un grave lutto familiare (la morte di mia zia,gemella di mia madre) e ho lasciato quello che era il mio ragazzo da 5 anni perché non provavo più niente. Per arrivare ad averne il coraggio ho dovuto fare una serie di sedute di psicoterapia perché avevo una paura irrazionale di rimanere sola. Non pensavo che questi due eventi avrebbero avuto grandi ripercussioni su di me. E invece credo che da lí tutto sia cambiato. Ho iniziato a posticipare esami; non é che non studiassi, ma non riuscivo davvero a concentrarmi e mi sembrava che il mio solito metodo di studio, imparare tutto a memoria,anche le virgole,per poter essere il più vicino possibile alla perfezione, non funzionasse più e dunque una settimana prima dell'esame rinunciavo sempre. Da un anno e mezzo mi sono rimessa in carreggiata, nonostante tutto ci tengo tantissimo alla laurea e a rendere fieri i miei genitori che hanno fatto tanti sacrifici per farmi studiare. Nel frattempo da un anno sono andata a convivere con il mio nuovo ragazzo, lui ha insistito nonostante io non abbia ancora un lavoro sobbarcandosi tutte le spese. Il problema é che io vedo tutto nero per il futuro, penso spesso che nessuno vorrà mai assumermi cosí "vecchia"(prevedo di laurearmi in estate). A casa sono intrattabile, il mio compagno torna la sera dal lavoro e mi trova sempre giù di morale per via della giornata passata solo ed esclusivamente sui libri. Ed ecco gli attacchi di panico. Ho dovuto rimandare l'esame al 20 dicembre e già mi sento male al solo pensiero. Mi mancano pochissimi esami e ormai devo fare solo gli ultimi sforzi, ma cosa ne sarà di me poi? Non posso tornare indietro e al tempo stesso non trovo stimoli per andare avanti. Scusate la lunghezza del post, ma già averne scritto mi fa stare meglio.