Attacchi di panico dovuti all'università (credo)
Buongiorno,
Sono una matricola di ingegneria aerospaziale. La farò breve.
Ho sempre amato studiare, amo conoscere, amo approfondire, amo saper fare. Questo percorso di studi è il mio sogno da quando avevo 11 anni in quanto amante dello spazio. Il primo mese sono stato davvero bene, ho conosciuto compagni fantastici, mi sentivo in grado di affrontare il tutto, ma qualcosa sta andando storto. È da tre settimane che sto sentendo ansia, ed è solamente novembre. Ho avuto due attacchi di panico pesanti durante questa settimana, sto sentendo un macigno sul petto, e il problema mi sa che non è la facoltà in sé, ma il problema sono io. Ho sempre avuto una costante ansia per il mio futuro, ho una paura tremenda del domani, ho paura dei professori, ho paura del tanto studio (e questo mi preoccupa tantissimo), e ultimamente sto avendo ansia anche durante le lezioni, il ché mi sembra assurdo e incredibile. Ieri sono crollato davanti ai miei genitori, ho detto loro di voler abbandonare tutto, di rinunciare e lavorare, perché mi stavo logorando dentro. Non sono in grado di prendere le cose alla leggera, ed evidentemente ho attribuito all'università un peso specifico non indifferente. Ho provato a tirare avanti per qualche giorno, ma l'ansia ha cominciato a farsi sentire anche mentre leggevo i libri, quindi studio male, quindi mi sento ancora più insicuro, quindi ho ancora più paura di affrontare eventuali esami, e i professori non sono certamente d'aiuto visto che sono noti per essere i peggiori a livello umano, e per me che non sono fluente nel parlare (ho fatto logopedia e psicoterapia per la balbuzie, ma con risultati mediocri) sembrano uno scoglio insormontabile. Ho cominciato questo corso con il verso sbagliato, la costante paura di fallire mi ha portato ad ammazzarmi di studio, ma non ho fatto altro che accrescere ancora di più l'ansia. Ma in cuor mio non ho voglia di abbandonare, perché amo quello che sto studiando e ne sono estremamente affascinato. Non posso continuare a vivere con questo incessante stato d'ansia, quindi ho pensato prima di abbandonare, poi di fermarmi per un anno per lavorare su me stesso, ed ora sono giunto alla conclusione di volermi fermare completamente per 2 mesi, per riposare la mente e vivere tranquillo le vacanze natalizie (l'idea di passare le festività con questo stato d'ansia mi ha terrorizzato ancora di più). Può sembrare una scelta inconscia e avventata, lo so, ma voglio convincermi del fatto che fallire è ok, che portarmi indietro qualche esame e laurearmi un po' più tardi è ok, magari li recupero a qualche appello straordinario, quindi mi sono prefissato l'obiettivo di calmarmi il più possibile, di ricaricare le pile, non perdere magari la mano con gli esercizi che paradossalmente mi rilassano, per poi vedere se sarò in grado di sostenere almeno disegno tecnico e algebra, ma senza troppo impegno. Ho sempre pensato di aver bisogno di una terapia d'urto per superare qualcosa, quindi magari farmi fallire da solo con la mentalità di dire: "è ok. Puoi riprovare più avanti" potrebbe aiutarmi.
In aggiunta voglio dire che ho avuto sintomi simili ma molto più leggeri durante il corso della mia vita, prima delle partite di basket, prima di un compito in classe, e molto spesso mi sono limitato anche nel chiedere cose ai professori perché la paura di fermarmi e balbettare anche contribuisce tantissimo al mio stato d'ansia.
So di aver detto "sarò breve", ma mi sono leggermente lasciato andare.