Salve sono Pamela ,ho 37 anni e convivo con gli attacchi di panico da quando ne avevo 20 . La mia paura più grande è il Cuore , nonostante abbia fatto tanti esami che escludono patologie.. tra qualche giorno metterò un holter per essere ancora più sicura che vada tutto bene .
Ci sono periodi in cui riesco a gestire ,sono stata in cura dallo psicologo anni e ne ho provati diversi ,poi però è come quando mi prende la tachicardia, faccio un elettrocardiogramma va tutto bene mi calmo per un po' ..poi all improvviso torna tutto .. sono consapevole che devo convivere con questo "amico" indesiderato.. ma esiste un tecnica che mi permette di non avere più paura del mio cuore che pulsa così velocemente?... Posso curare la cardiofobia ?
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20 SET 2021
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Cara Pamela, come mai pensa che debba convivere con questo amico indesiderato per forza? Se nel passato è stata meglio grazie all'aiuto psicoterapeutico significa che possibilità ce ne sono, anche per il lungo periodo. Le consiglio di intraprendere un percorso in questo senso, per valutare approfonditamente questa paura che la accompagna ormai da troppo tempo. Già esserne consapevole è un bel passo, ma direi che il cammino è da terminare, non desista! Esistono molte tecniche che curano eventuli aspetti traumatici sottostanti a determinate patologie. Non conosco la sua storia di vita, quindi non posso suggerirgliene una piuttosto che un'altra. Le consiglio di ricontattare il/la precedente terapeuta qualora il percorso fosse stato soddifacente oppure sul portale può trovare chi pensa sia più adatto a lei! Sono disponibile per ulteriori informazioni se necessarie. Saluti
20 SET 2021
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Buongiorno Pamela. Come per tutte le fobie, esistono tecniche adeguate che permettono alla persona di entrare in contatto con l’oggetto delle proprie paure e ridimensionare quest’emozione, che se troppo intensa ha l’effetto di paralizzare l’individuo. Con l’aiuto di uno psicoterapeuta può pensare di avviare un percorso volto a comprendere la natura e il significato della sua fobia, ottenendo come risultato un approccio mentale diverso rispetto al cuore e agli attacchi di panico, imparando a gestirli.
Mi rendo disponibile anche online per un consulto più approfondito e per portare avanti un percorso di questo genere.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
20 SET 2021
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Gentile Pamela,
dispiace leggere che lei soffra di questa difficoltà da molti anni. Le posso consigliare di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per svolgere un percorso in cui approfondire l'origine, la struttura e le motivazioni di questo cuore che pulsa troppo.
20 SET 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Pamela, ha fatto benissimo.a escludere una causa organica. Quello che mi sembra accadere è che si parla di attacco di panico.
Non si arrenda, non deve conviverci, il problema si può risolvere , costruendo con l'aiuto di un professionista ie strategie per gestire l'ansia.
Per risolvere poi alla radice il.problema bisogna scavare in profondità, trovare le origini e cause primarie che hanno portato al sintomo.
Capisco lo.scoraggianento dopo aver cambiato diversi professionisti
Le consiglio un approccio psicodinamico o meglio psicoanalitico, il più lungo e doloroso, ma il.piu efficace e risolutivo.
Cari saluti Dott.ssa Belinda Doria
20 SET 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Pamela,
ci sono due cose che mi hanno colpito di ciò che hai scritto.
La prima è la definizione di "amico" indesiderato, la seconda è la convinzione che tu debba conviverci.
La sensazione è che tu dia molto spazio a questi tuoi pensieri.
Non so qual è la tua storia e come tu sia arrivata a queste considerazioni ma, nell'ottica di una vita vista come un percorso di crescita e realizzazione, ti invito a valutate ed accogliere la possibilità di una realtà in cui questa apprensione farà parte del passato e, soprattutto, non sarà più indicativa della persona che sei realmente nella tua quotidianità.
19 SET 2021
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Buonasera Pamela,
gli attacchi di panico possono tranquillamente andare in remissione con una terapia EMDR, così come la cardiofobia. La incoraggio pertanto a farsi aiutare da un terapeuta specializzato.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
19 SET 2021
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Più cerca di controllare il cuore più il battito aumenta, il cuore, ha una funzione autonoma che il suo "io" non può controllare, non decidiamo noi se e quando cesserà il suo continuo ritmo. Possiamo però decidere di aprire e allargare l'occhio della conoscenza e vedere il battito del cuore come l'organo che più di altri ci ricorda contemporaneamente il simbolo della vita e della morte. Dovremmo imparare ad accettare tanto la vita quanto la morte o meglio non vi è vita piena senza la capacità di elaborare la nostra finitezza.
Le strategie di controllo e le continue rassicurazioni hanno breve durata ingenerano meccanismi viziosi che nel lungo peggiorano la sintomatologia, bisogna arrendersi a questa continua fuga da se stessi e con un buon professionista trovare il coraggio per guardarsi dentro e saltare.
19 SET 2021
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Gentile Pamela,
una volta esclusi problemi organici con gli esami che sta facendo, più che focalizzarsi su una tecnica specifica è utile capire il suo modo personalissimo di pensare, sentire, agire e adattare le tecniche ad esso e non viceversa.
Ci sono diversi approcci efficaci per gestire disturbi d’ansia e attacchi di panico, tra cui la terapia strategica. È utile pensare anche che, con un dato terapeuta indipendentemente dall’orientamento può trovare una sintonia personale e operativa che aumenta l’efficacia della terapia. Il consiglio è quindi di cercare un terapeuta con cui trovare la migliore sinergia e i risultati visibili a medio termine. Si merita di migliorare la qualità della sua vita.
Resto a disposizione e le faccio i miei migliori auguri. Dott. Giovanni Iacoviello
19 SET 2021
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Gentile Pamela, certamente l'approfondimento medico è imprescindibile, ma escluse patologie organiche è opportuno orientarsi verso un lavoro psicologico. Scrive di diversi tentativi a riguardo e non so cosa abbia tratto da questi percorsi. Ciò che le consiglierei è di valutare una psicoterapia ad orientamento psicoanalitico per comprendere il significato del suo sintomo che sembra molto rimandare al rapporto con le emozioni. Ovviamente tali percorsi necessitano di una costanza e una certa durata nel tempo pertanto potrebbe essere nell'immediato possibile gestire la tachicardia, se troppo elevata, con un farmaco, aspetto che potrebbe valutare dopo l'ultimo esame cardiologico. A lungo termine invece il lavoro in psicoterapia è la strada che può consentirle di capire meglio sè stessa, elaborare aspetti più profondi del suo sè, andando alla radice del suo problema.
Resto a disposizione
cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Mavilia
19 SET 2021
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Cara Pamela,
Seguo con attenzione la tua preoccupazione.
Ti consiglierei in. primis di escludere problematiche fisiche e successivamente di intraprendere un percorso psicologico per cercare di gestire al meglio questa situazione che ti fa stare male e soffrire.
Resto a disposizione anche online se vorrai.
Cordiali saluti.