attacchi di fame

Inviata da Enza · 25 mar 2017 Disturbi Alimentari

Buongiorno
Scrivo poiché da parecchi anni sto seguendo una dieta dopo l'altra per ritrovare la mia linea. Il mio problema però non è la quantità di cibo mangiata ai pasti quanto gli attacchi di fame tra un pasto e l'altro che mi portano a mangiare in maniera compulsiva dosi esagerate di cibo. E cosi cado sempre in un grande senso di colpa e in un circolo vizioso che non mo fa stare bene con me stessa. A chi potrei rivolgermi per cercare di migliorare questo approccio con il.cibo?
Grazi e saluti

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Miglior risposta 26 MAR 2017

Gentile Eleonora,
con alta probabilità Lei tende ad utilizzare il cibo come compensazione, rispetto alle posibili frustrazioni che la vita ahimè infligge a tutti, compresa lei. La tendenza a dipendere da una qualsivoglia sostanza, che sia cibo , alcol, o altro, nasconde spesso , un tratto depressivo , che andrebbe indagato con cura in ambito psicoterapeutico.
Esistono altresì alcuni metodi che possono coadiuvare l'intervento psicoterapeutico per calmare in tempi più brevi la tendenza a riempire i vuoti della vita col cibo.
Personalmente adotto in casi simili al suo , una particolare forma di training autogeno , che ha lo scopo duplice di ridurre lo stress e nel contempo attraverso specifiche induzioni ( frasi mirate durante il rilassamento) di arrivare a controllare la fame nervosa e, ho sempre avuto ottimi riscontri.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giuseppina Cantarelli
Parma

Dott.ssa Giuseppina Cantarelli Psicologo a Parma

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28 MAR 2017

Gentile Eleonora,
quello che lei giustamente vive con disagio è il così chiamato "meccanismo paradosso delle diete restrittive", responsabile del fallimento della maggior parte dei regimi alimentari restrittivi e di un forte senso di frustrazione nella persona. Esiste un metodo specifico, che lavorando su cognizioni (idee talvolta scorrette sugli alimenti ) emozioni (ciò che spinge alla "fame emotiva ") e abitudini consente di ottenere buonisimi e soprattutto duraturi risultati. Le consiglio di rivolgersi a un professionista esperto di questi temi. Nel caso volesse altre informazioni sono qui .
Cordiali saluti

Dott.ssa Esposito Malara Grazia

Dott.ssa Esposito Malara Grazia Psicologo a Brescia

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26 MAR 2017

Buonasera Eleonora, quello che lei riferisce è una problematica molto diffusa. Tuttavia, se questo tipo di alimentazione è presente con una frequenza di due volte a settimana da più di sei mesi e in più, ci rendiamo conto che nel corso di questi episodi assumiamo una quantità di cibo elevata, allora è opportuno rivolgersi ad uno psicologo esperto nella diagnosi e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, perché potrebbe trattarsi dell'inizio di un Binge Eating Disorder. Come terapia io consiglio un trattamento cognitivo-comportamentale, io personalmente utilizzo il modello DBT (Dialectical Behavior Therapy).
Spero di aver risposto alla sua domanda.
Cordiali saluti
Dott.ssa Barbara Gentile (Roma)

Dott.ssa Barbara Gentile Psicologo a Roma

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26 MAR 2017

Cara Eleonora,
il cibo puo' veicolare molteplici messaggi. Il problema di solito non e' la dieta in se stessa, rivolgendosi ad una nutrizionista oppure ad una dietologa lei potrebbe facilmente dimagrire. Come lei descrive in modo puntuale, ha già tentato diverse volte senza risultato. E' una difficoltà di autocontrollo, il cambiamento reale deve avvenire nella mente. A livello emotivo occorre comprendere cosa rappresenta questo cibo fuori pasto per lei. E' una difesa dal mondo esterno oppure rappresenta un modo per colmare un grande vuoto? O ancora e' un modo per scaricare emozioni difficilmente accettabili per lei? Un percorso di consapevolezza insieme ad un valido professionista potrebbe esserle molto utile per superare tale difficolta'.


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26 MAR 2017

Gentile Eleonora,
il problema delle abbuffate in realtà potrebbe essere collegato alla quantità di cibo assunta durante i pasti che se troppo scarsa potrebbe aumentare gli attacchi di fame anche se è evidente che queste originano più che altro da fattori di natura emozionale.
Il problema quando si è in presenza di abbuffate è legato a diversi fattori di natura psicologica che la dieta forzata non risolve anzi tende ad aggravare. Infatti più si cerca di restringere la quantità di cibo ingerita più si produce una distorsione dei segnali della fame e la conseguente tendenza a mangiare in eccesso. Inoltre ogni dieta inizia con un cattivo pensiero sul nostro corpo che può originare da un tono dell’umore depresso o da delusioni relazionali.
Un migliore approccio al cibo passa attraverso un lavoro di tipo psicologico che individui i bisogni che si nascondono dietro un disturbo dell’alimentazione. Spesso il cibo compensa bisogni che nulla hanno a che fare con la fame. Spesso si ha fame di amore e di accettazione.
Le persone che combattono con il sovrappeso e l’obesità molto spesso fanno i conti con una vita impostata sul dovere e su aspettative irrealistiche che costantemente vengono deluse, nonché un livello di autostima molto basso.
Il nutrimento del sé, da fare in psicoterapia, consente di “dimagrire dentro” senza bisogno di appesantire il corpo con chili in eccesso.
Se la dieta aumenta l’ossessione per il cibo e tende a produrre il circolo vizioso che descriveva, è auspicabile modificare il proprio stile alimentare cercando di non vietare alcun cibo.
Per un aiuto può rivolgersi al medico di famiglia il quale la può indirizzare presso professionisti operanti inella sua zona.

Un saluto

Dott.ssa Lucia Rinaldi

Lucia Rinaldi Psicologo a Roma

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26 MAR 2017

Buongiorno Eleonora, capisco la Sua situazione.
Come ha scritto, è presente un circolo vizioso, riassumibile in: restrizione dietetica, attacchi di fame, abbuffate, senso di colpa, il quale peggiora la situazione facendo ripartire il circolo vizioso delle abbuffate, oltre a non farLa stare bene con sé stessa.
Non occorre concentrarsi sulla dieta ma affrontare gli aspetti psicologici legati al nostro approccio con il cibo.
Le consiglio quindi di rivolgersi ad uno Psicologo affinché si possa interrompere il circolo vizioso precedentemente descritto e migliorare in generale il rapporto con sé stessi.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Isabella Brega

Dr.ssa Isabella Brega Psicologo a Pavia

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