Salve... sono una ragazza di appena 21 anni ed è da circa tre settimane che non sto bene sia fisicamente che psicologicamente; è iniziato tutto passando ogni giorno notti insonni ... non riuscivo a dormire perché presa inizialmente da senso di oppressione al torace e tachicardia e andava sempre peggio con il passare dei giorni perché si presentavano anche sudorazione e capogiri. Così ho fatto le analisi sospettando magari problemi di tiroide ed è risultato solo che avevo un po’ di ferro basso ( prendo le gocce intrafen) ; vedendo che i sintomi peggioravano perché si presentavano anche di giorno , sono andata dal mio dottore, ha sentito il mio battito cardiaco e mi ha tranquillizzata dicendomi che non avevo nulla di strano al cuore ... al massimo poteva essere un po’ di esofagite dovuta al mio farmi prendere sicuramente dall’ansia e dal panico; in effetti questo non è un bel periodo ... ho accumulato tanto stress per il fatto di essere stata ferma a casa a lungo, per non aver trovato lavoro e perché mi sento molto sola in questo periodo. Attualmente la situazione è un po’ migliorata dal punto di vista fisico ... sono 4 notti che riesco a dormire , la tachicardia si è presentata l’ultima volta una settimana fa quando ero fuori con la mia famiglia ... ciò che mi spaventa è la mia testa ... sono giorni che mi sento apatica , non voglio far nulla ... non trovo piacere nel far nulla anche le
Cose che prima facevo senza problemi ... persino guardare la tv mi disturba... penso costentemente al mio futuro e non riesco a vederlo, ho paura di far scelte , ho paura di rimanere sola per sempre ed è da qualche giorno che ho sempre paura che possa accadermi qualcosa , che io possa ammalarmi o che possa prendermi un malore improvviso ... ogni minimo dolore provo a cercarlo su internet . Non capisco più cosa mi succede , non mi sento più io ...
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2 AGO 2018
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Raffaella,
sta vivendo un periodo difficile mentre sembra non individuarne la causa.
Ci sono molte informazioni che andrebbero condivise con il suo psicologo per comprendere la sua situazione attuale e per individuarne gli agganci psicodinamici.
Se non è mai stata seguita da uno psicologo le consiglio di cercarne uno nella sua zona. in modo da non continuare a soffrire in un senso di solitudine e inefficienza .
Se ha necessità di maggiori informazioni mi contatti pure.
3 AGO 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Raffaella,
mi sembra di capire che ora è più tranquilla sul versante somatico, perché i controlli hanno dato esito negativo.
Tuttavia rimane apatia e disinteresse, che potrebbero essere dovuti alla mancanza sia del lavoro, sia di stimolanti relazioni sociali.
Valuti la possibilità di intraprendere un breve percorso psicologico, magari rivolendosi ad un consultorio per ovviare alle difficoltà economiche, che le permetta di affrontare e superare questa delicata fase della sua vita.
Un caro saluto
Dott.ssa Vanda Braga
2 AGO 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Raffaella
Il processo di riequilibro corporeo, emotivo e mentale presenta diverse fasi. Quando viviamo periodi difficili in cui la tensione è forte il nostro corpo impiega tutte le risorse disponibili e alla fine andiamo in carenza. Lo stress è utile se è relativo ad un agire, nel senso che ci prepara per sostenere una prova o per generare un movimento. Se perdura per molto tempo e in questo tempo riceviamo numerose frustrazioni o impossibilità di scaricare la tensione accumulata, come accade dopo un colloquio o un esame, tratteniamo tutto dentro e si creano tutta una serie di sintomi come quelli che lei descrive, insonnia, accellerazione cardiaca, esaurimento di sostanze.
Riprendendo alcune attività come il sonno il suo corpo sta ricaricando pian piano le pile. E' normale che le chieda produca anche apatia e bisogno di evitare stimolazioni. Tuttavia la situazione non è completamente risolta poichè la condizione di vita non è cambiata.
La invito ad approfondire il lavoro con il corpo attraverso attività come lo yoga, il rilassamento corporeo, il training autogeno, la mindfulness o anche solo con piccole passeggiate in luoghi di natura. Indipendentemente dal desiderio, come se fossero rimedi medici o terapie funzionali. La invito inoltre a lasciare che lo sguardo si abbandoni su fiori, piante, o qualsiasi altra cosa di tal genere. Si permetta di lasciar prevalere le sensazioni corporee, semplicemente, fosse anche lavando i piatti, si lasci permeare dalla sensazione dell'acqua, dal rumore delle stoviglie, dalla schiuma che esce dalla spugna.
Affrontare una risalita significa permettere alla mente di calmarsi e questo può essere fatto solo tornando alla tangibilità del corpo e dando ad esso il tempo di rigenerarsi.
Per maggiori informazioni
Mi contatti liberamente
Laura Gaido
2 AGO 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buonasera Raffaella,
mi sembra che lei stia descrivendo un disturbo d’ansia probabilmente accentuato dal periodo stressante che sta vivendo: parla di tachicardia, oppressione sul petto, sudorazione, capogiri, difficoltà a dormire.
Sono tutti sintomi riconducibili alla sfera dell’ansia. Ha fatto bene ad andare dal medico e a fare le analisi per escludere la presenza di eventuali complicanze organiche.
Tenga presente che quando l’ansia compare così improvvisamente coglie di sorpresa la persona e la prima impressione, spaventosa, può essere quella di avere un grave malore. Da cui appunto, il chiedere aiuto al medico o il recarsi al pronto soccorso.
Nel suo messaggio parla di numerose paure: paura del futuro, di rimanere sola, di fare scelte e paura che possa accaderle qualcosa di negativo. Penso che tutte queste preoccupazioni andrebbero accolte e capite un pò meglio, anche per valutare se si tratta di timori transitori, accentuati da questo periodo difficile che sta vivendo, o se hanno una rilevanza clinica più significativa.
La sensazione psicologica, spiacevole, che descrive, “non mi sento più io”, rientra nella gamma di sensazioni che si possono provare con lo sviluppo di una forte crisi ansiosa.
Le consiglio comunque di chiedere una consulenza psicologica presso uno/a psicoterapeuta della sua zona, per inquadrare meglio la sua ansia, anche dal punto di vista diagnostico, e valutare l’eventuale necessità di un sostegno farmacologico accanto ad un percorso psicoterapeutico.
2 AGO 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Raffaella,
avendo escluso la presenza di una componente organica, le consiglio di considerare la sua testa e le manifestazioni che le arrivano. Credo le sarebbe di aiuto un consulto con uno Psicoterapeuta per comprendere l’origine della paura di fare scelte sbagliate e dei suoi attacchi di panico. Sono segnali che possono evidenziare un malessere psichico latente.
Vista la sua giovane età e l’essere alle prese con pensier, scelte per la sua vita, credo possa avere beneficio farsi aiutare a conoscere e comprendere la natura dei suoi vissuti.
Disponibile per approfondimenti.
Cordialmente
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia