Da circa 3 anni assumo il tavor compresse da 2.5 mg, Sono arrivato ad un punto in cui il dosaggio che prendevo prima, di circa due compresse al giorno, non mi fatto più effetto, così sono stato costretto ad aumentarlo.Tutto ciò mi sta creando seri problemi anche in famiglia. Come posso fare per risolvere questo forte problema?
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26 NOV 2015
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Buongiorno Marco,
anzi tutto vorrei premettere che la domanda che ci poni pare essere più di pertinenza psichiatrica che non psicologica, motivo per cui non mi è consentito fornirti suggerimenti sulla posologia e il progressivo scalaggio dell'ansiolitico di cui fai uso, che è certamente possibile ma deve essere monitorata e valutata nel tempo dal medico che ti ha prescritto il farmaco in origine.
Per quanto riguarda le mie competenze invece posso affermare che sarebbe utile capire quali siano stati i motivi che ti hanno portato ad utilizzare un ansiolitico, categoria di farmaci che trova moltissime indicazioni non esclusivamente inerenti agli stati ansiosi acuti o cronici, per poter avere un quadro più completo della tua situazione prima di poter dare indicazioni o suggerimenti.
Un saluto
20 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Carissimo Marco
Vedo solo ora la sua domanda. Come sta ora?
Io credo che sia necessario in un caso come il suo, intraprendere la cosiddetta "terapia a doppio binario" che significa che, volendo scalare l'assunzione di farmaci, lei dovrebbe, contemporaneamente, fare anche un percorso di Psicoterapia.
Le sarebbe particolarmente utile imparare una tecnica di rilassamento quale il Training Autogeno di Schultz che è considerata tecnica d'elezione per l'ansia.
Un caro saluto e un Augurio
Dott. Silvana Ceccucci psicologa Psicoterapeuta.
29 NOV 2015
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Gentile Marco,
per poter far fronte alla situazione, a mio avviso è opportuno, innanzitutto, parlare con il medico che le prescrive tali farmaci circa la situazione che sta vivendo. Contemporaneamente, le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico con un professionista, che l'aiuti nella risoluzione del problema legato all'ansia.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Monica Di Giambattista
29 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Marco, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo. Tali medicinali se assunti con frequenza, possono creare dipendenza. Per risolvere il suo problema, le consiglio una visita con un terapeuta per comprendere meglio il motivo di questa sua assunzione. Ciò le permetterà di poter verificare che possono esistere altre metodologie che siano in grado di aiutarla a superare momenti difficili che, magari, lei sta attualmente attraversando.
La saluto cordialmente
28 NOV 2015
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Gentile Marco,
è risaputo che le benzodiazepine, che sono farmaci ansiolitici, assunte per un certo tempo, possono dare fenomeni di dipendenza e assuefazione.
Pertanto, in tutte le psicopatologie con sintomi d'ansia è preferibile ricorrere alla psicoterapia che è una cura non sintomatica ma etiologica e priva di effetti collaterali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
27 NOV 2015
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Gentile Marco,
sarebbe importante chiedere un sostegno psicologico per capire che cosa l'abbia portata a stare male e, conseguentemente, capire come poter stare meglio. Molte ricerche scientifiche concludono che la terapia farmacologica debba essere affiancata alla psicoterapia per poterne trarre beneficio.La psicoterapia, inoltre, è fondamentale per apprendere di nuovi modi per affrontare il quotidiano e vivere la propria vita in modo più sereno.
Dott.ssa Milena Barone
26 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Marco, come già detto dal collega Dott. Idone, è sicuramente necessario consultare un medico psichiatra per avere corrette indicazioni sulla terapia assunta. Ciò che si può comunque sottolineare è che tutte le benzodiazepine (la classe di farmaci a cui appartiene il Tavor) con l'uso continuo danno assuefazione, ossia il bisogno di assumere dosi maggiori per ottenere lo stesso risultato. Quello che Le sta accadendo è quindi normale.
Credo che un medico specialista potrebbe decidere di optare per un tipo di farmaco diverso, che dia meno dipendenza e tolleranza nel corso del tempo.
Personalmente consiglio di affiancare anche un percorso di psicoterapia per capire come sviluppare abilità personali nella gestione dei sintomi e non affidarsi quindi solo al lavoro di un farmaco.
Cordialmente
Dott.ssa Annalisa Caretti