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15 NOV 2015
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Alessia rifletti su un particolare: sembra che lui sia qualcosa di forte, di importante dal punto di vista affettivo, rispetto agli altri con cui hai avuto storie ed esperienze sessuali. Nella tua mente si è creata una precisa divisione. Da una parte lui, con una voglia di "sentirlo" dentro praticamente costante, tanto che ogni volta che vi vedevate dovevate finire a letto, e gli altri con cui penetrazione a gogo e piacere genitale ma non travolgente passione.
Con lui c’è tantissimo altro oltre il “mancato orgasmo penetrativo iniziale”, con gli altri c’era il piacere dell’orgasmo penetrativo iniziale ma probabilmente difettava un po’ tutto il resto.
Cosa sta accadendo, allora, ti domandi.
Intanto vorrei ti fosse chiaro un punto: in sessualità non ci sono compartimenti, cioè non esistono canali particolari. Quello che voglio dirti è che l’orgasmo non è che come un trasformista si materializza ora nella sensibilizzazione vaginale ora in quella clitoridea e viceversa. L’orgasmo è orgasmo. Punto. Ed è il risultato di una cascata di sensazioni man mano sempre più forti, che culminano poi in quelle contrazioni rapidissime e nella percezione del piacere che avverti mentre “vieni”…
Il clitoride ha un peso importante, assai più della parete vaginale, in termini di stimolo. Considera che al di là del punto G per le donne e del punto L per gli uomini, esistono una miriade di aree di sensibilizzazione erotica che potrebbero, se stimolate consecutivamente, portare ad orgasmi molto ma molto piacevoli tenendo quasi da parte le aree genitali per eccellenza. Te lo dicevo prima, la sessualità è qualcosa di fortemente complesso, nella sua apparente semplicità, ed è per questo che riesce ad essere tremendamente affascinante.
E nella sessualità un ruolo assai importante lo giocano le convinzioni, cioè le mentalizzazioni. Tu mi dirai: “ma come, è tutta sensualità, sensorialità, e mi parli di mentalizzazioni?”
Già, proprio così. In quella che sembra solo ed unicamente esperienza dei sensi, hanno un peso incredibile le fantasie, le immagini che ci facciamo dentro e soprattutto le convinzioni che “imprintano”, si dice, la nostra mente, cioè che ci facciamo all’inizio di ogni esperienza.
Pensa solo che ti sei presa la briga di andare a cercare su internet quanto le dimensioni del pene possano essere un limite, e addirittura ti sei spinta fino a scoprire che 8 centimetri è una misura “soglia”….. Sai che significa? Significa che può tranquillamente essere accaduto, ti ripeto tranquillamente, cioè senza che tu te ne sia per nulla resa conto, che sin dall’inizio tu abbia notato il suo pene un pochino più piccolo rispetto a quello degli altri con i quali riuscivi tranquillamente ad avere orgasmo, pur senza troppa affettività. L’averlo visto più piccolo può aver creato una convinzione cosìddetta “limitante” nella tua mente, ovvero che per quanti sforzi possa fare non ci riuscirà ad eccitarti come tu vorresti. Ma tu a questa persona vuoi bene, ti piace sotto tantissimi aspetti, per cui hai sempre inconsciamente “compensato” quello che pensavi sarebbe potuto essere un limite, toccandoti e comunque stimolando il clitoride perché ti “ipersensibilizzasse”, così da facilitarti l’orgasmo nella penetrazione successiva. Ma così facendo, sempre inconsciamente, hai messo un limite ancora più forte alla libertà di lui di eccitarti, perché ad ogni rapporto successivo sei andata lì con l’ansia di eccitarti in un modo o nell’altro con la penetrazione, aiutandolo ad assumere le posizioni più strane ma comunque facendogli notare in tal modo che lui “ha un problema” e che tu stai facendo l’amore con uno che ha un problema. La conferma me l’hai data tu stessa sul finale del tuo intervento, quando hai tenuto a precisare che non hai alcun blocco né psicologico né organico, puntualizzando in tal modo che il problema purtroppo è suo, ed è legato al suo pene piccolo e probabilmente un po’ goffo nell’approccio penetrativo.
Ti sei poverina infilata in un circolo vizioso che corre il rischio di farti allontanare da lui, facendogli assumere un ruolo di vittima che credo davvero sia inopportuno.
Ti suggerisco di fare esperienza sessuale con lui per un paio di volte senza proprio chiedergli di penetrarti ma, visto che la vostra intesa sembra da quel che dici essere straordinaria e visto che vi piace “giocare” a letto e questo è molto molto bello, fagli avere l’orgasmo tu in modo creativo e permetti a lui di portarti all’orgasmo in modo creativo dimenticandosi proprio di doverti penetrare. In sostanza quello che ti consiglio è di dimenticarti totalmente del problema, e concentrarti su tutte, ma proprio tutte le tue sensazioni. Ora sei concentrata solo sulla vagina, e senti addirittura "contrazioni interne e contrazioni esterne", qualcosa che sinceramente ti imprigiona invece devi provare ad essere completamente libera, libera Alessia, così libera da sentire tutto il tuo corpo vibrare, fino a farti quasi tremare dal piacere. Comincia così. Poi magari, se vuoi, valuta un piccolo percorso sessuologico prima tuo di non più di cinque sedute, poi eventualmente di coppia al fine di “calibrarvi” nel modo giusto per creare quel melange tra fantasie e sensazioni che probabilmente manca un po’, anche in una intesa che sembra perfetta ma, dato che siamo umani e per questo imperfetti, perfetta non è. Tuttavia naturalmente lo può felicemente diventare. Basta appena ci provi con la predisposizione giusta.
In bocca al lupo cara!