Apatia, anedonia, paralisi, blocco delle attività...

Inviata da Dario Gentile · 20 apr 2020 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve a tutti, ho già scritto in passato su questa straordinaria piattaforma, auto-affibbiandomi diagnosi quasi sicuramente errate, poi tra fine 2018 e buona parte del 2019 sono progressivamente stato meglio e quindi avevo ricominciato la mia vita. Purtroppo di recente mi sono nuovamente scontrato col problema...

Vengo al dunque. Un mesetto fa ho iniziato un nuovo progetto (informatico) ed ero molto entusiasta: stavo studiando una nuova tecnologia, recente, innovativa e sentivo la passione da adolescente nascere nuovamente dentro di me. Ho incontrato qualche difficoltà iniziale poi tutte superate e, addirittura, ogni tanto il mio cervello mi inviava segnali positivi inorgogliendosi del risultato ottenuto (e oggettivamente ne ha motivo). Poi sfortunatamente da circa una settimana a questa parte, c’è stata una parabola discendente che di giorno in giorno mi faceva “produrre” sempre meno fino ad arrivare agli ultimi giorni di blocco totale delle attività. Ho un rifiuto totale a svolgere questo progetto, e qualsivoglia altra attività impegnativa a dire il vero, e parallelamente sono tornati i pensieri ossessivi, paranoidi, ansiosi, il ricercare su Internet consulti psicologici di persone con condizioni simili alla mia per rassicurarmi, insomma di TUTTO tranne che lavorare.

Ora, so di avere una forma depressiva con annessa ansia, non so a che livelli, non so la diagnosi e non so se possa essere conseguente a un disturbo di personalità, anche se ammetto di non sentirmi affatto depresso. Però questa volta mi ha fatto particolarmente male, è molto doloroso, perché con questo nuovo (entusiasmante) progetto speravo di tornare ad essere (quasi) “produttivo” come un tempo. Questa non è la prima volta che mi succede, 8-9 anni fa circa c’è stato il tracollo originale, il trauma atavico che mi ha fatto lasciare la mia piccola attività imprenditoriale (d’informatica, appunto) e mi ha bloccato su ogni attività. In questi anni mi sono sforzato di fare nuovamente “qualcosa”, qualsiasi cosa, ma sempre con scarso successo, e con una fatica 100 volte superiore a quella che normalmente avrei applicato anni addietro. Un paio di volte sono riuscito a portare a termine determinate attività, non necessariamente legate all’ambito lavorativo, ma sempre con molte difficoltà e per il rotto della cuffia. Ogni volta è come se tentassi di fare una passeggiata spensierata con una palla al piede di 50 Kg attaccati alla gamba!

Situazioni simili le vivo da molto tempo. Mi ricordo di una avvenuta nel 2005, dove lasciai un lavoro a tempo indeterminato e ben retribuito senza una ragione apparente. Ufficialmente la scusa fu quella di volermi mettermi in proprio, ma dentro di me sapevo benissimo che c’era qualcosa che non funzionava a dovere, forse il famoso cane nero? Qualche anno dopo invece lasciai un lavoro precario ma straordinariamente retribuito. C’è però una GRANDISSIMA DIFFERENZA tra i vecchi episodi e quelli avvenuti da 8 anni a questa parte: PRIMA NON RIMUGINAVO!!! Cioè nel 2005 e nel 2008, quando ho lasciato il lavoro, non ci ho mai rimuginato sopra, non mi sono mai messo lì intere giornate a domandarmi se fossi sbagliato io, il mio comportamento o il mondo intero, ho semplicemente continuato a vivere e in effetti la mia vita scorreva più o meno serenamente, tanto che poi sono riuscito concretamente a conseguire buoni risultati con la mia attività lavorativa.

Dunque ho cercato di auto-analizzarmi, in questi ultimi 8 anni, senza mai giungere ad una conclusione univoca. Posso essere diventato eccessivamente perfezionista, dove la paura di fallire mi causa un’ansia tremenda arrivando all’ossessività, cioè il voler fare tutto perfettamente, senza errori e senza che nessuno possa criticarmi, MI PARALIZZA. Può essermi scattato l’auto-sabotaggio da quando ho iniziato a rimuginare sul fatto che in realtà non valgo niente, sotto sotto sono solo un bluff e riesco ad ottenere risultati soltanto perché i miei “competitor” sono scarsi e/o non mi sono mai confrontato con avversari al mio pari. Oppure ho pensato che verso i 30 anni sono scattate le responsabilità tipiche dell’adulto, quindi non potevo più prendere la vita con leggerezza, questo mi ha causato ansia tremenda poi sfociata in depressione e IL BLOCCO. Infine ho pensato anche che l’aumento delle attività lavorative, mi hanno spinto ad alienarmi eccessivamente, in isolamento sociale e con pochi contatti con persone esterne che non fossero quelle strettamente lavorative. Tutte queste teorie sono parimenti probabili ma anche parimenti discutibili.

La mia più grande paura è che potrei parlarne 50 anni in terapia con uno psicologo/psicoterapeuta senza che né lui né io si giunga mai ad una diagnosi precisa. Per cui adesso mi sto concentrando non tanto a capire cosa mi possa essere accaduto, ma come posso ricominciare a vivere la mia vita … o almeno provarci

Risposta inviata

A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo

C’è stato un errore

Per favore, provaci di nuovo più tardi.

Prenota subito un appuntamento online a 44€

Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.

Miglior risposta 22 APR 2020

Buonasera Dario, il fatto di riflettere, essere razionali e leggere di psicologia non può essere sufficiente a risolvere delle difficoltà che vanno avanti già da diversi anni. Sembra che lei non abbia mai cercato aiuto ad un professionista e forse qui risiede la base stessa del suo problema, ovvero estromette l'aspetto relazionale ed emotivo che sembra tagliato fuori dalle sue parole. Il lavoro su sè stesso con qualcuno che pone uno sguardo insieme a lei non solo amplia le prospettive aprendola a nuove possibilità, ma soprattutto avrebbe il significato di condividere emotivamente ciò che lei vive, forse questo potrebbe essere un passo importante per rompere il circuito della razionalità fine a se stessa. La nostra mente si nutre di emozioni e relazioni.

Resto a disposizione per approfondimenti

Cordiali saluti

Dott.ssa Valeria Mavilia

Dott.ssa Valeria Mavilia Psicologo a Spadafora

148 Risposte

100 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

23 APR 2020

Ciao Dario. Un messaggio lungo ...caspita !
Considerando tutto quello che ti è successo ...e la tua capacità di analisi è evidente che la tua parte cognitiva funziona alla grande a scapito della parte più affettiva. Mi sembra che il tuo caso sia legato ad un blocco evolutivo . Agli step emancipativi ...emergono problemi e sintomi . È molto molto significativo del fatto che è come se tu accelerassi in macchina ai 300 all ora ma con una macchina a che ha un pedale che non funziona. Gli strumenti che una persona possiede devono corrispondere agli obiettivi che una persona si prefigge di raggiungere . Altrimenti subentra il tilt . Ti consiglio assolutamente una terapia . Perché la tua situazione è risolvibile .

Ti abbraccio e rimango a disposizione

Dott.ssa Alice Perotti Psicologo a Piacenza

34 Risposte

20 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

21 APR 2020

Gentile Dario,
ha mai provato a parlare con uno psicologo dei problemi che descrive e che sembra che ciclicamente tornino a tormentarla?
Da solo corre il rischio di rimuginare senza riuscire a trovare una via d'uscita dalle difficoltà, la psicoterapia potrebbe aiutarla a parlare con un professionista per conoscersi meglio e capire come utilizzare le sue capacità e risorse personali per uscire dal situazione di disagio che sta attraversando.
Saluti, Sara Vassileva psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Sara Vassileva Psicologo a Genova

107 Risposte

45 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

21 APR 2020

Buongiorno Dario, appare dal suo racconto con uno stile di vita che mira alla produttività. Forse potrebbe ampliarlo su altri campi di cui non ha parlato (famiglia, amore, sport, passioni)
Il suo sentirsi bloccato e paralizzato potrebbe essere dovuto a un elevamento poco realistico delle sue mete “produttive” che giungono a tagliare fuori dalla sua consapevolezza dinamiche intrapsichiche importanti e adattive. Giocarsi molto al di sopra delle proprie reali possibilità e in un’unica direzione le proprie “carte” può far esaurire il senso di appagamento molto in fretta.
Le consiglio, se desidera, di contattarmi per comprendere meglio insieme cosa le sta accadendo ormai da anni.

Saluti.

Dott.re Lorenzetto Claudio Psicologo a Ferrara

361 Risposte

127 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

Psicologi specializzati in Autorealizzazione e orientamento personale

Vedere più psicologi specializzati in Autorealizzazione e orientamento personale

Altre domande su Autorealizzazione e orientamento personale

Spiega il tuo caso ai nostri psicologi

Invia la tua richiesta in forma anonima e riceverai orientamento psicologico in 48h.

50 È necessario scrivere 37800 caratteri in più

La tua domanda e le relative risposte verranno pubblicate sul portale. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica.

Manderemo la tua domanda ai nostri esperti nel tema che si offriranno di occuparsi del tuo caso.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Introduci un nickname per mantenere l'anonimato

La tua domanda è in fase di revisione

Ti avvisaremo per e-mail non appena verrà pubblicata

Se hai bisogno di cure psicologiche immediate, puoi prenotare una terapia nelle prossime 72 ore e al prezzo ridotto di 44€.

Questa domanda esiste già

Per favore, cerca tra le domande esistenti per conoscere la risposta

psicologi 22800

psicologi

domande 37800

domande

Risposte 132600

Risposte